Oggi l'estremo addio ad Aldo Vitè di Aldo Vitè
Oggi l'estremo addio ad Aldo VitèOggi l'estremo addio ad Aldo Vitè I funerali alle 16 dalla parrocchia di corso Cadore 9 - Aveva 53 anni, da trenta era cronista a La Stampa; noto esperto d'aviazione Per un anno ha continuato a lavorare regolarmente, accusando seri disturbi. L'ultima diagnosi è stata gravissima: operazione immediata al cervello, un intervento molto complesso, dal quale non si è più ripreso. Aldo Vite, giornalista de La Stampa è morto domenica, poco dopo le 19, all'ospedale di Novara. Aveva 53 anni. I funerali si svolgeranno oggi alle 16 partendo dalla parrocchia di S. Giulio d'Orta. in corso Cadore 9. Vite era da trent'anni a La Stampa. Un cronista che «faceva, i carabinieri, come si dice in gergo. Significa tenere con i carabinieri contatti quotidiani a volte difficili e delicati; farsi stimare e riscuotere fiducia, dimo-, strando correttezza e rigore professionale. Vite c'era riuscito. Poteva telefonare a notte alta, sotto rasolilo della notizia da accertare, a casa dei colonnelli, o -tirare giù dal letto- il più giovane degli appuntati. I carabinieri erano il suo lavoro di routine. Ma aveva molti altri interessi: era, soprattutto, un grande tecnico di aviazione, conosciuto dagli esperti in tutto il mondo. Degli aerei, degli aeroporti, delle strumentazioni sofisticate, delle procedure di avvicinamento e decollo, conosceva tutto. Ricordiamo che, all'epoca della sciagura di Punta Raisi. cominciò a fornire spiegazioni sulle ipotesi prima ancora che si riunissero le commissioni di tecnici. Nelle collezioni de La Stampa sono numerosi i suoj servizi di carattere aeronautico, anche come inviato alle più importanti manifestazioni internazionali. Aveva altre due grandi passioni. Una da sedentario: come filatelico nel corso dei decenni era riuscito a mettere insieme una collezione molto significativa. L'altra, come .giramondo». E' difficile dire se Vite abbia mai trascorso una vacanza tradizionale di qualche settimana al mare o in montagna. I suoi giorni di riposo dal lavoro li spendeva in viaggi, in ogni angolo della terra: dalla pesca al salmone. all'Hoggar. al Marocco, al primo aereo di linea che seguiva la rotta del Polo Nord verso il Giap pone. I più giovani colleghi ri correvano sovente a lui per preparare programmi di viaggio o per suggerimenti e consigli, ad esempio, sulla traversata del Sahara in carovana. Aldo Vite era entrato giova nissimo. all'indomani della guerra, alla Gazzetta del Popolo. Nel '48 era passato a La Stampa, impegnato subito nella ricerca e nell'analisi dei fatti di cronaca. E' noto a tutti i colleghi, an ziani e giovani, il suo impegno rigoroso per il sindacato dei giornalisti. Era orgoglioso di essere stato sindacalista anche negli anni più difficili, come consigliere della Associazione Stampa Subalpina e delegato all'interno dell'azienda. La maggior parte delia sua attenzione la dedicò sempre all'organizzazione dell'Inpgi. l'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti, per gli aspetti pensionistici e soprattutto per ras sistenza mutualistica e sanità ria. Aldo Vite alla premiazione degli anziani de «La Slampa»
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