Tre "ultras" di sinistra arrestati per l'uccisione del carabiniere a Bergamo

Tre "ultras" di sinistra arrestati per l'uccisione del carabiniere a Bergamo L'omicidio nello studio d'un medico Tre "ultras" di sinistra arrestati per l'uccisione del carabiniere a Bergamo BERGAMO — Tre giovani dell'estrema sinistra (uno era speaker di un'emittente privata, «Radio Papavero») sono stati arrestati quali presunti responsabili dell'assassinio di Giuseppe Gurrieri, di 50 anni, l'appuntato dei carabinieri freddato a rivoltellate martedì sera mentre attendeva di entrare nello studio di un medico. I tre sono Enea Guarinoni, di 25 anni, iscritto alla facoltà di ingegneria elettronica, Piersandro Malerba, 24 anni, animatore di «Radio Papavero», e Andrea Belotti, diciannovenne, elettricista, tutti residenti a Bergamo (Malerba dormiva abitualmente nei locali di «Radio Papavero»). Secondo gl'inquirenti, il delitto è stato compiuto da Enea Guarinoni. accompagnato da uno degli altri due giovani; il terzo avrebbe partecipato al piano aiutando i complici a nascondersi. L'accusa è per tutti di concorso in omicidio volontario. L'inchiesta è stata condotta dai carabinieri del gruppo di Bergamo diretti dal tenente colonnello Mariano Leggio. Si ritiene che gli estremisti avessero progettato un'azione «punitiva» nei confronti del medico delle carceri. 11 dott. Piersandro Gualteroni. di 54 anni. Martedì scorso, alle 19,30, il dott. Gualteroni, concluso il suo servizio nelle carceri, si trovava come di consueto nell'ambulatorio di via Donizetti. in città alta. La sala d'attesa era affollata da una ventina di pazienti e altri sei, non avendo trovato posto nel locale, erano nel cortile esterno, sotto una tettoia. Fra questi sei l'appuntato Gurrieri, la moglie e uno dei due figli, il primogenito, Mauro, di 13 anni. Giuseppe Gurrieri voleva far visitare il ragazzo, che da qualche giorno non si sentiva bene. All'improvviso giungevano nel cortile con una «Vespa» (poi risultata rubata) due giovani con il volto coperto da passamontagna. Armati di pistole, essi intimavano ai presenti di entrare nello studio del medico. L'appuntato Gurrieri era in divisa, ma nell'oscurità i due terroristi probabilmente sul momento non l'avevano visto. Nonostante la minaccia delle armi, il militare tentava subito di reagire, ma i due giovani non esitavano a sparare. Raggiunto da cinque proiettili, Giuseppe Gurrieri si accasciava privo di vita davanti alla moglie e al figlio, mentre gli assassini fuggivano. La loro «Vespa» veniva ritrovata nella zona delle piscine, a circa 200 metri da «Ra dio Papavero». Le indagini si orientavano tra gli estremisti di sinistra anche perché il delitto veniva rivendicato da un sedicente gruppo di «guerriglia proletaria». Infine, si è arrivati al fermo dei tre giovani. Il magistrato che ha diretto l'inchiesta, dott. Mafferri, ieri ha emesso contro di loro l'ordine di cattura. u. g.

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