Anche Togliatti firmò l'atto che scioglieva il pc polacco di Franco Mimmi

Anche Togliatti firmò l'atto che scioglieva il pc polacco Le rivelazioni nella raccolta degli scritti del leader pei Anche Togliatti firmò l'atto che scioglieva il pc polacco Il documento, voluto da Stalin, fu sottoscritto da dirigenti comunisti dell'Urss, bulgari, finlandesi - Nel 4° volume dell'opera, curata da Spriano, gli anni del soggiorno a Mosca (con i processi contro i trotskisti) e in Spagna ROMA — C'era anche la firma di Togliatti, nel documento col quale Stalin liquidò, nel 1938, il partito comunista polacco, accusato di trotskismo. E' lo stesso pei a ammetterlo, dopo che per lunghi anni ci si era attenuti alla tesi' che in quel periodo il leader comunista si trovava in Spagna e non se ne allontanò fino al 1939. Si tratta di una delle rivelazioni contenute nelquarto volume degli scritti togliattiani, pubblicato in questi giorni dagli Editori Riuniti e commentato già ieri in un lungo articolo su l'Unità. Erano gli anni di Ercole Ercoli, il periodo in cui Palmiro Togliatti visse, con questo nome, per lo più a Mosca, ma anche in Spagna, durante la guerra civile, e anche a Parigi, dove fu arrestato. Dal 1933 al 1944: un decennio che lo storico Paolo Spriano, curatore del volume insieme con Franco Andreucci e autore della lunga introduzione, definisce «di /erro». Si tratta veramente di anni densi di avvenimenti drammatici, e i documenti pubblicati ora delineano meglio la parte che vi ebbe il leader del partito comunista italiano. Come rileva Gianni Corbi. in un lungo servizio su YEspresso. i fatti più salienti che emergono da questa pubblicazione sono tre: la presenza di Togliatti a due dei grandi processi nei quali furono condannati a Mosca i «traditori trotskisti», e il suo ruolo di coordinatore della campagna condotta contro di essi; la sua attività in Spagna durante la guerra civile e le sette relazioni — fino a oggi inedite — da lui inviate al Comintern: la sua sottoscrizione al documento con il quale, nel 193% Stalin scioglieva il partito comunista polacco. I processi. Dagli scritti ora pubblicati, si apprende che Togliatti — allora a Mosca e facente parte della segreteria del Comintern — assistette di persona alle udienze dei procedimenti dell'agosto 1936 (contro il gruppo zinovievista-trotskista: si concluse con quattordici condanne a morte) e del gennaio 1937 (che vide tra i condannati Radek, Pjatakov, Sokolnikov e Serebriakov). E' lui l'autore di articoli a forti tinte (un titolo come esempio: «Jl trotski&no è un agente del fascismo in seno alla classe operaia») il cui scopo è anche di fungere da indirizzo e esortazione La Spagna. Con un altro nome di battaglia. «Alfredo», Togliatti giunge in Spagna in luglio o agosto de! '37. Deve •tracciare la linea politica del pc spagnolo, e naturalmente gode di grande autorità: è segretario dell'Internazionale, inviato dall'unico Paese — l'Unione Sovietica — che dà ■un apporto alla battaglia del¬ la Repubblica contro i franchisti. Tra l'agosto del '37 e l'aprile del '38 invia al Comintern sei lunghi "rapporti; un sattimo reca la data del 21 maggio 1938. In questi scritti, lontano dall'atmosfera pesante e anche pericolosa di Mosca, Togliatti si presenta ben diverso dall'articolista che attaccava i trotskisti: «Si trasforma — nota Corbi — neH'Alfredo fautore delle grandi alleanze, nemico dei fanatici, convinto sostenitore della politica della mano tesa agli anarchici». Il pc polacco. La ricostruzione di Spriano giunge a una conclusione: il periodo spagnolo di Togliatti conobbe una pausa: nell'agosto del 1938 egli ritornò a Mosca (viene citata la testimonianza del dirigente comunista svizzero Humber-Droz). Una. e gravissima, tra le cause di questo rientro, è lo. scioglimento del partito comunista polacco. Unf«pvptpmKSsTsecmmpUpsltcc Una decisione, ricorda Spriano, che lo stesso Togliatti definirà, ventitré anni dopo, «errata e catastrofica». Il documento che liquida if partito comunista polacco viene firmato, afferma una pubblicazione ufficiale sovietica del '69, da Manuilski per il pcus, Togliatti per il pei, Dimitrov per il pc bulgaro e Kuusinen per il finlandese. Spriano ritiene più che verosimile l'ipotesi della firma di Togliatti, e comunque di una sua corresponsabilità politica, e ricorda, a riprova, un'autocritica pubblica che il pei firmò, nel 1956. per le accuse mosse diciotto anni prima ai polacchi e risultate false. Un'autocritica sottoscritta proprio, oltre che dal pei. dai sovietici, dai bulgari e dai finlandesi. L'Urss di quegli anni, fa notare Spriano, è l'unico Paese che aiuta la Spagna, ma è anche il Paese dei grandi processi ai trotskisti. «Nel bene e nel male — rileva lo storico del pei — Togliatti è l'uomo di quel periodo»^ Secondo Spriano. il materiale più interessante consiste nelle sette relazioni inviate da «Alfredo» al Comintern: «E' un materiale — afferma — che sconi'olge i vecchi schemi, nel quale si rileva la mancanza di una relazione personalistica, con relativi retroscena: si tratta di rapporti squisitamente politici, nei quali spicca la lucidità che Togliatti, ancht. in quei momenti, seppe sempre mantenere». Un Togliatti sempre lucido, ma con atteggiamenti chiaramente diversi a seconda che si trovi a Mosca o lontano da Stalin. Come accoglieranno, i compagni del pei. la rivelazione della parte da lui sostenuta nei processi del '36 e '37, e soprattutto nello scioglimento del pc polacco? «I compagni — dice Spriano — di questi tempi sono bombardati dalle rivelazioni, ma i cosi della cronaca del '79 sono ben più drammatici. Franco Mimmi Mosca. Membri del Comintern mitrov, Togliatti, Fiorili, Ming; ( all'epoca del VII congresso. Da sinistra a destra (in basso) Diin alto) Kuusinen, Gottwald,Picck eManuilski(Arch. La Stampa)