Così Elio Vittorini bocciò II Gattopardo

Così Elio Vittorini bocciò II Gattopardo UN CONVEGNO A PALERMO Così Elio Vittorini bocciò II Gattopardo PALERMO — Elio Vittorini ebbe in visione il manoscritto de II Gattopardo ma. dopo un'attenta lettura, lo restituì al suo autore, il principe Giuseppe Tornasi di Lampedusa, «perché il programma dei "Gettoni" (la collana di narrativa della Einaudi, di cui Vittorini era direttore, n.dr.) è chiuso». In realtà il romanzo non gli era piaciuto, come si evince dalla lettera resa nota in margine al convegno nazionale su «Il Gattopardo dal 1958 al 1978" apertosi ieri a Palermo. La lettera, datata 2 luglio '57, è stata ritrovata da Andrea Vitello, un attento studioso delle opere di Giuseppe Tornasi «Egregio signor Tornasi, il suo "Gattopardo", scriveva Vittorini, l'ho letto davvero con interesse e attenzione. Anche se come modi, toni, linguaggio e impostazione narrativa può apparire vecchiotto, da fine Ottocento, il suo è un libro molto serio e onesto, dove sincerità e impegno riescono a toccare il segno in momenti di acuta analisi psicologica, come nel capitolo quinto, forse il più convincente di tutto il romanzo (il cap. V è quello della morte del principe di Salina, n.d.r.)-. «Tuttavia, aggiungeva Vittorini devo dirle la verità, esso non mi pare sufficientemente equilibrato nelle sue parti, e io credo che questo "squilibrio" sia dovuto ai due interessi, saggistico (storia, sociologia, ecc.) e narrativo, che si incontrano e scontrano nel libro, con prevalenza del primo sul secondo».

Persone citate: Andrea Vitello, Elio Vittorini, Giuseppe Tornasi, Salina, Tornasi, Vittorini

Luoghi citati: Lampedusa, Palermo