Che stipendio avranno i deputati europei (candidati anche Enzo Ferrari e Pininfarina?) di Enzo Ferrari

Che stipendio avranno i deputati europei (candidati anche Enzo Ferrari e Pininfarina?) Già polemiche sui compensi per gli eletti del 15 giugno Che stipendio avranno i deputati europei (candidati anche Enzo Ferrari e Pininfarina?) Sembrava che l'assegno sarebbe stato uguale a quello dei parlamentari di Bonn: 5 milioni e mezzo - È insorto Giscard d'Estaing per adeguarlo ai 3 milioni 260 mila concessi in Francia ROMA — Zaccagnìni è il capolista democrisiano per le elezioni europee; lo seguiranno altri nomi della vita politica, economica e sindacale che dovranno fare da richiamo per le più varie categorie sociali. Il sindacalista Luigi Macario, segretario generale della Cisl. lascerà il suo posto a Pierre Camiti, optando per il Parlamento europeo. L'ex presidente dell'In Petrilli, l'ex presidente del Consiglio Rutnor. e probabilmente l'ex ministro del Commercio con l'estero Ossola — messo fuori dal governo senza complimenti da Andreotti — saranno anche loro candidati. Una lista formata da ex? C'è in realtà il rischio, un po' per tutti i partiti, di inondare a Strasburgo politici silurati o uomini da allontanare per far posto ai giovani. E' un sospetto che serpeggia tra gli aspiranti candidali e che finora ha reso stentato il lavoro di coloro che devono formare le liste elettorali per l'Europa. Ma c'è anche un altro motivo, altrettanto valido, a rendere per ora poco appetibile il seggio di eurodeputato: non sì sa con esattezza quale sarà il suo stipendio. Su questo delicato argomento circolano le voci più contraddittorie. Era stato detto inizialmente che lo stipettàio del deputato europeo si sarebbe adeguato al livello del Parlamento nazionale più munifico che. nel caso, è quello della Germania Federale: cinque milioni e 500 mila lire al mese, una cinquantina di milioni netti l'anno. Per il deputato italiano, che guadagna una ventina di milioni l'anno, la cifra era allettante. Poi è arrivata la Francia con il suo nazionalismo gollista a sconvolgere i calcoli degli aspiranti eurodeputati. Per Giscard d'Estaing non si deve definire un vero e proprio stipendio per il deputato europeo, perché ciò potrebbe costituire un indiretto riconoscimento di sovranità sovrannazionale al Parlamento di Strasburgo. Si era ripiegato quindi su un'indennità, un rimborso spese, pari allo stipendio del deputato francese (3 milioni 260 mila lire oltre le spese di segreteria) eventualmente integrata dai singoli Parlamenti nazionali fino a raggiungere il livello dei deputati di Bonn. A questo punto è venuta fuori la «bomba» inglese. La Gran Bretagna vuole infatti che lo stipendio dei suoi eurodeputati sia identico a quello dì coloro che siedono a Westminster. A Montecitorio e a Palazzo Madama si era diffusa la voce che la regola inglese sarebbe stata accettata da tutti i Paesi, e si era diffuso un comprensibile panico. Ma nulla è stato definitivamente deciso per i 410 deputati europei ed è probabile che saranno gli stessi eletti, una volta insediati a Strasburgo, a definire le loro indennità. Le liste per le elezioni del 10 giugno, anche se lentamente, si vanno comunque completando. Torniamo alla de che è forse il partito che ha dovuto studiare con mag¬ giore attenzione il problema delle candidature. Con il sistema elettorale europeo, a differenza di quello italiano, si vota per candidati raggruppati in cinque grandi circoscrizioni interregionali: Nord-Est. Nord-Ovest. Centro. Sud. Isole. Uno spazio troppo ampio per utilizzare i tradizionali legami delle clientele locali. La de ha quindi ripiegato sui rappresentanti delle grandi «corporazioni»: un candidato per gli agricoltori (l'ex presidente della Con/agricoltura, Diana), uno per i commercianti (il presidente della Confcommercio. Orlando), uno per gli artigiani (il segretario della Confartigianato. Germozzi). e così ina. Poco si sa sui itomi del pei. L'orientamento sarebbe quello dì inserire il maggior numero possibile di emigrati e di esperti. I socialisti apriranno la lista con Craxi, seguirà Giorgio Ruffolo. uno dei «padri» della programmazione. Mario Didò segretario della Cgil. e poi Zagari. Arfè (ex direttore de / 'Avanti \). Lezzi. I repubblicani avevano in programma di mettere La Malfa come capo lista. Ora circolano i nomi di Visentini. Battaglia. Cifarelli e Susanna Agnelli. Per i socialdemocratici i candidati sarebbero il sindacalista Ravecca. segretario generale della UH. Orsello. Orlandi ex segretario del partito e non rieletto deputato. Ferri e forse il pittore Domenico Purificato, l'artista preferito del segretario Pietro Longo. I liberali hanno in serbo molte sorprese, oltre al nuovo simbolo europeo del partito. Secondo indiscrezioni. Zanone presenterebbe l'exi presidente della Corte costituzionale Sandulli. e due firme dell'industria automobilistica come Enzo Ferrari e Sergio Pìnìnfarina. Alberto Rapisarda