Nasce a Torino un centro per la ricerca sul cancro
Nasce a Torino un centro per la ricerca sul cancro È ancora lunga la strada nella lotta contro il male Nasce a Torino un centro per la ricerca sul cancro In via Cavour 31 - Obiettivo: raccogliere fondi e promuovere sludi Anche Specchio dei tempi collabora all'iniziativa accettando offerte •Dai il tuo contributo oggi, percìié domani i tuoi figli non abbiano più bisogno di noi-. Facendo proprio questo appello dell'Associazione italiana per la ricerca sul cancro, il Comitato Piemonte-Valle d'Aosta, ultimo nato tra i comitati regionali dell'associazione, apre la sede torinese di via Cavour 31 ed offre nuovo impulso alla raccolta di fondi per la lotta contro i tumori. L'obiettivo, accanto alla sottoscrizione per promuovere con aiuti finanziari la ricerca scientifica, è di favorire gli indispensabili studi a livello locale attuando un programma di ricei che integrate mediante la collaborazione di alcuni gruppi medici cittadini. Nonostante i progressi già compiuti nella lotta contro il cancro vi è ancora molta strada da percorrere affinché tutte le potenzialità della ricerca scientifica e della tecnica chirurgica siano sfruttate fino in fondo. Secondo dati statistici, i malati persi per ritardo diagnostico e per terapie inadeguate sono ancora oggi il 45 per cento, contro il 35 per cento dei recuperati ed il 20 per cento di casi inguaribili per il carattere biologico della malattia. Condizione ideale agli effetti terapeutici e ai fini dello studio, si dice, è il ricovero in istituti specializzati: ma in Italia soltanto il 15 per cento degli ammalati di cancro (contro il 60-80 per cento in altri Paesi europei) può essere curato in questi istituti. Le remore psicologiche nei confronti di un male definito ancora, a torto, «incurabile., e la scarsità di fondi erogati dallo Stato agli istituti di ricerca costituiscono oggi le maggiori difficoltà da superare. Un unico esempio: di fronte al bilancio statale di 450 milioni annui per tutti e tre gli istituti di studio e cura dei tumori, c'è il miliardo e mezzo speso nel solo istituto di Milano per l'attività sperimentale. La ricerca vuol dire infatti laboratori specializzati, strumenti, medici e tecnici che abbiano acquisito la necessaria competenza dopo anni di tirocinio specializzato: quindi una volontà precisa e mezzi finanziari adeguati agli investimenti necessari per un progressivo sviluppo della ricerca. E' questo il supporto che l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro cerca di provvedere agli istituti specializzati, integrando gli esigui fondi statali con le quote di adesione dei propri soci, i proventi di iniziative sociali, le eventuali donazioni ed i contributi pubblici o privati. Nello stesso spirito, con compiti di sensibilizzazione locale, è quindi nato il Comitato Piemonte-Valle d'Aosta di cui fanno parte Allegra Agnelli (presidente), Alberto P.M. Cappa e Gianfranco Gallo-Orsi (vicepresidenti). Adriano Bocci, Laura Camerana. Gastone Guerrini, Guglielmo Guglielmi, Sergio Pininfarina, Lorenzo Rossi di Montelera, Guido Venosta, Nicoletta Vinca (segretario generale) e Giacomo Zunino (revisore dei conti). Le esigenze degli istituti di ricerca hanno costi diversi: dal miliardo e mezzo di un betatrone ai cento milioni di un microscopio elettronico, dai 24 milioni del costo annuo di un'unità di ricerca (un laureato, un tecnico, un operatore) a; 4 milioni di un congelatore per conservare a —SO C cellule vive, fino alle duemila lire di una pipetta tarata. Come si può contribuire? Accanto all'offerta diretta di attrezzature, borse di studio, donazioni, lasciti, vi sono cinque categorie di quote associative che permettono, con contributi diversi, di sostenere l'Associa- zione italiana per la ricerca sul cancro (minimi di lire 4000 per socio aggregato, 10 mila per affi- i liato. 25 mila per animatore. 50 mila per ordinario e 500 mila per sostenitore). n contributo può essere versato su c/c postale 307272 (Associazione italiana per la ricerca sul cancro, via Durini 24. 20122 Milano) oppure su assegno bancario intestato all'Associazione stessa: Specchio dei tempi collabora all'iniziativa raccogliendo presso i propri sportelli solo le offerte libere dei lettori (non le quote associative) per devolverle al Comitato regionale.
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