I candidati italiani di Luca Giurato

I candidati italiani I candidati italiani (Continua da pag. I) sentami nella lista dei «magnifici 81». Se di sicuro ancora non c'è niente, nella ridda di voci e indiscrezioni che si accavallano a Roma negli ambienti politici più qualificati, v'è molto di probabile, di «quasi certo». Di certo è solo che si voterà in cinque circoscrizioni, corrispondenti ad altrettante aree geografiche: Nord-occidentale. Nord-orientale. Centro. Meridione. Isole. La de. il partito più forte, con oltre 14 milioni di voti alle ultime elezioni politiche, ha incaricato uno dei due suoi vice-segretari. Remo Gaspari. di dedicarsi quasi a «tempo pieno» al problema delle candidature per il Parlamento europeo. «Per ora — ha dichiarato Gaspari — posso solo dire che presenteremo nomi di grande prestigio. Tanto grossi che. devo ammettere, quando ci hanno fatto la richiesta, siamo rimasti sorpresi noi stessi». La lista de dovrebbe essere aperta da Emilio Colombo, ex presidente del Consiglio e attuale presidente del Parlamento europeo. Altri candidati de quasi sicuri sono: l'ex presidente dell'Iri. Giuseppe Petrilli; l'ex presidente della Confagricoltura. Alfredo Diana; il presidente della Confcommercio. Giuseppe Orlando: l'ex direttore generale della Banca d'Italia. Mario Ercolani; il sindacalista Michelangelo Ciancaglini. uno dei leaders della Cisl, l'organizzazione sindacale vicina alla democrazia cristiana, seconda solo alla Cgil d'orientamento socialcomunista. Tra gli economisti, un candidato de dovrebbe essere Siro Lombardini. Tra i «politici puri», si fanno molti nomi; l'orientamento è quello di puntare su tre-quattro leaders di prestigio e su molti giovani deputati, tra i quali si parla di Angelo Sansa, sottosegretario agli Esteri, e di Clemente Mastella, eletto in una delle aree più depresse del Sud. la provincia d'Avellino. Corre anche il nome di un giornalista, il direttore del GR2 Gustavo Selva, ex corrispondente da varie ca¬ pitali europee e presidente della sezione italiana dell'Associazione dei giornalisti europei. La lista dell'altro grande partito italiano, il pei (oltre 12 milioni di voti alle ultime elezioni), dovrebbe essere aperta da uno dei suoi capi storici. Giorgio Amendola, deputato sin dal primo Parlamento della Repubblica, autore, tra l'altro, di saggi di grande interesse storico-politico. Per avere altri nomi, sicuri o quasi, alle Botteghe Oscure ci hanno fatto capire che bisognerà attendere la fine del congresso nazionale del partito, e cioè il 26 marzo. Dal congresso uscirà la nuova «leadership» del pei. che guiderà il partito per i prossimi tre anni. Se non andrà a dirigere il gruppo dei deputati comunisti alla Camera, uno dei candidati comunisti potrebbe essere l'onorevole Giorgio Napolitano, economista di valore. Altri nomi pei: Napoleone Colajanni. presidente della commissione Bilancio del Senato: Aldo Bonacina. uno dei sindacalisti Cgil. Il pei dovrebbe poi presentare tre deputati «indipendenti di sinistra» ma eletti nelle sue liste: ' Altiero Spinelli (già Commissario della Cee). Luigi Spaventa e Claudio Napoleoni, ambedue economisti. Per il terzo partito italiano, il psi. c'è già un capolista sicuro: il segretario politico. Bettino Craxi, deputato di Milano. Altri nomi: Mario •Zagari. deputato: Giorgio Rulfolo. economista, presidente della Finanziaria Meridionale, autore di saggi sulla programmazione: Mario Didò. uno dei segretari della Cgil. Il psi vorrebbe «lanciare» al Parlamento europeo anche un gruppo di intellettuali: dal filosofo Norberto Bobbio, autore di saggi sulla «terza via», al grande regista teatrale Giorgio Strehler. Il gruppo degli intellettuali vicini al «nuovo corso» di Craxi è comunque molto qualificato e folto: per il segretario del psi. che ha voluto il garofano come nuovo simbolo del partito, v'è solo l'imbarazzo della scelta. Molta scelta ma poco «spazio», hanno i partiti minori. dal psdi al pri. al pli. I socialdemocratici dovrebbero puntare tutte le loro carte su Giuseppe Saragat. ex presidente della Repubblica, oggi senatore a vita. Repubblicani e liberali (La Malfa sarà il leader dei primi; Zanone dei secondi, con Malagodi) si contendono un gran nome del mondo dell'industria e della finanza: il presidente della Fiat Giovanni Agnelli. «Non intendo porre la mia candidatura al Parlamento europeo, è un no definitivo» ha dichiarato, anche recentemente, l'avvocato Agnelli. Ma questa dichiarazione non è riuscita a placare le voci che corrono su una sua probabile candidatura. Si sa che Giscard d'Estaing e Helmut Scliimdt vorrebbero Giovanni Agnelli alla presidenza del Parlamento. Si sa che La Malfa e Zanone non si sono fatti scoraggiare dalla dichiarazione di Agnelli; tutt'altro. La presenza di Agnelli, in prima fila, all'ultimo congresso nazionale dei libe rali ha rilanciato quella che sembra la più grande inco gnita tra gli 81 «identikit» italiani. Un'altra incognita, di sa pore squisitamente politico, era puntata sul pericolo che le elezioni venissero rinviate «sine die» a causa della crisi di governo, che potrebbe an che sfociare nelle elezioni anticipate. Ma oggi è ormai certo: comunque vada la crisi, gli italiani andranno a vo tare il 10 giugno per l'Euro pa. In Italia, saranno quasi 20 milioni di uomini e 21 mi lioni e mezzo di donne. Nei Paesi europei voteranno circa 400 mila connazionali. Rimane invece ancora una incognita — al di là di alcuni temi fondamentali quanto scontati — la strategia e il tono della campagna elettorale dei partiti per le elezioni del 10 giugno. Su questi temi, come sulla scelta dei candidati. l'Italia arriva per ultima, anche se Giorgio Napolitano ci ha rilasciato una anticipazione interessante: «L'Italia è forse l'unico Paese in cui la campagna elettorale per il Parlamento europeo non vedrà scontro o concorrenza sul terreno dell'antieuropeismo», f Luca Giurato

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