Fascisti travestiti da carabinieri hanno assaltato armeria a Roma di Giuseppe Fedi
Fascisti travestiti da carabinieri hanno assaltato armeria a Roma L'azione è stata rivendicata dai Nar con due telefonate Fascisti travestiti da carabinieri hanno assaltato armeria a Roma Trafugate cinquantanove pistole, quattordici carabine e numerose scatole contenenti cartucce - Il commando, composto da una donna e da 3 uomini, ha tramortito il proprietario e poi l'ha incatenato nella retrobottega - Il negozio rifornisce abitualmente polizia e carabinieri ROMA — Clamorosa impresa dei Nuclei armati rivoluzionari, l'organizzazione eversiva neofascista che ha firmato a Roma e in altre città una lunga serie di attentati. Un commando di terroristi — una donna e tre uomini — ha fatto irruzione ieri mattina in un'armeria nel centro di Roma, in via IV Novembre, a poco più di cento metri dalla compagnia dei carabinieri in piazza Venezia e ha rapinato cinquantanove pistole, quattordici carabine, molte delle quali prive di otturatore e quindi inutilizzabili, e numerose scatole di cartucce, il tutto per un valore di alcune decine di milioni. Due telefonate, una M'Ansa e l'altra a una signora che abita nella zona di piazza Mazzini, hanno rivendicato poco dopo la paternità dell'impresa. «Questa mattina alle ore nove — ha detto uno sconosciuto a un redattore dell'agenzia —.un Nucleo armato rivoluzionario ha assaltato ed espropriato l'armeria "Omnia Sport", noto covo di rifornimento e di munizioni delle famigerate squadre spe-, ciati del ministero dell'In terno». «Quest'azione — ha aggiunto lo sconosciuto — è stata fatta per vendicare i camerati uccisi e quelli in galera. Stiano attenti questi grassi borghesi che le organizzazioni rivoluzionarie di destra e di sinistra schiacceranno questo lercio sistema in un'inesorabile tenaglia rivoluzionaria. Firmato i Nar». La rapina è avvenuta pochi minuti dopo le nove in via IV Novembre 147. Il proprietario dell'armeria. Corrado Bernardini. 63 anni, non aveva ancora aperto il negozio. Era solo e stava riordinando alcuni scaffali, quando s'è spalancata la porta ed è entrata una donna seguita da un giovane; dietro ai due. una coppia di carabinieri in divisa. La donna gli ha chiesto di vedere una canna da pesca. Appena Bernardini si è voltato, il terrorista lo ha colpito alla nuca con il calcio di una pistola. Per quanto stordito, i! proprietario dell'armeria non ha perduto i sensi. Subito dopo sono entrati altri due uomini travestiti da carabinieri che imbracciavano un mitra. Bernardini è stato sollevato di peso, imbavagliato, portato nel retrobottega e legato con una catena fissata ad uno scaffale. Quindi, mentre i due falsi carabinieri si sono messi davanti all'ingresso vietando l'ingresso a chiunque («Stiamo facendo un controllo, ripassate più tardi», hanno spiegato a chi chiedeva di entrare), la ragazza e il suo complice hanno fatto razzia di armi. Compiuta la rapina, i quattro terroristi si sono allontanati su una «127» verde munita, secondo alcuni testimoni, di una lunga antenna radio. E' trascorsa più di uno ra prima che Corrado Bernardini, riuscito a liberarsi parzialmente la bocca dal ba vaglio, potesse chiedere aiuto La prima ad accorrere è stata Alda Simoncini. proprietaria di un negozio di ottica attiguo all'armeria. La donna è uscita in strada e ha fermato un pul-l mino dei carabinieri che stava transitando in via IV Novembre. E' stato dato l'allarme e nel giro di pochi minuti sono confluite sul posto numerose «volanti» della polizia, «gazzelle» dei carabinieri e alcuni funzionari della Digos. Interrogato a lungo in questura. Corrado Bernardini, ancora sotto choc, ha ricostruito l'accaduto, ma non è stato in grado di fornire agl'inquirenti particolari di rilievo sui suoi aggressori. «La donna — ha raccontato — l'ho appena intravista. Ricordo solo che aveva un cappello a cuffia che le nascondeva i capelli. Dell'uomo che mi ha colpito posso soltanto dire che parlava con uno spiccato accento settentrionale. Quanto ai due "carabinieri", uno era di statura media e aveva i baffi, l'altro l'ho visto soltanto di spalle». Bernardini ha quindi spiegato che nel suo negozio si servono da tempo molti appartenenti al corpo di polizia e all'arma dei carabinieri. Una circostanza che conferma il riferimento contenuto nel messaggio Giuseppe Fedi
Persone citate: Alda Simoncini, Bernardini, Corrado Bernardini
Luoghi citati: Roma
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