Il laico Salvatorelli di Luigi Salvatorelli

Il laico Salvatorelli GLI ANNI DEL PARTITO D'AZIONE Il laico Salvatorelli Caro direttore, nel mio articolo «Alla scuola laica del partito d'Azione», apparso su La Stampa di mercoledì 28 marzo, per una svista di cui mi dolgo profondamente ho mancato di includere il nome di Luigi Salvatorelli in quello che chiamavo «to stato maggiore della democrazia laica». Per una giusta informazione doverosa nei confronti dei lettori, desidero ricordare che Luigi Salvatorelli fu in primissimo piano fra quegli aderenti al P. d'A. che -esercitarono una profonda influenza nella vita politica del dopoguerra», dopo essere stato con Mario Vinciguerra (altro nome da me involontariamente omesso) tra i fondatori del partito. Egli del resto non aveva atteso il 25 luglio per esercitare con i suoi libri (citerò per tutti I l'einaudiano Pensiero e azio¬ ne del Risorgimento che ebbe non piccola parte nel programma originale del P. d'A.) influenza culturale e politica, nei limiti allora possibili. Anche Luigi Salvatorelli, come Vinciguerra e La Malfa, conobbe il carcere fascista, e fu tra quelli che rappresentano il P. d'A. nel primo incontro di Badoglio con i partiti italiani usciti dalla clandestinità dopo U25 luglio 1943. I meno giovani lettori di La Stampa ricorderanno poi indubbiamente la sua intensa attività di editorialista e commentatore politico del nostro giornale, e fu anche questo un modo per esercitare un'influenza sulla politica del dopoguerra. Scusandomi con i lettori, ti sarò grato se vorrai pubblicare questa mia integrazione che mi sembra opportuna e doverosa. Vittorio Gorresio

Persone citate: Badoglio, La Malfa, Luigi Salvatorelli, Mario Vinciguerra, Pensiero, Salvatorelli, Vinciguerra, Vittorio Gorresio