Senza reverenza e passione di Lietta Tornabuoni

Senza reverenza e passione Senza reverenza e passione (Segue dalla 1* pagina) delegato di Roma, direttore di «Città Futura»: -Lo stile di Berlinguer, il suo linguaggio, il suo modo di ragionare possono essere molto formativi per un giovane comunista». Alcuni giovani delegati hanno trovato invece mortificante e antiquata l'ironia esercitata da Berlinguer, nell'unico momento gaio della sua relazione, contro il linguaggio intellettual-giovanile, contro l'uso di espressioni quali «il politico, il personale» («di che si tratta, di un deputato, dei dipendenti d'una ditta?»): s'è guadagnato gli applausi più facili e più forti di tutta la mattina, ma mie spiritosaggini sul sinistrese se le poteva risparmiare, i comici radiotelevisivi le fanno da anni e hanno già sfinito tutti». Un grande applauso ha salutato la citazione del Vietnam, un gran silenzio ha accolto la Cina. La parte della relazione dedicata ai problemi internazionali è risultata la più interessante. «La sua lucidità ed equidistama forse non ha appagato i bisogni sentimentali di militanti pro¬ fondamente sgomenti e turbati dalle guerre di Cambogia e Vietnam, ma Berlinguer doveva essere freddo. Non poteva certo lasciarsi andare alla emotività», dice Diego Novelli, delegato e sindaco di Torino. Come sempre, giovani e donne criticano l'interesse minore dedicato, come sempre, ai loro problemi. -Nelle tesi precongressuali, la questione femminile era affrontata per la prima volta come parte integrante della politica generale. Nella relazione, sembra tornata ad essere il solito capitoletto d'obbligo», dice Paola Staropoli. impiegata alla Fiat Rivalta. Fortunato Biggi, lavoratore dell'Italcantieri, delegato di Genova, approva molto quanto Berlinguer ha detto sul terrorismo: -Condivido. In fabbrica esiste ancora chi dice: il terrorismo lasciamolo combattere da Dalla Chiesa, è il suo mestiere, non ci riguarda. Coinvolgere invece le masse democratiche, portare avanti quella "denuncia collegiale" indicata in un documento dell'Italsider. stabilire un rapporto nuovo tra lavoratori e forze dell'ordine ha grandissima importanza. La solitudine e morte di Guido Rossa è un'esperienza che a Genova non vogliamo vivere più». Aldo Datteri, lavoratore della Termomeccanica, delegato della Spezia, riflette sulle critiche mosse da Berlinguer al settarismo e all'opportunismo: -L'ingresso nella maggioranza di governo mica era stato accolto da tutti volentieri, le polemiche dei socialisti avevano rinfocolato un certo settarismo, altri lavoratori si mettevano in posizione attendista: mancava il giusto orientamento, s'è recuperato». Dice il delegato Antonio Napoli: -Noi nel Mezzogiorno lo dicevamo da un pezzo, che questa maggioranza non funzionava. Non è certo bello sentirsi un partito al 34% che se prende posizione sullo Sme nessuno se ne fotte. Oggi Berlinguer dice: ci sono risultati positivi, ma non sufficienti. Noi lo dicevamo sette mesi fa: e se ci son voluti sette mesi a rendersene conto, significa che c'era chi riteneva che l'accordo ad ogni costo fosse una posizione pagante». Lietta Tornabuoni

Luoghi citati: Cambogia, Cina, Genova, Rivalta, Roma, Torino, Vietnam