Il terrorista esplose una raffica a terra contro Emanuele nascosto dietro un'auto di Renato Rizzo

Il terrorista esplose una raffica a terra contro Emanuele nascosto dietro un'auto Un'agghiacciante testimonianza sulla tragica fine dello studente di 18 anni Il terrorista esplose una raffica a terra contro Emanuele nascosto dietro un'auto Un agente, vedendo il ragazzo sbucare da via Lurisia, gli gridò: «Buttati giù» - La madre, dalla finestra, ha visto il figlio chinarsi mentre crepitavano gli spari - E' corsa in strada ed ha raccolto le sue ultime parole: «Mamma, aiuto» In via Millio angolo via Lurisia ora i fiori coprono la chiazza bruna lasciata l'altro pomeriggio dal sangue di Emanuele Iurilli. vittima innocente dell'agguato teso da «Prima Linea» alla volante 11 della polizia. -Qui, proprio qui — piange la madre del giovane ucciso — l'ho visto cadere ferito a morte. Qui ho sentito per l'ultima volta la sua voce che implorava: "Mamma, aiuto". Qui ha incominciato a morire fra le mie braccia-. La signora Elvira Iurilli è una maschera di dolore: il volto distrutto da un tormento che schiaccia ed annulla. Ricorda fra i singhiozzi: -Emanuele era un ragazzo d'oro, nato fuori tempo, un figlio buono ed amorei'ole. Ed io non ho potuto far nulla per strapparlo a questa fine-. Lei. questa donna dagli occhi spenti per il gran piangere, l'altro giorno alle 14 era alla finestra allarmata per gli spari che giungevano da via Millio. Aspettava il suo ragazzo che. come ogni giorno, doveva arrivare a casa da scuola attorno a quell'ora. -Ho visto Emanuele sbucare da via Lurisia con la cartella sotto il braccio, l'ho insto gettarsi a terra fra due auto, accovacciarsi e portarsi le mani sul capo-. Con un urlo Elvira Iurilli è corsa in strada ma già il figlio era coperto di sangue. Pochi secondi prima un agente, nascosto dietro la Giulia gli aveva gridato vedendolo arrivare ignaro: -Buttati a terra, riparati-. Forse temeva di colpirlo mentre mirava ai terroristi. Il giovane aveva ubbidito mentre i proiettili sembravano calabroni impazziti e in via Millio divampava il furore. Ed ecco uno dei terroristi, chinato dietro un'auto, che si stende sul marciapiede ed allunga tra le ruote la mano armata: la sua mitraglietta. quasi posata di piatto sull'asfalto, spara una raffica verso il corpo di questo ragazzo raggomitolato. Uno dei proiettili gli spacca il braccio destro, perfora 11 petto, esce dall'ascella sinistra. Sono passati pochi secondi ed i terroristi stanno già fuggendo, l'agguato è finito. Elvira Iurilli è ora accanto al figlio, lo chiama, lo stringe. Lui non ha la forza di parlare, riesce a dire soltanto -Aiuto, mamma-. Ed arriva un'ambulanza: il ragazzo viene caricato sulla barella, la madre gli è accanto e gli bacia una mano. -Durante il tragitto — dice ora la signora Iurilli — ha tentato per tre volte di parlare, ma la voce non gli usciva. Mi è morto fra le braccia-. -Era un giovane dal carattere chiuso, un po' timido, generoso — ricordano gli zii — non aveva grilli per la testa, quando non doveva studiare si dedicava al suo hobby: il modellismo-. Domenica scorsa era stato con i genitori a Neive. in provincia di Cuneo, a casa della nonna materna proprio per provare un modellino di aeroplano appena costruito. -Ha ancora qualche difetto — aveva detto al padre — in questa settimana lo metterò a punto e la prossima domenica sarà in grado di volure perfettamente-. Ma per questo - ragazzo d'oro. nato fuori dal tempo- non ci saranno mai più domeniche felici la violenza lo ha stroncato, incolpevole, in un pomeriggio dal l'aria mite che sembrava già quasi di primavera. Renato Rizzo L'asterisco indica il punto in cui era lo studente quando un poliziotto eli ha gridato di ripararsi dietro la Fulvia - Lo strazio dei genitori

Persone citate: Elvira Iurilli, Emanuele Iurilli, Iurilli

Luoghi citati: Cuneo, Neive