Scrittori e pittori «smontati» per essere esaminati dentro

Scrittori e pittori «smontati» per essere esaminati dentro in classe, dagli allievi di tre scuole elementari Scrittori e pittori «smontati» per essere esaminati dentro Alla «Pestalozzi»', alla «Sinigaglia» e alla «Nino Costa» - L'iniziativa, decisa dall'assessorato alla gioventù, ha avuto buoni risultati Una ventina di scrittori, pittoj ri. bozzettisti sono stati «smontati» per «essere visti dentro». ! dagli allievi delle elementari Pe-( jstalozzi. Sinigaglia. Nino Costa. L'iniziativa (già illustrata dalla ! Stampa nel febbraio scorso) è i dell'assessorato alla Gioventù : i del Comune e dell'insegnante- ; ; scrittore Ferdinando Albertaz- ! ! zi. In questi giorni si stanno ti- ; j rando le fila del lavoro svolto, j Dice l'assessore Fiorenzo Alfieri: ■•Raramente un progetto i riguardante il rapporto tra bami bini ed adulti, tra scuola e mon\do esterno è stato così positivo. ! Merito degli scrittori ed illustra1 tori molto esperti nel parlare ai \ragazzi. ma merito anche degli allievi che hanno raggiunto in molti casi livelli di simpatia ed intelligenza eccezionali». Prosegue Alfieri: ■•Alla Pestalozzi ho visto Bruno Munari circondato dai ragazzi, bloccato con carezze, baci sulle mani e sulla faccia. Munari è più. o meno alio come loro'e perciò non è |stato difficile». Per non parlare Idi Maurizio Osti. Sempre alla I Pestalozzi aveva presentato ! una storia fatta di disegni e fojtografie che trattava di un bor) sello smarrito dal suo proprietario. «In base agli oggetti che uscij vario dal borsello — spiega Alfieri — > bambini dovevano indoviinare a chi apparteneva. Erano ìgià arrivati ad ipotizzare che fosse un giudice, quando hanno \ scoperto anche una trappola per topi... Per farla breve, alle 18 i ì genitori, dopo due ore di vana [attesa, hanno dovuto usare mezzi energici per far uscire di classe i figli che non volevuno saperne di tornare a casa-. \ Qualcosa di simile è avvenuto ; anche con Francesco Tonucci. conosciuto come vignettista ! «Frato». Afferma Fiorenzo Altieri: -La prima illustrazione "stimolo" rappresentava un I banco cui sono improvvisamen! te spuntate le ruote. Il banco se ' ne va. ma dove? Mano a mano iche i bambini inventavano il I viaggio Frato disegnava la scena con fumetti vuoti che i bambini \ poi riempivano. Gli insegnanti j mi hanno raccontato che nei I giorni successivi la classe è stata ; letteralmente invasa da una valanga di "disegni parlanti" ini ventati dagli alunni. Così finalmente i fumetti non venivano più soltanto consumati, ma anche prodotti-. Come è nata l'iniziativa? Fer; dinando Albertazzi. professore ,di matematica e fisica, ma so- prattutto scrittore per ragazzi .afferma: •■Abbiamo cercato di ^verificare se davvero esiste un irapporlo fra autori o illustratori \ ed i ragazzi, che sono i consumaj (ori dei prodotti-. Gli autori hanno letto una fiaba in classe ed i bambini l'hanno «scomposta» nelle sue parti essenziali, per poi illustrarla suddivisi in piccoli gruppi. Gli illustratori invece hanno proposto una serie di disegni ed i ragazzi, con l'aiuto della maestra ne hanno ricavato un racconto. Ogni personaggio è stato intervistato e «sezionato» in ogni sua parte. Tutti si sono sottoposti divertiti a questa specie di gioco dal quale sono nate venti nuove fiabe inventate dai bambini. Ciascuna esperienza è stata in qualche modo unica •.perché volutamente diversi sono stati i modi di presentarsi de- Igli autori e degli illustratori nei 'confronti della classe, tutti miranti a "provare" la risposta dei | bambini in situazioni differenti». .Aà esempio liabe già complete da illustrare, altre monche da completare, alcune inventate 11 per 11. Risultato? «Piti che soddisfacente — conclude Albertazzi — il materiale sarà raccolto in un libro», m.val. Biblioteca nazionale — Nei giorni di martedì, mercoledì, giovedì e aperta dalle 8.30 alle 18.30: negli altri giorni orario 18.30-13,50.