L'amica del terrorista condannata anche in appello: due anni e mezzo

L'amica del terrorista condannata anche in appello: due anni e mezzo La giovane era impiegata all'ufficio colloqui del tribunale L'amica del terrorista condannata anche in appello: due anni e mezzo Flavia Di Bartolo nell'ottobre '77 aiutò nella preparazione di un attentato i fratelli Sardelle (uno di essi rimase ucciso) - Processo Di Franco: l'assassino adesso è sano di mente Due anni e un mese di reclusione: questa la condanna inflitta dalla corte d'appello a Flavia Di Bartolo, 24 anni, ex-impiegata dell'ufficio colloqui del tribunale, per la sua partecipazione «morale» all'attentato che stavano preparando i fratelli Rocco e Nicola Sardone, alla «Volkswagen» di corso Toscana, il 30 ottobre 1977. L'ordigno, confezionato artigianalmente, esplose prima del previsto. Roc- co Sardone fu investito in pieno dalle schegge della bomba e trasportato dal fratello (da allora latitante) al Maria Vittoria. Morì dissanguato qualche ora dopo. La procura ha aperto un'inchiesta per il tardivo soccorso prestato al ferito e una perizia già disposta dal magistrato, ha stabilito che a Rocco Sardone non furono prestate le cure necessarie. La «850» sulla quale viaggiavano i due terroristi era di Flavia Di Bartolo. Nel processo di primo grado la ragazza era stuta condannata a 2 anni e mezzo ; Nicola Sardone a 4 anni e due mesi, ora confermati. Sia al momento dell'arresto, sia al primo processo, Flavia Di Bartolo si era dichiarata completamente estranea a qualsiasi movimento eversivo. Aveva accampato un alibi per la notte del 30 ottobre '77, per la verità piuttosto lacunoso. Ma non aveva mai fatto professione di fede rivoluzionaria. Ieri mattina invece, all'inizio del dibattimento davanti ai giudici della corte d'appello (pres. Romagnoli, p. g. Caccia, cane. Settineri), la giovane ha consegnato al pg una dichiarazione, poi letta dal magistrato, che non lascia dubbi sulla sua trasformazione «politica», avvenuta durante il periodo passato alle Nuove. •Sono venuta in quest'aula non perché ritengo i giudici miei interlocutori, ma per sfruttare questa occasione per il movimento rivoluzionario., esordisce il documento. Dopo aver affermato che "il processo è stato costruito su labili indizi", Flavia Di Bartolo ha detto che si è voluto fare di lei "una donna mostro" e che "Hocco Sardone è stato lasciato morire dissanguato dai medici del Maria Vittoria". La Di Bartolo ha dichiarato che continuerà la sua lotta in carcere, nella sezione femminile, diventata in questi ultimi tempi, a suo giudizio, "ingovernabile dall'autorità carceraria. A nulla servono l'isolamento e i trasferimenti se non a permetterci di esportare la nostra esperienza di lotta in altre carceri.. it Possibile che un uomo prima dichiarato sano di mente e poi seminfermo, venga alla fine da altri esperti definito nuova¬ mente capace d'intendere e volere? Il problema è vecchio, si pone ogni volta che si scontrano periti d'ufficio e di parte: gli uni dicono sano, gli altri affermano il contrario, o viceversa. E resta sospeso l'interrogativo sulle reali condizioni di mente di quell'individuo e rimane il dubbio, nei casi incerti o difficili da catalogare, sull'effettivo valore delle esplorazioni compiute nel complesso labirinto della mente. In Assise da qualche tempo è in corso un processo per omicidio che vede imputato Annunziato Di Franco, 33 anni, accu¬ zuieGltmsdCDV5dcglllMllllltMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIllllllllllllHIIIIIIÌIIIIII sato di aver ucciso l'amante della moglie Mimma e di aver successivamente costretto la donna ad accusarsi del delitto. Quest'uomo è detenuto da tre anni e mezzo, continua ad accusare la moglie, chiede giustizia. Annunziato Di Franco è giunto al processo accompagnato da una perìzia psichiatrica che lo dichiarava sano di mente, ma durante il dibattimento i difensori (Chiusano, Gianarla e Festa) ottenevano un supplemento di perizia. Colpo di scena, come si dice: il perito che aveva già esaminato l'imputato, sulla scorta di nuovi elementi modificava le conclusioni: «seminfermo». Si veniva cioè a sapere che il giovane era ossessionato da gelosia morbosa, «un vero e proprio delirio, che senz'altro aveva inciso sul suo equilibrio. La corte a questo punto decideva di affidare una superperizia ai professori Portigliatti e Fornari e ieri i due esperti hanno consegnato l'esito degli esami compiuti sul Di Franco: è perfettamente capace di intendere e volere. Ecco ribaltato completamente il primo giudizio. ic Panico e tre feriti leggeri su un pullman della linea SO che, ieri mattina, percorreva corso Giulio Cesare verso il centro. All'imbocco della strettoia di Porta Palazzo, è scoppiata la gomma della ruota posteriore sinistra. I feriti sono: Edina Bellardo vedova Mollo. 58 anni, Corto Canavese, via Casa Colvet 12; Domenico Vergine, 66 anni, via Valprato 26, e Caterina Belila, 57 anni, via delle Querce 73. Medicati al Marta Adelaide, per contusioni agli arti, sono stati giudicati guaribili in 8 giorni. tmtogntsppcpnpzrdpcmIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIllllllllllllllllI IIIIIIIIIIIIIIIIII Flavia di Bartolo e Nicola Sardone (sempre latitante) - Annunziato Di Franco