A giudizio 47 persone per i sequestri di Ruscalla, Blangino Bosco e Ovazza di Claudio Cerasuolo

A giudizio 47 persone per i sequestri di Ruscalla, Blangino Bosco e Ovazza In 400 pagine, scorcio della Torino dei rapimenti e della mafia A giudizio 47 persone per i sequestri di Ruscalla, Blangino Bosco e Ovazza Del primo rapito non si hanno notizie dall'ottobre '76-1 legami tra i clan calabresi dei Facchineri, Guerisi Gagliano e la malavita locale dei fratelli Racca, Genesio e Beltrando Tre sequestri di persona portati a termine: Emilia Blangino Bosco il 16 aprile '75 (riscatto pagato: 630 milioni), la consuocera di Agnelli. Carla Ovazza. il 26 fiovembre '75 (riscatto: 600 miioni), Adriano Ruscalla. il 15 ottobre '76 (mai più ritrovato). Altri due sequestri progettati, il primo a Stupinigi, il secondo a Novi Ligure: una serie di tentati omicidi, furti, detenzione di armi e altri reati. Questo il pesante capo di imputazione contro una delle più temibili bande criminali che hanno agito in Piemonte e in Liguria dal '75 al gennaio '77. Lo ha formulato il giudice istruttore Marcello Maddalena nella sua ordinanza di rinvio a giudizio, depositata in questi giorni in Cancelleria. Gli imputati sono in tutto 47 (inizialmente erano una settantina). 14 dei quali detenuti, due latitanti e 31 a piede libero. In 400 pagine il magistrato ha raccontato, punto per punto, i misfatti della banda. L'inchiesta è durata tre anni e il processo, che si svolgerà in ottobre davanti alla corte d'assise, si preannuncia difficile e complesso. Dalla lettura del voluminoso dossier emerge la fisionomia di una città, Torino, e di una regione, il Piemonte (ma in Liguria la banda aveva complici e basi) dove la malavita organizzata ha piantato salde radici. Il primo dato allarmante che balza fuori dall'impressionante racconto del giudice Maddalena è il egame tra l'anonima-sequestri calabrese dei Facchineri. Guerrisi, Gagliano, tutti originari di Cittanova. e la malavita locale dei fratelli Ra.:ca. di Valerio Genesio e di Candido Beltrando. Attraverso l'istituto del soggiorno obbligato nei paesini della cintura torinese di soggetti «in odore di mafia», lo Stato ha fornito l'occasione per l'aberrante alleanza del crimine tra Nord e Sud. A Sommariva Bosco, i fratelli Lorenzo e Giovanni Racca. «capobastone» del ramo settentrionale della banda, stringono un lungo sodalizio d'affari con il boss de! ramo ea labrese. Michele Facchineri. Di Narzole di Cuneo, invece, è originario Valerio Genesio. personaggio chiave nel sequestro di Carla Ovazzn. Il giudice Maddalena, che già indagava sul sequestro di Emilia Blangino Bosco ma senza alcun risultato apprezzabile, fa arrestare Genesio e attraverso lui ricostruisce la lunga catena delle complicità dell'anonima sequestri. All'interno dell'organizzazione criminale. Genesio viene sostituito da Michele Guerrisi. anch'egli in soggiorno obbligato dalle parti di Sommariva Bosco. Poi. quando scoppiano dissidi interni, dovuti a rivalità tra il Guerrisi che aveva insidiato una donna dei Facchineri. e il capo-clan Michele, entrano in scena i Gagliano, anche loro originari di Cittanova. I Gagliano hanno basi e amici in Liguria e offrono allettanti prospettive all'anonima-sequestri in quella regione. Dopo il successo iniziale (cat- tura di Genesio e dei carcerieri di Carla Ovazza. Luigi Chiarello ed Ernesto Brandestini) il giudice Maddalena è costretto a segnare il passo nelle indagini finché non scopre le celle in cui sono state tenute prigioniere le due donne e probabilmente l'imprenditore Ruscalla. a Martiniana Po, nella cascina di Candido Beltrando. altro affiliato dell'organizzazione. Per costruire l'ossatura della sua inchiesta e formulare preci si capi di imputazione contro gli esponenti della banda, il giudice Maddalena ha saldato tra loro le confessioni di due imputati chiave nella vicenda: il nipote di Michele Facchineri, Giuseppe che arriva a Torino alla fine del '75 per fare il militare e viene ospitato nella casa del capo-clan di Cittanova: e Albino Bisson, che da una occasionale amicizia, stretta in carcere negli anni '72 '73 con Giovanni Racca, mediante il comune amico Timinetti (altro noto personaggio alle cronache giudiziarie), viene coinvolto nel giro dei Facchineri e dei Beltrando. Attraverso i racconti di Giuseppe Facchineri e Albino Bisson. resi a distanza di tempo uno dall'altro, e senza che entrambi potessero sospettare che dalle parole dell'uno potesse dipendere l'attendibilità dell'altro. Maddalena ha ricostruito passo dopo passo le varie attività della banda, localizzato le basi, individuato i complici che portavano a riciclare in banca a Genova i soldi sporchi dei sequestri, scoperto gli esecutori e i mandanti delle spietate esecuzioni tra i complici stessi della banda. Chiarello e Brandestini. i carcerieri di Carla Ovazza identificati subito dopo l'arresto di Genesio. sono stati probabilmente eliminati dall'organizzazione. Adriano Ruscalla ha fatto la stessa fine. I delitti non sono provati perché mancano i cadaveri. Ma con l'imputazione di tentato omicidio nei confronti di Guerrisi. la banda è finita davanti alla corte d'assise, anziché in tribunale. Un processo, come si è detto, ricco di colpi di scena. Claudio Cerasuolo