Walter Villa esiliato in Venezuela ritrova una seconda giovinezza di Cristiano Chiavegato

Walter Villa esiliato in Venezuela ritrova una seconda giovinezza Il trentaseienne motociclista modenese in lizza per il mondiale Walter Villa esiliato in Venezuela ritrova una seconda giovinezza Hanno detto a lungo che era. un pilota finito, che avrebbe fatto meglio ad appendere il casco ad un chiodo. Ma. Walter Villa, trentasei anni il prossimo 13 agosto, non si è lasciato convincere. E domenica sulla torrida pista di San Carlos, in Venezuela, nella prima prova del campionato mondiale, ha dato la sua risposta. Primo nella classe 250. secondo nella 350. forse per ordini di scuderia, per lasciare una vittoria anche al giovane compagno di squadra, il ventenne Carlos Lavado. idolo locale, un ragazzo di indubbio talento che sta prendendo il posto di Johnny Cecotto nel cuore dei tifosi sudamericani. Con quattro titoli mondiali sulle spalle (tre nella "quarto di litro" ed uno nella classe maggiore) il modenese ha dichiarato più volte di non sentirsi affatto vecchio per il motociclismo. «Non è colpa mia — — affermava — se non riesco più a vincere. Purtroppo negli ultimi anni non ha più potuto avere un mezzo competitivo e. malgrado tutti gli sforzi, sono scivolato indietro nelle classifiche internazionali. Ma vedrete che non finirà cosi, che qualche soddisfazione me la prenderò ancora». In effetti dopo essere stato uno dei grandi protagonisti del «Continental circus» delle moto nelle stagioni dal 1974 al 1976. Villa sembrava essere avviato verso un inarrestabile tramonto. Coinvolto nelle disavventure della Harley Davidson, praticamente costretto a ricominciare da capo, a cercarsi una squadra ed una moto valida, il tenace Walter non si è lasciato abbattere dalle avversità. E non si è lasciato neppure spaventare dalle numerose cadute in cui è rimasto coinvolto. I mesi passati in clinica ed a casa, con una spalla od una gamba ingessate, sono serviti soltanto a rendere più forte la sua passione. Non avendo trovato una soluzione di suo gradimento in Italia e neanche un posto in una squadra ufficiale. Walter Villa ha accettato di emigrare, di firmare un contratto con l'unica persona che ha dimostrato di avere fiducia in lui: Andrea Ippolito, importatore venezuelano della Yamaha di evidente origine italiana. Ippolito aveva bisogno di un pilota esperto, di un pilota di grande esperienza da affiancare al nuovo «pupillo» Carlos Lavado. E Villa, con il solito entusiasmo, è andato alla Venemotos. contento come un ragazzino, convinto di poter dimostrare, che non era secondo ai vari Ballington, agli Ekerold. ai Fernandez, agli uomini nuovi Antipersonaggio per eccellenza, modesto, ottimo padre di famiglia (è sposato ed ha due figli, Simona di sette anni e Marco di cinque). Walter Villa sa difendere molto bene la sua vita familiare. Nessun atteggiamento da divo, nessuna stramberia, nulla in comune con gli altri piloti che corrono da un flirt all'altro. Soltanto serietà professionale, l'attaccamento al lavoro (possiede un'officina meccanica gestita con i fratelli) e questa grande voglia di correre in moto che lo ha portato a cominciare l'attività a 18 anni, con una piccola motocicletta, il «Beccaccino 50». costruito artigianalmente dal fratello maggiore. Francesco. Cristiano Chiavegato

Luoghi citati: Italia, Venezuela