Le vertonzo Fiat o Olivetti aprono un "secondo fronte,, contrattuale?

Le vertonzo Fiat o Olivetti aprono un "secondo fronte,, contrattuale? Due confronti che accentrano l'attenzione n Le vertonzo Fiat o Olivetti aprono un "secondo fronte,, contrattuale? Tema fondamentale: l'impegno industriale per il Sud - Negli stabilimenti di Ivrea si difendono i livelli di occupazione - Senza risultati i primi due incontri «Una zeppa negli ingranaggi decisionali delle industrie prima che compiano scelte successivamente non più recuperabili». Cosi fra sintesi e ironia, un dirigente nazionale della Federazione metalmeccanici definisce le vertenze aperte con Fiat e Olivetti. Vertenze che — già varate non senza difficoltà all'interno della stessa Firn — stentano ora a decollare definitivamente: la Fiat, nei primi due incontri, ha tentato di vanificare gli stessi presupposti di sviluppo su cui il sindacato fonda il confron- to; la Olivetti non ha neppure risposto alla lettera inviatale dalla Firn. Si parlava di difficoltà all'interno della stessa Firn. Consistevano nel fatto che non tutti i dirigenti metalmeccanici erano d'accordo sull'opportunità di aprire con Fiat e Olivetti un secondo fronte di scontro contemporaneo a quello contrattuale. Gli stessi dirigenti di corso Marconi hanno fin dall'inizio precisato che rifiuterebbero qualsiasi discussione su argomenti già contenuti nel contratto. Un sintomo delle difficoltà fra cui si è avviata la trattativa con la Fiat lo si ricava addirittura dalla diversità di termini usati da sindacalisti e dirigenti. Questi ultimi parlano di ..verifica», nella Firn c'è chi fa riferimento a un ..confronto», chi accetta la definizione dell'azienda e chi — sempre meno numerosi — continua a parlare di «vertenza». Gli imprenditori hanno a varie riprese già chiaramente annunciato di non gradire il «secondo fronte». Riferendosi alla prima parte del contratto (quella relativa alla ..informazione»;, il presidente della Federmeccanica, Mandelli. ha affermato che «non è possibile fare un contratto che ci impedisca di fare il nostro mestiere di imprenditori». Come dire che non è disposto a concedere al sindacato una quantità di «informazioni» tale da consentire una vera ..contrattazione» della ..politica industriale». E che cosa chiedono le piattaforme aziendali? Esattamente questo. Anzi: addirittura già «rivendicano» precise scelte meridionaliste nei programmi produttivi e di investimento. Alla Firn si rifiuta il concetto di vertenza parallela a quella contrattuale. «Si tratta di dare contenuti concreti a quanto chiediamo nel contratto», spiega il segretario nazionale della Federazione metalmeccanici. Silvano Veronese. Ed in effetti quanto si rivendica nelle due piattaforme aziendali non è altro che l'attuazione concreta, specifica, «aziendale» di quanto il sindacato vorrebbe ottenere col contratto. E' quindi inevitabile che il padronato ci si opponga nettamente. «Aspettare la conclusione del contratto», dice Veronese, «che oltretutto potrebbe andare piuttosto per le lunghe, sarebbe pericoloso. Rischieremmo di trovarci a.discutere a cose fatte». Il sindacato si è deciso a favore delle vertenze anche per la particolare «tendenza» che ha creduto di cogliere nell'atteggiamento degli industriali e di Fiat e Olivetti in particolare. «Agnelli e De Benedetti fanno tanta propaganda alle loro iniziative per il Mezzogiorno, ma alla resa dei conti fanno ben poco», accusa deciso il segretario generale dei metalmeccanici. Pio Galli. «Anzi, parlando di fabbriche meridionali ingovernabili cercano di creare un alibi al proprio disimpegno. Sia col contratto che con le vertenze aziendali, invece, noi vogliamo imboccare una via di sviluppo equilibrato che colmi le disparità, fra Nord e Sud». Le intenzioni, comunque, non trovano riscontro nella pratica. La Fiat, come si diceva, ha contestato le previsioni ottimistiche della Firn nel settore auto (150 mila auto in più rispetto al 78) dir cendo che gli incrementi di produzione previsti saranno marginali (50-60 mila) e tranquillamente assorbibili dagli organici e dagli impianti attualmente esistenti. Ha praticamente battuto, almeno in questa prima fase, il sindacato «sull'anticipo». Alla Olivetti non si accusa ricevuta della lettera-piattaforma. Il che, del resto, coincide con la posizione dura tenuta da De Benedetti nei confronti dei sindacati fin dai tempi in cui era alla Fiat. I nodi centrali delle due vertenze sono assolutarnente opposti: creazione di nuovi posti di lavoro alla Fiat, difesa dell'occupazione attuale alla Olivetti, ma l'ottica finale in cui entrambe si muovono è la stessa: indirizzare 10 sviluppo futuro verso il Mezzogiorno. Esattamente come, attraverso la ben più ad ampio respiro manovra sull'orario, si propone di fare 11 contratto nazionale di lavoro. ' Ed eccoci alla chiave di volta di tutta la faccenda: il contratto. I risultati che la Firn riuscisse'a conseguire con Fiat e Olivetti potrebbero — anche al di là delle stesse intenzioni del sindacato — costituire un pericoloso precedente per gli industriali: un rischio che dimostrano di non voler assolutamente correre. Giorgio Destefanis

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