La lira è tranquilla

La lira è tranquilla Ha guadagnato sulle altre monete La lira è tranquilla ROMA — La solidarietà che il mondo degli operatori economici e delle banche hanno fin dall'inizio mostrato verso il governatore Baffi e il vicedirettore generale Sarcinelli, nonché verso la Banca d'Italia come istituzione, al di là delle dichiarazioni di principio è stata confermata dal reponsabile comportamento tenuto sul mercato dei1 cambi. Ancora ieri, la lira ha vissuto una giornata tranquilla, sema particolari tensioni, con contrattazioni mantenute sui livelli fisiologici. Non c'è stalo bisogno di particolari interventi e tutto è filato liscio fino al momento del fixing dove anzi la nostra moneta si è leggermente apprezzata sul dollaro quotato 839,50 lire. Un piccolo miglioramento si è avuto anche sulle principali monete che insieme alla lira partecipano al nuovo regime dello Sme. Il marco ha chiuso a 450,35. il franco francese a 195,69. il fiorino olandese a 417.04 lire. Il filo diretto che unisce le aziende di credito alla -centrale» cambi della Banca d'Italia si è ami. negli ultimi due giorni, rinsaldato, permettendo in tal modo di scongiurare, ammesso e non concesso si fosse verificata, qualsiasi manovra speculativa ai danni della nostra divisa. Si può dire che si sono volute in tal modo fugare le preoccupazioni avanzate da alcuni settori e accentuatesi lunedì quando la Banca d'Italia è intervenuta al fixing vendendo circa 20 milioni di dollari. Un momento ritenuto da alcune fonti di particolare difficoltà, legato al tentativo di tenere la moneta italiana in una posizione equilibrata all'interno dello Sme. In realtà, neanche lunedì si sono registrate significative tensioni. Il fixing è soltanto la frazione di una giornata valutaria che vede compiersi più operazioni sia in acquisto sia in vendita. E' chiaro che la Banca, essendo presente al momento della fissazione dei cambi, se c'è domanda da parte del mercato immediatamente la soddisfa, ma non è detto che subito dopo non ricopra quanto -speso» raccogliendo l'offerta che generalmente si verifica. Sì può dire, quindi, che fino a questo momento si è ancora nella normalità. Resta il fatto che quanto accaduto, aggiunto alla particolare situazione politica interna e internazionale (basti pensare al petrolio) può provocare una modifica nelle aspettative degli operatori e da qui tensioni sul tasso di cambio. Un pericolo che non va sottojmlutato e che impone di conseguenza il ritorno alla piena operatività di uomini e di funzioni della Banca d'Italia. n.g.

Persone citate: Baffi, Sarcinelli

Luoghi citati: Roma