È morto Aldo Vitè di Aldo Vitè
È morto Aldo VitèStroncato da malattia improvvisa È morto Aldo Vitè Un'improvvisa malattia manifestatasi in tutta la sua crudezza meno di due mesi fa ha strappato al suo posto di lavoro il collega Aldo Vite, giornalista de «La Stampa». E' morto ieri sera, poco dopo le 19, all'ospedale di Novara dove era stato sottoposto ad intervento chirurgico. Aveva 53 anni. Vite lavorava in cronaca, «faceva», come si dice, i carabinieri ed era apprezzato e stimato da tutti: dal semplice militare come dalle più alte gerarchie dell'Arma. Ma Vite era soprattutto un grande tecnico di aviazione, conosciuto in tutto il mondo. Degli aerei, degli aeroporti, delle strumentazioni antiche e recentissime, delle procedure di avvicinamento e di decollo conosceva tutto. E ne parlava con competenza, sempre, da vero innamorato. Il giornale aveva riconosciuto questa sua qualità: nella collezione della «Stampa» sono numerosi i suoi servizi di carattere aeronautico, spiegazioni tecniche, descrizioni di nuovi modelli, indicazioni di consumi, di velocità, di portate. Un'altra grande passione: i viaggi. Aveva girato, come turista appassionato, tutto il mondo: fu uno dei primi a volare sul Polo Nord nella rotta verso il Giappone; percorse in carovana chilometri di deserto africano raccogliendo quegli strani mine¬ rali prodotti dall'impatto ctel fulmine sulla sabbia, che si chiamano «folgoriti». Aldo Vite era entrato molto giovane, all'indomani della guerra, alla «Gazzetta del Popolo»; pochi anni dopo era passato a «La Stampa» impegnandosi in un lavoro quotidiano alla ricerca e all'analisi del fatto di cronaca, lieto quando, qualche volta, poteva parlare di cose belle. Era stato eletto e riconfermato più volte rappresentante nel sindacato di categoria e nel consiglio direttivo dell'Istituto di previdenza dei giornalisti.
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