Presa una bimba in ostaggio, 5 banditi evadono dalle «Nuove»: quattro arrestati

Presa una bimba in ostaggio, 5 banditi evadono dalle «Nuove»: quattro arrestati Clamoroso tentativo di fuga dalla sala colloqui del carcere, agenti sopraffatti Presa una bimba in ostaggio, 5 banditi evadono dalle «Nuove»: quattro arrestati Poco prima delle 11 scatta nel parlatorio il piano dei detenuti - Un agente immobilizzato e minacciato con il coltello Quattro riescono a guadagnare l'uscita infilandosi nel buco per i pacchi - Inseguimento e cattura; manca solo Lattanzio In cinque, armati di coltelli da cucina e d'una pistola di legno, hanno tentato, ieri, un gesto disperato: la fuga dalle Nuove. La reazione delle guardie carcerarie e la prontezza di riflessi di un ufficiale di ps hanno mandato all'aria il clamoroso disegno: uno è stato bloccato ancora all'interno del penitenziario, tre sono stati catturati sotto il palazzo della Sip, in corso Inghilterra, dopo una caccia durata pochi minuti. Solo 11 quinto, forse ferito (s'è buttato attraverso i vetri d'una finestra), è riuscito a conquistarsi la tormentata libertà del braccato. Polizia e carabinieri sono sulle sue tracce. Ancora una volta, dunque, le carceri torinesi tornano alla ribalta dell'attualità. Nuove polemiche sorgeranno intorno alla prigione più calda d'Italia. E' stata aperta un'inchiesta per chiarire i tanti perché sollevati dal tentativo d'evasione. Intanto, si cerca di ricostruire il piano dei cinque detenuti. Vediamo i dati e i particolari finora raccolti. In parlatorio — Sala dei colloqui, una decina di minuti prima delle 11: di qua dal vetro, una decina di persone in attesa. Quasi tutti adulti, soprattutto donne, e un paio di bambini. Danno le spalle al portoncino che, di fianco al portone principale, si affaccia sul controviale di corso Vittorio Emanuele. Alla loro destra, l'ampia apertura che consente la consegna dei pacchi destinati ai detenuti. Dall'altra parte del vetro, con un agente, sei carcerati: Daniele Lattanzio, 25 anni, la «primula rossa* (ha già collezionato cinque evasioni); Sergio Settimo, amico del Lattanzio e come lui condannato all'ergastolo (insieme, a Trento, hanno partecipato a una rapina in cui sono morti un sottufficiale di ps e due banditi); Giorgio Zoccola ed Emanuele Attimonelli, che, arrestati per reati comuni, in carcere hanno aderito ai Nap (Nuclei armati proletari); Giorgio Piantamore, arrestato e condannato per il rapimento di Tony Carello (si qualifica «comontista*); infine, Raffaele Oammino, che ha al proprio attivo una serie di rapine. L'aggressione e la fuga — Tutto avviene in pochi attimi. Porse c'è un piano preciso (Lattanzio, Settimo, Zoccola e Attimonelli sono in cella insieme); forse c'è soltanto spregiudicata improvvisazione da parte di chi non ha ormai più nulla da perdere. Mentre s'apre la porta alle spalle dei detenuti, uno balza al collo della guardia presente e, minacciandola con un coltello, la costringe a indietreggiare. Gli altri lo affiancano brandendo anch'essi coltelli e una pistola (solo più tardi si scoprirà che è un giocattolo di legno, intagliato in cella). C'è tensione. I detenuti urlano rabbiosi ordini; gli agenti, colti alla sprovvista, sono costretti a obbedire. Un carcerato s'infila attraverso il pertugio dei pacchi seguito da altri tre e insieme saltano nello spazio riservato ai familiari. Il quinto, Piantamore, viene bloccato dalle guardie, che si riprendono dalla sorpresa. Raffaele Gammino non si muove dal suo posto. Una bimba in ostaggio — Terrore fra le persone sorprese dall'azione disperata dei detenuti, che non s'arrendono nemmeno alla reazione degli agenti. Uno minaccia una donna che attendeva di parlare con il marito, le strappa dalle braccia la figlioletta di pochi mesi e minaccia di ucciderla se non gli sarà aperto il portoncino della sala colloqui. Gli obbediscono. rmclliLiate La cattura — Il primo a varcare il portoncino è Sergio Settimo. In quel momento sotto il carcere sta passando una -volante- della Mobile guidata dall'appuntato Mutolo con a bordo il capitano Pier Luigi Metti. L'ufficiale nota l'atteggiamento incerto dell'uomo, che, dopo aver mosso pochi passi affrettati, si lancia di corsa fra il traffico e attraversa corso Vittorio Si rende conto che è -successo qualcosa*. Ne ha conferma quando sente alcuni colpi esplosi in aria in segno d'allarme. Non ha esitazioni: -C'è un'evasione alle Nuove-, comunica via radio alla centrale e si lancia all'inseguimento del fuggitivo. L'auto della polizia, sirena innestata, sfreccia nei caos del traffico, fino in via Calvi, oltre i giardinetti dell'ex mattatoio. L'ufficiale è addosso a Sergio Settimo che si difende con calci e morsi. Il capitano Metti non molla la presa. Aiutato dall'appuntato Mutolo immobilizza l'evaso, lo ammanetta e lo carica sull'auto, rinnovando poi via radio l'allarme. Intanto, arrivano altre volanti e gazzelle dei carabinieri. Si dirigono tutte in corso Inghilterra dove altri tre banditi, lasciata la bambina sulla soglia del carcere, stanno cercando rifugio. Due si avvicinano al parcheggio e forzano la portiera di una Giulia blu della Sip. Stanno per salire a bordo quando giunge l'autista che l'ha in dotazione. Remo Setola, 33 anni, di Borgaro, che ingaggia una colluttazione con i due. Lotta disperatamente, sta per avere la peggio (è ferito con il coltello alla coscia sinistra). Arrivano, intanto, gli agenti che accerchiano i due evasi e li tengono sotto il tiro delle armi: sono Giorgio Zoccola ed Emanuele Antimonelli, che vengono ammanettati e portati in questura. Scomparso — All'appello manca Daniele Lattanzio, proprio lui, la primula rossa, forse la mente della clamorosa *;vasione. Vede da lontano gli amici in difficoltà e agisce per conto proprio. Secondo alcuni testimoni si nasconde nel garage della Sip, da qui sale al primo piano, poi salta da una finestra nel magazzino, resta ferito a un braccio, graffiato dai vetri che sfonda. Altra breve rincorsa poi esce in via Principi d'Acaja, dove sale su un autobus della linea 71, lasciando tracce di sangue. Sono le 11,30. In carcere torna la calma: polizia e carabinieri fanno il bilancio dell'operazione: recuperano due coltelli e, sull'auto della Sip, la pistola di legno. La bambina sequestrata s'è spaventata un po', ma s'è ripresa subito; cosi, la madre. Il capitano Metti è medicato alle Molinette (7 giorni per contusioni ed escoriazioni alle mani), l'autista della Sip al Maria Vittoria (dieci giorni). Giorgio Settimo viene denunciato per resistenza e lesioni; Attimonelli e Zoccola per tentata rapina; tutti, per l'evasione. Renato ' Romanelli Giorgio Zoccola, Emanuele Attimonelli e Sergio Settimo nei corridoi della questura - Si carica sulla volante uno degli evasi appena catturato

Luoghi citati: Borgaro, Italia, Trento