Una Celestina di Sastre con la Gastoni badessa
Una Celestina di Sastre con la Gastoni badessa In scena a Roma a fine aprile, regista Squarzina Una Celestina di Sastre con la Gastoni badessa ROMA — C'è molta curiosità intorno al prossimo spettacolo del Teatro di Roma. E' l'allestimento, in prima mondiale, di un dramma commissionato a uno scrittore straniero: caso raro nelle cronache, un po' piatte, dei nostri teatri stabili. Il dramma si intitola Celestina, lo ha scritto per Luigi Squarzina e i suoi attori lo spagnolo Alfonso Sastre. Cinquantaseienne, Sastre ha al suo attivo una trentina di commedie (la più allestita all'estero si intitola Gli occhi tristi di Guglielmo Teli). In Italia attende ancora d'essere conosciuto come merita: oltre ad alcune messinscena di piccole cooperative, il solo Strehler ha montato la sua Favola della bambola abbandonata per un pubblico di ragazzi. Chiedo a Squarzina di parlarmi del copione: «Sastre ha' tratto il titolo e i nomi dei personaggi, ma non più che questo, dalla Celestina del de Rojas, celebre capolavoro teatrale in ventun atti che fece scandalo nella Spagna di Isabella la Cattolica. Siamo ancora in Spagna, ancora nel Cinquecento: ma dell'altra Celestina i personaggi parlano come di una segreta, morbosa lettura giovanile». Chi sono i protagonisti? «Lui, Calisto, è un frate di oltre quarant'anni, fattosi seguace dell'eresia di Michele Serveto; lei, Melibea, una ex prostituta, ora badessa di un convento dove hanno trovato riparo altre peccatrici. Si incontrano, Calisto arde d'amore per questa donna sfiorita, ma ancor bella. E' un uomo stanco della sua fede, per cui si è battuto sia nell'ortodossia die nell'eresia. Ora non crede più: vuole "uscire" verso la vita, riscopre se stesso, addirittura il proprio corpo. Melibea, ^ll'opposto, dopo esser vissuta nella felice anarchia del peccato, ha portato il suo inferno al riparo delle istituzioni della fede, e adesso intende esserne protetta». In che senso questi due personaggi ti sembrano nostri contemporanei? «Mi sembra che tanta gente, oggi, sia Calisto e altrettanta sia Melibea. Tanti .credono in una ideologia, militano per lei ma poi se ne ritraggono sgomenti e rivendicano, magari a torto, i diritti del proprio io. Altri, invece, dopo aver sbagliato da soli, finiscono per cercar riparo alle proprie inquietudini sotto le parvenze, talvolta soltanto esteriori, di una qualunque fede». Come finisce la storia di Calisto e Melibea? -E' la storia di un amore rapinoso, che la vince sulla stessa realtà. Uccisi da una banda di sicari dell'Inquisizione, che danno la caccia a lui, al povero frate eretico, Calisto e Melibea riaffermano la loro unione e le loro libertà come in un oltrecielo. Intorno a loro ci sono altri personaggi, tutti piuttosto incisivi. Celestina, ad esempio, assolve anche qui, come nell'antico dramma, funzioni di mezzana: ma.è piuttosto una maga, un personaggio che rispecchia l'attrazione, che c'è oggi in molti, per il mistero della nostra origine». Come è scritto il dramma di Sastre? Te lo chiedo perché in passato qualche critico ha accusato questo scrittore di un,| brechtismo eccessivo. "Questo è un altro motivo di fascino della Celestina: d'essere scritta (e la splendida traduzione di Maria Luisa Aguirre d'Amico me lo ha fatto comprendere alla prima lettura) in un rapinoso impasto di lirismo e di ironia, di commozione e, a tratti, di sarcasmo. Non c'è niente di didattico, in questo stile: ma un continuo rinvio a colori cupi o accesi, a cadenze grottesche da tragicommedia, quasi a ricordarci che oggi la tragedia vera a teatro non è più possibile...». Vuoi dirmi qualcosa dell'allestimento. "Posso dirti che lavoriamo molto concentrati, con lo sguardo fisso alla prima che cadrà verso la fine d'aprile. C'è molto affiatamento tra i due protagonisti, Ivo Garrani, che è Calisto, e Melibea, che è Lisa Gastoni, al suo esordio nella prosa, almeno in Italia. Aveva fatto del teatro, ai suoi primi passi, in Inghilterra. Poi ci sono state le fortunate esperienze nel cinema. Ora si cimenta con questo personaggio dimostrando grande serietà e impegno. Con i giornalisti, la gente di fuori non vuole parlarne. In compenso, mi telefona spesso la mattina presto o mi scrive lettere che non spedisce per dirmi che ha scoperto un lato nuovo del personaggio... Sono convinto che ci darà una interpretazione di notevole rilievo». Guido Davico Bonino Lisa Castoni protagonista della nuova «Celestina»
Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Roma, Spagna
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