Nel 2000 non saremo troppi

Nel 2000 non saremo troppi DIMINUISCONO LE NASCITE IN ITALIA E IN EUROPA Nel 2000 non saremo troppi La popolazione dell'Italia e quella dell'Europa sono in una situazione ben diversa da quella che riguarda il mondo intero. Noi crediamo d'essere ancora un Paese di emigrazione e di avere una natalità troppo alta: siamo, invece, un Paese di immigrazione nel quale, tra pochi anni, i morti supereranno i nati. E, se la mia generazione ha assistito alle preoccupazioni per il troppo incremento della popolazione, le generazioni giovani di oggi, quando raggiungeranno la loro età matura, sentiranno continuamente parlare del peso degli anziani sulle forze lavorative, sovraccaricate dalla necessità di mantenere persone improduttive, e sentiranno lamentare le troppo scarse nascite. Perché una popolazione resti almeno costante, occorre che una donna abbia due figli e cioè che i genitori riproducano se stessi. Ma poiché non tutti i nati giungono all'età feconda, bisogna che una coppia abbia, in media, un po' più di due figli, perché i due sopravvissuti prendano il posto dei genitori. Siccome il numero dei nati maschi è circa uguale a quello delle femmine (105 maschi per cento femmine presso tutti i popoli, in tutti i tempi), per constatare se una generazione è capace di riprodurre se stessa basta considerare le donne e vedere se 100 o 1000 o 10.000 donne siano capaci di mettere al mondo un po' più di 100 o 1000 o 10.000 donne, che le sostituiranno nella generazione futura. Sulla base di questi concetti si constata che, in Italia, 100 donne ne generano ora 120 e cioè quanto basta a riprodurre la coppia dei genitori, malgrado la mortalità femminile esistente prima dell'età feconda. Nella Germania federale, invece, il livello è sceso a 80; cioè 100 donne ne generano 20 in meno di quante ne dovrebbero mettere al mondo per sostituire se stesse. E cosi, più o meno, avviene in alcuni altri Paesi europei. Bisognerebbe, perciò, che i non demografi si lasciassero convincere dai demografi che, in Italia ed in Europa, non esiste problema alcuno di eccesso di nascite, anzi che ci stiamo proprio avviando al polo opposto: il difetto delle nascite. Esiste, per contro, un problema di eccesso di popolazione nell'intero mondo, problema che sarà acuto verso la fine di questo secolo, ma non cosi spaventoso come veniva preveduto pochi anni or sono. Intanto bisognerebbe che i non demografi sapessero una cosa che presumibilmente non sanno : se quel che la Terra produce fosse equamente distribuito tra i suoi abitanti, tutti gli esseri umani oggi viventi potrebbero disporre di una razione alimentare quantitativamente ed anche qualitativamente sufficiente; non esisterebbe quel terzo di umanità che soffre la fame e quell'altro terzo che si abboffa, addirittura con danno della propria salute. Questa situazione di disagio demografico mondiale durerà, secondo alcuni, oltre il 2000, poi la popolazione si stabilizzerà definitivamente verso il 2100. I prossimi due decenni saranno tra i peggiori perché la natalità è alta in tutti i Paesi del terzo mondo, mentre la mortalità è bassa. Ma anche la popolazione che abiterà il nostro pianeta in maggior numero di oggi, troverà, presumibilmente, da sfamarsi, se gli uomini saranno un po' più solidali tra loro: il mare contiene enormi ricchezze alimentari in pesci, plancton, alghe: deserti immensi potranno essere irrigati e coltivati attraverso l'estrazione, con pompe mosse da energia atomica, dell'acqua di falde molto profonde: la Siberia, con la creazione di uno sterminato lago, già progettato, potrà divenire una regione a clima mite e produrre ingenti quantità di alimenti; le proteine coltivate sui residui del petrolio potranno nutrire gli animali da carne e, forse, l'uomo; le serre verticali potranno moltiplicare la produzione di ortaggi e via di seguito. Intanto l'aumento della popolazione mondiale complessiva ha cominciato a divenire minore, anche nei grandi serbatoi umani come l'India, la Cina e il Sud-America: da oltre il 20 siamo scesi al 15-16 per mille. In questa cornice s'inquadra la recente stima della popolazione futura pubblicata, settimane or sono, dal Bureau of Census degli Stati Uniti. Tenuto conto di tutto quanto può influire sulla crescita della popolazione mondiale si ritiene che, nel 2000, la Terra avrà, secondo tre previsioni graduate: 6,8 miliardi o 6,35 miliardi o 5.92 miliardi di abitanti, rispetto ai 4 miliardi e 100 milioni circa, che ora siamo. Non credo, però, che quella previsione tenga conto del diffondersi dell'istruzione, ch'è l'arma più potente per favorire il controllo delle nascite e sarei disposto a scommettere che quei 5.92 miliardi non saranno raggiùnti. Come ero pronto a scommettere quando, anni fa, si prevedevano, per il 2000, ben 12 miliardi e poi 9 e poi 7 e poi 6. Nei 53 anni da che seguo i problemi demografici, non una sola delle previsioni che ho visto formulare ha colto nel segno. Diego de Castro

Persone citate: Diego De Castro