La Stampa - Consultazione Archivio

Cossutta ha criticato con durezza la «politica delle grandi intese» Un polemico intervento del dirigente comunista vivacizza il 15° Congresso del partito Cossutta ha criticato con durezza la «politica delle grandi intese» «Abbiamo tardato a prendere coscienza del fatto che i democristiani volevano solo una copertura» - Ha aggiunto: «Ricostruire una intesa non sarà davvero facile» - E ha concluso: «Siamo e restiamo noi stessi» quale egli è stato a lungo il capo. Quando si parla delle resistenze interne che incontra la linea evoluzionista, del resto cauta, di Berlinguer, si pensa generalmente alle poche o molte isole dogmatiche e settarie rimaste nella vasta area dei militanti di cellula e di sezione. Ma forse il vero nodo sono i quadri, gli uomini oscuri dell'apparato, che però spesso sono anche potenti, in un partito profondamente burocratizzato. Il giorno in cui il pei perdesse la sua specificità leninista e centralistica e diventasse un partito come tutti gli altri, tutta un'organizzazione perderebbe parte almeno della sua ragion d'essere. Dunque c'è una resistenza ideologica generale e una specifica o, diciamo cosi, corporativa. Di contro c'è un elettorato d'opinione, fatto non di militanti ma di simpatizzanti, di gente che si aspetta dal pei tutte altre cose e in primo luogo di vederlo diventare forza effettiva di cambiamento politico e sociale, nelle circostanze italiane. E' l'elettorato che ha consentito ai comunisti i! balzo in avanti del 1975 e del 1976 e che ha cominciato a rifluire con le «amministrative» e con i referendum del 1978, deluso per molte ragioni (alcune delle quali, obiettivamente, non imputabili al pei). Sarebbe un grave errore e quasi una tragedia se il partito comunista, come chiede Cossutta, si chiudesse in se stesso, nella difesa del suo patrimonio più ortodosso e più logoro, scegliesse per cosi dire le ragioni dei quadri a danno di quelle degli elettori, sia pure problematici e fluttuanti. Sarebbe un grave errore pensando al futuro di questo Paese, ma anche al futuro del pei. Aldo Rizzo