Domani la pace Egitto-Israele di Ennio Caretto

Domani la pace Egitto-Israele Una cerimonia a Washington concluderà 30 anni di guerra Domani la pace Egitto-Israele DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Con un incontro a tre fra Carter. Sadat e Begin alla Casa Bianca, si concludono oggi a Washington i preparativi della storica firma del trattato di pace tra Egitto e Israele. La capitale degli Stati Uniti è addobbata a festa: lungo i viali sventolano le bandiere delle tre nazioni, un imponente serviziodi sicurezza presidia i punti nevralgici della città, e nel parco del palazzo presidenziale campeggia l'enorme tenda dove si svolgerà il banchetto di Stato per 1300 invitati, il cui costo si valuta in 100 milioni di lire. Alle 14 di domani (ora locale), le 20 in Italia, incomincerà la cerimonia solenne che porrà fine a 30 anni di guerra tra due delle più grandi nazioni mediorientali. Carter, Sadat e Begin firmeranno il trattato sul tavolo che fu di Ulisse Grant, e vide già la pace ispa¬ no-americana del 1898 e il patto Salt per la limitazione delle armi strategiche del 1972. A poco più di 24 ore da questo evento Egitto e Israele lottano ancora contro il tempo per mettere a punto gli ultimi accordi. Israele agisce su un doppio fronte. Dagli Stati Uniti attende un memorandum di garanzia, l'impegno cioè a difenderlo nel caso di una denuncia unilaterale e di un attacco egiziano, e nel caso di 'interferenze- del Terzo Mondo o dell'Onu. Dall'Egitto, una concessione sui pozzi Per l'agitazione dei giornalisti nell'ambito della vertenza sul rinnovo del contratto nazionale «La Stampa» esce incompleta. Martedì non sarà in edicola iper uno sciopero. petroliferi del Sinai, che vorrebbe continuare a gestire per nove mesi anziché per i sei proposti. Le trattative sul primo punto, destinate a essere coronate dal successo, sono condotte dal ministro degli Esteri, Dayan. col segretario di Stato americano. Vance. Quelle sul secondo punto, più complesse e difficili, dal ministro della Difesa, Weizman. col collega egiziano Ali. Dietro le quinte, Carter si adopera febbrilmente perché gli ultimi ostacoli vengano superati oggi. Oltre agli ingenti aiuti economici e militari, accordati a Egitto e Israele nell'ordine di 4 milioni di dollari ciascuno entro la fine dell'80. il Presidente ha acconsentito alla continuazione dei voli di sorveglianza americani sulle «zone cuscinetto» del Sinai, incominciati in segreto nel '74. Ha inoltre chiesto e ottenuto una promessa inglese e norvegese di fornire petrolio a Israele dal Mare del Nord, impegnandosi a surrogare in proprio eventuali carenze. Carter confida che l'incontro con Sadat e Begin consenta di completare il testo del trattato. Entrambi i suoi ospiti (Begin era già arrivato venerdì a New York. Sadat è giunto a Washington ieri sera dal Cairo) hanno manifestato analoga speranza. ..Sono pronto- ha detto Begin. «Ftrmeremo- ha asserito Sadat. Altre ombre, più inquietanti, gravano tuttavia sulla capitale. Una è il timore di attentati sia contro l'Egitto sia contro Israele, non tanto a Washington quanto al Cairo e a Gerusalemme. La seconda è l'incertezza sull'avvio dei negoziati per l'autonomia palestinese nella Cisgiordania e Ennio Caretto (Continua a pagina 2 in seconda colonna)