La Bastogi guadagna in Borsa e le interpretazioni sono tante di Marco Borsa

La Bastogi guadagna in Borsa e le interpretazioni sono tante In due settimane il titolo è salito da 600 a 690 lire La Bastogi guadagna in Borsa e le interpretazioni sono tante MILANO — Con un rialzo di oltre il 13 per cento nonostante un leggero calo dell'indice generale «Il Sole-24 Ore» il titolo Bastogi si è messo in evidenza nelle ultime due settimane fra le -vedette» di piazza degli Affari. Anche il volume degli scambi, che si sono mantenuti attorno a 1,5 milioni di titoli al giorno (contro una media di 600 mila titoli dell'anno scorso, un anno buono per l'incorporazione della Beni Stabili), con una punta record di 5,3 milioni il 7 marzo scorso, ha contribuito a suscitare la curiosità della Borsa sulle ragioni che hanno portato la quotazione di ieri a 690 lire contro le 600 dell'inizio del mese. In piazza degli Affari, anzi, c'è chi è pronto a scommettere che. il titolo farà ancora strada portandosi a 750 lire in una prima fase e a mille lire in una seconda. Come sempre accade in questi casi, attorno alla lievitazione del prezzo è fiorita tutta una serie \i interpretazioni. C'è chi dice che ad agire sul titolo sia la stessa Bastogi per presentarsi all'appuntamento del prossimo aumento di capitale di 32 miliardi a pagamento (le azioni saranno emesse al valore nominale di mille lire) con una quotazione che invogli il mercato a sottoscrivere. I sostenitori di questa tesi mettono in rilievo la circostanza che fra i compratori ci sia la Banca Nazionale del Lavoro che, attraverso il servizio Italia, è molto vicina alla società avendo in gestione fiduciaria il 12% del vecchio capitale (dopo l'incorporazione della Beni Stabili le proporzioni si sono modificate). «Non stiamo sostenendo il nostro titolo né attraverso la Bnl né attraverso altre banche» è la secca smentita di un portavoce della società. Occorre ricordare inoltre che l'aumento di capitale dovrebbe essere garantito da un consorzio di banche che ancora non si è formato. Altra ipotesi è quella di una scalata. Qualcuno parla di Teruzzi, noto negli ambienti del mondo degli affari per aver fatto soldi con il commercio dei rottami e con attività immobiliari. Per il momento non ci sono elementi o circostanze di fatto che possano far pensare a una scalata tranne il fatto che nei mesi scorsi era circolata ripetutamente la voce che Bastogi stesse trattando con un consorzio bancario internazionale un prestito <ji 50 milioni di dollari (che però finora non è stato ancora annunciato). In più di un'occasione l'amministratore delegato Alberto Grandi aveva dichiarato di essere disponibile a trattare l'ingresso di nuovi soci, anche stranieri, ma non aveva mai dato la sensazione che ci fosse all'orizzonte l'imminente conclusione di qualche nuovo accordo. Tuttavia un rastrellamento di azioni Bastogi, specie ora che dovrebbe diventare pienamente operante il concambio di azioni con la Beni Stabili annacquando la partecipazione al capitale di 198 miliardi dei vecchi soci del sindacato, magari al solo scopo di costituirsi un solido pacco di minoranza, non è del tutto impensabile. Da una parte, infatti, la Bastogi sta attraversando una fase di riorganizzazione con la vendita di vecchie partecipazioni e assunzioni di nuove che dovrebbe dare alla società un assetto più stabile e più redditizio. Dall'altra, i principali azionisti di una delle più famose finanziarie italiane sono Carlo Pesenti e Raffaele Ursini, entrambi su posizioni decisamente difensive. Carlo Pesenti (con circa il 20%) impegnato da quasi un anno ormai nel districare gli incroci del suo impero Italcementi-Italmobiliare non sembra particolarmente ansioso di partecipare a operazioni di rilancio. Per partecipare all'aumento di capitale Bastogi, infatti, avrebbe intenzione di conferire un pacco dell'S per cento della Franco Tosi, anziché pagare in contanti. Raffaele Ursini (con circa il 10%) si trova notoriamente in condizioni finanziarie difficili e non è certo l'azionista ideale per consolidare la maggioranza della società. Marco Borsa

Persone citate: Alberto Grandi, Carlo Pesenti, Franco Tosi, Raffaele Ursini, Teruzzi

Luoghi citati: Italia, Milano