"Dal pci la gente ora vuole di più"

"Dal pci la gente ora vuole di più" L'assise provinciale comunista "Dal pci la gente ora vuole di più" Dibattito al Teatro Nuovo - Applausi al segretario de - Qualcuno contesta la "linea" Giovedì sera, atrio del Teatro Nuovo, seconda giornata del congresso provinciale pei, 695 delegati, schierati i massimi dirigenti del partito con l'on. Alessandro Natta della direzione centrale. Un gruppo di donne distribuisce mimose non soltanto alle delegate, efficiente come al solito l'organizzazione, non si entra in sala se non si mostra 11 lasciapassare-invito. C'è ressa davanti ad un'esposizione-vendìta di libri e al bar: molti sono venuti dalla provincia digiuni, subito dopo il lavoro. n primo intervento è del sindaco di Robassomero, Donato Adducci: «La gente s'aspetta qualcosa di più e di diverso dal pei — dice —. Il cambiamento in Italia tarda a manifestarsi perché gli interessi consolidati da decenni di malgoverno sono duri da sradicare. Qualcuno accusa gli amministratori comunisti di concedere licerne edilizie col contagocce, ma noi vogliamo recuperare il territorio per la gente'. Poi una proposta: «In ogni bilancio comunale ci sia un capitolo per la lotta contro il terrorismo. Soi a Robassomero abbiamo stanziato fondi per curare il questionario della Regione sul terrorismo'. E' la volta di Alfredo Orasse delegato di zona Nizza (-Sono entrato nel partito ai tempi del Vietnam'), di un'impiegata Fiat, dell'assessore comunale Radicioni, dell'assessore di Nichelino, Braca. Tutti insistono sulla necessità di far partecipare di più la gente, di migliorare la rete già capillare dell'organizzazione del partito. Ogni relatore ha non più di 15 minuti a disposizione, nessuno viene interrotto, contestato. Si discute su linee e strategia del partito e non essendovi correnti e potere da spartire, tutto diventa più lineare. Porta il saluto il consigliere regionale Rossotto (Uld) e il segretario provinciale della de, Silvio Lega. Quest'ultimo parla in un silenzio gelido, alla fine viene applaudito come gli altri anche se le cose che dice non devono far piacere alla platea di delegati. Un dibattito dove già tutto è precostituito, programmato? Nient'affatto. Un delegato, Dino Rebbio, segretario della 39' sezione, tuona al microfono contro la linea strategica del partito emergente dalle tesi. Il pei accetta la Nato? •Stiamo sbagliando compagni — si sfoga Rebbio, vetero comunista, un po' stalinista, un po' libero pensatore —. Per far uscire l'Italia dalla Nato abbiamo fatto lotte e conosciuto la prigione. Abbiamo il sindaco comunista di Firenze che organizza un convegno sul dissenso all'Est. Ha sbagliato, porta acqua agli anticomunisti, e die dire dell'equo canone? E' iniquo, favorisce gli sfratti. Sapete che cosa rispondo io a chi sostiene che la de è cambiata? Io gli dico è cambiata, sì, ma in peggio, ed ora la de è il partito delle elezioni anticipate'. Al termine Rebbio si prende la sua fetta di applausi. Qualcuno commenta: 'E' passata davvero molta acqua sotto il ponte del partito con la falce e martello... una volta uno come Rebbio sarebbe già stato espulso dal partito, scomunicato. I tempi sono cambiati, meno male, ben venga anche il dissenso-. g- j- P-

Persone citate: Adducci, Alessandro Natta, Alfredo Orasse, Braca, Dino Rebbio, Radicioni, Rossotto, Silvio Lega

Luoghi citati: Firenze, Italia, Nichelino, Nizza, Robassomero, Vietnam