Una risata sprezzante, poi due killers hanno ucciso il segretario dc di Palermo

Una risata sprezzante, poi due killers hanno ucciso il segretario dc di Palermo Una risata sprezzante, poi due killers hanno ucciso il segretario dc di Palermo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PALERMO — Il terrorismo comincia ad uccidere anche in Sicilia. Michele Reina. 47 anni, tre figli, segretario provinciale della de dal marzo 1976. è stato «giustiziato» venerdì sera mentre si trovava alla guida della sua vettura. E' la prima volta che il terrorismo coplisce a Palermo per uccidere, e l'assassinio di Reina ha causato nella città, già martoriata da innumerevoli delitti di stampo mafioso, un'ondata di sdegno e di sgomento. Il delitto è stato rivendicato con una telefonata al Giornale dì Sicilia da «Prima Linea», l'organizzazione terroristica che ha sostituito nel Sud i Nap. In trentanni di attività politica quasi sempre tra i protagonisti, dapprima del movimento giovanile, poi come uno dei maggiori leaders democristiani di Palermo. Michele Reina era stato per quindici anni assessore e consigliere comunale dopo aver presieduto l'amministrazione cittadina. Mentre la caccia agli assassini va avanti nell'incertezza, orrore e sdegno vengono manifestati da tutte le parti politiche. Il sindaco Salvatore Mantione ha proclamato il lutto cittadino, manifesti li¬ stati di nero hanno fatto ala all'imbrunire a un mesto raduno cui è seguito un corteo nel centro della città. I carabinieri del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e i funzionari della Digos della questura hanno chiuso la Sicilia in una morsa. Sono in azione anche i gruppi speciali, anche se a questo proposito non si hanno conferme ufficiali. Sono almeno una cinquantina i giovani estremisti sotto controllo perché sospettabili. II segretario provinciale della de venerdì sera alle 22.20. dopo un'intensa giornata di impegni politici (nel pomeriggio aveva recato il saluto del suo partito al XV Congresso provinciale del pei. invitando a una politica il più possibile unitaria), era alla guida della sua Alfetta 2000 blu da poco acquistata, in via Principe Paterno, una strada dei «rioni alti». Accanto aveva il dottor Mario Leto. 43 anni, suo amico di infanzia, esponente del pri. e dietro sedevano sua moglie Marina di 35 anni, con la quale aveva appena festeggiato diciassette anni di matrimonio, e la consorte di Leto, signora Giulia. All'improvviso una Ritmo grigia ha affiancato l'Alfetta. due giovani sono scesi e un terzo è rimasto al volante. Hanno cominciato a sparare a raffica. Reina è stato fulminato all'istante da tre proiettili che lo hanno colpito al collo, alla testa e al torace: Mario Leto, ferito a una gamba, ha estratto la pistola che portava con sé. una Colt 38 special con pallottole imbottite e doppio caricatore e malgrado violente fitte di dolore si è lanciato in strada sparando contro i killers che a viso scoperto fuggivano sulla «Ritmo». «Non abbiamo più capito niente», ha raccontato Mario Leto, sino a due mesi fa direttore amministrativo della più grande casa vinicola siciliana, la «Corvo». « Uno dei due mentre sparava ghignava tanto che m'è parso ridesse» ha aggiunto. Un'ora e mezzo dopo l'agguato una telefonata è giunta al Giornale di Sicilia. Raffaele Picone, il centralinista che l'ha ricevuta, ha detto che la voce era quella di un giovane, senza inflessioni dialettali. «Siamo "Prima linea" abbiamo giustiziato il mafioso Michele Reina», e la comunicazione è stata subito interrotta. Un tentativo di incanalare le indagini su di una falsa pista? L'interrogativo, malgra- do tutti gli elementi che tendono a smontarlo, rimane sia pur debole. «Prima linea», però, non ha smentito l'azione. «L'avrebbe fatto se non fossero stati loro», affermano al comitato provinciale de «In Sicilia, come ci dicono molti segni, sta forse realizzandosi un intreccio tra terrorismo politico, delinquenza e mafia», ha dichiarato Gianni Parisi, segretario regionale del pei. aprendo la terza giornata di lavori del Congresso provinciale comunista, sospeso venerdì sera alla notizia del delitto. Con il sen. Paolo Bufalini. della segreteria del pei. e il segretario provinciale Luigi Colajanni. Parisi è stato ieri tra i primi esponenti degli altri partiti a porgere il cordoglio nella sede del comitato provinciale de in via Emerico Amari, davanti al porto. I repubblicani Gunnella e Ciaravino. i socialdemocratici Macaluso e Vizzini. i socialisti Saladino e Lo Verde, il liberale Taormina con tanti altri dirigenti di partiti e di sindacati hanno espresso sdegno e riprovazione. Michele Reina era popolarissimo a Palermo, un personaggio estroverso e a volte intemperante: l'anno scorso dopo un litigio per il posteggio allo stadio di calcio era stato arrestato da due vigili urbani. Dopo tre giorni di carcere, processato per direttissima era stato condannato a cinque mesi con la condizionale ed era uscito dall'Ucciardone con il fagottino. come un «cittadino qualunque», aveva spiegato. Aveva avuto altre «noie» con la giustizia per l'uso di una vettura comunale mentre era stato temporaneamente sospeso dalla carica per un'altra vertenza giudiziaria conseguente a un'accusa di interesse privato per la creazione dell'area di sviluppo industriale. Accusa, quest'ultima, che gli era piovuta addosso quand'era consigliere provinciale. Funzionario del Banco di Sicilia, «andreottiano». di lui si parlava come di un prossimo deputato alla Camera o all'Assemblea siciliana. Lascia tre figlie di sedici, nove e quattro anni. Antonio Ravidà

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