Caduta Lang Son, forse la guerra è finita

Caduta Lang Son, forse la guerra è finita Secondo fonti giapponesi le divisioni di Pechino rientrano dopo la conquista della città Caduta Lang Son, forse la guerra è finita DAL NOSTRO INVIATO BANGKOK — Con la caduta di Lang Son finisce la quarta guerra di Indocina. Non c'è ancora un annuncio ufficiale, nella città distrutta dalla battaglia si spara ancora: Radio Hanoi continua a dire che le milizie vietnamite resistono all'offensiva nemica. Ma sono parole che non nascondono la realtà. L'esercito di Pechino ha vinto, «il piccolo eroico Vietnam» ha dovuto cedere alla forza dell'invasione. Questa di Lang Son è stata l'unica battaglia di una guerra frenata, bloccata dai vincoli «politici» che si erano imposti i due fronti. I cinesi avevano ammassato alla frontiera circa 400 mila uomini e più di 1100 aerei: lo hanno confermato l'altro ieri le riprese fotografiche di un satellite spia americano. Ma gli scontri — lo rivela ancora lo studio di quelle riprese — sono stati limitati quasi sempre ad attacchi successivi di alcuni battaglioni con¬ tro le posizioni tenute dai viet: erano assalti a ondate, però non impegnavano mai più di un reggimento alla volta. Il solo fronte dove i due eserciti si sono confrontati in battaglia campale è stato perciò nella valle di Lang Son. al centro della regione orientale, dove le montagne si allargano appena per qualche chilometro. Su Lang Son si scontrava l'orgoglio militare dell'uno e dell'altro esercito: la «lezione» politica era una cosa, e si dava praticamente per passata con l'occupazione territoriale, che la Cina tnostrava di poter fare a proprio piacimento; ma la vittoria militare era un'altra faccenda, per la quale non bastavano certamente gli scontri con i miliziani che facevano la guerriglia. Alla fine l'ha spuntata l'esercito di Pechino. Piazzati sui piccoli colli che circondano la valle, i viet hanno resistito a lungo, chiamando al fronte anche una divisione dell'esercito regolare. Poi, l'altro ieri, racconta il Quotidiano del Popolo, l'assalto di uomini e carri armati è riuscito a conquistare una alla volta le varie cime, fino a chiudere definitivamente con l'attacco alla «quota 303» e la presa del monte Khau Ma Son. I cinesi hanno festeggiato la conquista sparando fuochi colorati d'artificio, e il giornale fa vedere anche una foto di tanks che avanzano alla periferia di Lang Son. Radio Hanoi smentisce a mezzo, dice «non abbiamo notizie della caduta della città»; ma non nega un risultato positivo degli attacchi cinesi, anche se conclude che «la battaglia continua ancora... Il problema non è di stare dentro le strade di Lang Son, quello che contava era la conquista del Khau Ma Son: da II si controlla la valle e le strade di accesso alle montagne. Ora l'esercito cinese può iniziare con una copertura solida la sua ritirata verso la frontiera. Fonti giapponesi dicono che il rientro oltre confine è già iniziato. L'operazione è molto co?nplessa, si tratta di riportare a casa con il minor numero possibile di perdite una massa enorme di gente. tra i cento e i 150 mila uomini. La distanza da percorrere non è molta, da venti a un massimo di cinquanta chilometri: però la natura del terreno è tale che, se i viet decidessero di dare battaglia, anche con tecniche di guerriglia, l'operazione diventerebbe assai difficile, e il conflitto potrebbe riesplodere. Finora è difficile pensare che i vietnamiti facciano questa scelta, dopo che hanno sempre chiesto «il ritiro immediato, completo e Incondizionato» delle truppe di invasione. Ma c'è il rischio dei colpi di testa dell'orgoglio militare. Tra sabato e domenica i C-130 catturati agli americani e gli Antonov sovietici hanno trasportato numerosi reggimenti dal Sud ad Hanoi e a Haiphong. Può essere una misura difensiva ulteriore, considerata necessaria dopo che la caduta di Lang Son apre ai cinesi la strada verso la capitale. Ma potrebbe anche essere altro. Finché il rientro non sarà completo, nessuno comunque può sentirsi tranquillo in questo pezzo d'Asia. Ieri c'è stato uno scontro a fuoco di soldati thailandesi e uomini del nuovo regime cambogiano: un thai è morto, due sono gravemente feriti. Per uno che si chiude, forse si apre già un nuovo focolaio di tensione. Il principe Sihanouk propone un'altra volta una conferenza di Ginevra, sarebbe la terza. m. c.

Persone citate: Lang Son, Sihanouk, Son