Un questionario sul terrorismo che sia denuncia non delazione di Francesco Bullo

Un questionario sul terrorismo che sia denuncia non delazione Dopo aver consultato la magistratura, una proposta di Sanlorenzo Un questionario sul terrorismo che sia denuncia non delazione Basterebbe affidarne lo spoglio a funzionari pubblici, tenuti al segreto d'ufficio; sarebbe un filtro di serietà -1 sindacati annunciano un proprio questionario: «Non sarà anonimo» Le polemiche sul questionario proposto dai consigli di circoscrizione per una mobilitazione di massa contro il terrorismo non si smorzano. Favorevoli e contrari sostengono le loro ragioni con una varietà di sfumature, mentre il sindacato ha scelto la strada dell'«iniziativa autonoma-. In altre parole nelle fabbriche, nelle scuole, negli uffici pubblici distribuirà un proprio documento-inchiesta che sarà presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa. Ieri, durante la riunione del Comitato regionale antifascista. Marengo ha anticipato a nome delle tre confederazioni le linee della proposta sindacale: -Il documento — ha detto — è stato definito coinvolgendo categorie e zone. In una prima fase stamperemo 150 mila copie che sa¬ ranno distribuite in fabbriche, scuole, uffici pubblici*. Undici le domande, sulla natura e sulle cause del terrorismo, sui modi per difendere la democrazia e risanare l'apparato statale, sulla partecipazione dei lavoratori alla lotta contro l'eversione. Si invitano anche i cittadini a denunciare, attraverso i delegati e i consigli di fabbrica, fatti concreti, episodi anche all'interno delle aziende (volantini, telefonate minatorie, minacce di morte). -La denuncia non sarà anonima — ha spiegato Delpiano — il sindacato se ne assume la responsabilità e informerà la magistratura. Il questionario non è alternativo a quello dei quartieri, ma é molto diverso*. Corrado Ferro: -E' un'iniziativa differente nel modo. La no¬ stra ipotesi serve a ricostruire l'unità d'intenti, a chiudere le polemiche per aprire una fase di mobilitazione di massa*. La riunione era stata convocata dal presidente del consiglio regionale Sanlorenzo per discutere sul metodo da usare per lo spoglio delle risposte al questionario dei quartieri, garantendo la massima correttezza e segretezza. -Dopo contatti con la magistratura — ha detto —l'ipotesi die dà maggiori garanzie è quella di affidare lo spoglio (da attuarsi tempestivamente, via via die le risposte arrivano) a due sottufficiali della polizia giudiziaria messi a disposizione dalla procura della Repubblica e a un nucleo di funzionari degli enti che collaborano all'indagine, tenuti, in quanto dipendenti pubblici, al segreto d'ufficio. I questionari in questa prima fase verrebbero divisi: Qudli che segnalano "fatti concreti"affidati ai giudici, gli altri esaminati dal Comitato antifascista e dai singoli consigli di circoscrizione*. Sulla proposta si sono dichiarati d'accordo Ferrara del pei («é il terrorismo che crea un clima di sospetto e di delazione, non il questionario*), il presidente del comitato d'intesa tra le formazioni partigiane, on. Mussa Ivaldi. Dario Segre del psi, l'on. Isacco Nahoum presidente dell'Anpi (-il questionario e un fatto democratico, mettiamo da parte questioncelle di partito o di gruppo*). La rappresentante liberale, Boux. si è detta contraria alla formulazione dell'articolo 5 (al centro delle polemiche perché ritenuto da molti un invito alla delazione anonima) mentre Gatti (de) ha espresso un giudizio negativo a nome del suo partito sulle modalità dell'iniziativa (-il gues/ionario ha diviso la città, cetchiamo un terreno unitario die raccolga l'adesione di tutte le forze politiche e sociali*) e ha proposto di soprassedere ad ogni decisione anche per poter meglio valutare il documento del sindacato. Una delegazione del Comitato antifascista si è quindi recata in Comune per incontrare, con il consigliere delegato al decentramento Olivieri, i presidenti circoscrizionali. Alla riunione, durata fino a tarda sera, non ha partecipato per protesta il rappresentante di democrazia proletaria. Bruno Canu: «Afi pare gravissimo — ha detto — che le istituzioni, che dovrebbero rappresentare la comunità, vengano usate per vagliare (in base a criteri arbitrari) dichiarazioni che si configurano come vere e proprie denunce anonime. Le responsabilità politiche e giuridiche di questa iniziativa ricadono per intero sui promotori del questionario e sulla giunta municipale che lo ha avallato*. Francesco Bullo

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