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Pane comune: prezzo fuori legge? Pane comune: prezzo fuori legge? Sostiene il legale di un produttore: le 500 lire il chilo fissate dal Comitato provinciale non coprono i costi di produzione e le spese E' legittimo il provvedimento del Comitato provinciale prezzi (Cpp) che fissa in 500 lire al chilo il prezzo del pane comune? La domanda è stata posta ieri al pretore Correrà dall'avv. Savino Bracco, difensore di Antonia Restaino. una panettiere accusata di -manovre speculative su merci per non aver messo in vendita il pane comune*. Secondo il legale, il blocco del prezzo deciso il dicembre scorso non è legittimo perché le 500 lire, non sono remunerative, non coprono, cioè, il costo reale di produzione e le spese di commercializzazione. E ciò sarebbe in contrasto con le direttive emanate in materia dal Cip (Comitato interministeriale prezzi) e con varie sentenze del Consiglio di Stato e di alcuni tribunali amministrativi regionali (Tar). L'aw. Bracco ha anche chiesto l'acquisizione agli atti dei verbali delle riunioni del Cpp e della commissione consultiva per chiarire se è logica la procedura seguita nella determinazione del prezzo calmierato. Il pretore Correrà (pm Sangianantoni, cancelliere Roggia) ha accolto la richiesta del difensore e rinviato il processo al 13 aprile, disponendo l'acquisizione dei verbali del Cpp per decidere sulla questione. n problema è importante dopo la sentenza d«*llo stesso pretore Correrà che ha condannato un panificatore a 9 mesi di reclusione e ad altrettanti di sospensione dell'attività per lo stesso reato. Non c'è l'obbligo giuridico di vene ere ii pane comune — ha soste .luto in pratica il magistrato nei motivi della sentenza —ma chi non lo vende compie una manovra speculativa in quanto indirizza i consumatori all'acquisto del più costoso pane speciale. Ma — si difendono i panettieri — se il prezzo è inferiore (secondo un calcolo, di 141 lire) al costo di produzione si può pretendere di trovarlo in negozio?