Pur dopo la caduta degli dei di Andrea Barbato

Pur dopo la caduta degli dei Nomi e Cognomi Pur dopo la caduta degli dei di Andrea Barbato Non mancano, pur nella difficolta del momento, le iniziative editoriali. La Pia Società San Paolo di Alba, ad esempio, manda in edicola uno squillante mensile in rotocalco, del medesimo formato di quei periodici che ogni settimana ci affollano di indiscrezioni e di retroscena, talora persino immaginari. Ma il tema della nuova pubblicazione è uno solo, così grandioso da far tremare qualsiasi inviato speciale. E' Jesus, una testata che ha il consistente vantaggio editoriale di poter essere letta come una parola latina o come uno slogan della moda anglofona. Apprezzabilmente, il mensile non sembra voler seguire la strada della commercializzazione religiosa, pur sfiorando talora, per eccesso di disinvoltura, quello stile profano o pagano che Raniero La Valle assegna severamente al quotidiano cattolico milanese. E' la stessa redazione di Jesus, nell'editoriale che apre il numero due, a citare le cifre della rinascita di religiosità nel mondo, pur dopo 'la caduta degli dei-, di altri dei. Se è vero che siamo -orfanidi utopie politiche, se è vero che il mondo laico si dilania nelle accuse incrociate di aver -adorato le scimmie- e inseguito miti ideologici o rivoluzionari, ecco riaffacciarsi una speranza vecchia di venti secoli, un antichissimo ritratto da appendere sul letto. La Germania federale, nazione in forte crescita in ogni settore, ha distribuito nel 1978 cinque milioni di ostie in più rispetto al 1975, negli Stati Uniti dilaga il successo delle Chiese cristiane, nell'Europa orientale gli aspiranti sacerdoti sono migliaia. E l'Italia? L'Italia non è da meno, e solo gli scettici potrebbero mettere sul conto passivo della ripresa religiosa alcuni segnali sconfortanti ma marginali e folkloristicì, come il San Gennaro che dice di no o l'intraprendenza dei parroco bergamasco che moltiplicava i denari con l'uso di inchiostri e torchio. Jesus applica a un argomento ritenuto ineffabile i metodi del giornalismo contemporaneo: l'intervista contestativa, il supplemento illustrato sulle vite dei Pontefici illustri, l'indiscrezione spirituale, il duro attacco alla massoneria (Il Flauto Magico di Mozart è un'opera massonica, i riti sono stravaganti, ma i massoni contribuirono ai risorgimenti nazionali), le rubriche specializzate di musica sacra e di arte cristiana, e perfino una pagina di brevi citazioni, intitolata -dicono di Lui-, che ha per scopo di raccogliere l'antologia delle frasi che, negli angoli più impensati e pronunciati dalle persone più inattese, sono dedicate al tema religioso. Altrove, leggo die un settimanale dal prestigioso passato, attualmente in declino, si rinnoverà negli uomini e nella grafica e sarà rivolto, secondo le prime indiscrezioni, -alla classe dirigente-. Non contesto la scelta, alla quale anzi auguro il massimo successo. Mi domando, scherzosamente, se la classe dirigente abbia davvero bisogno di essere informata, o se invece la sua inadempienza principale non sia invece quella di non informare gli altri sui propri propositi e le proprie motivazioni. Uno scambio di notizie nelle camere alte del potere pubblico e privato? E di che potrà essere informata la classe dirigente se non di se stessa? Poiché tutto il resto, ahimè, si sa benissimo, è sotto gli occhi di tutti. Sono semmai i cittadini non dirigenti che ambirebbero sapere cosa accade all'interno della classe dirigente; la quale invece già si scambia una fittissima rete di messaggi, di avvertimenti e di segnali, attraverso strumenti di cui è anche proprietaria. Un giornale estroso e difficile sarebbe quello che si ponesse come obiettivo di riferire -sulla- classe dirigente, vista preferibilmente dall'esterno, e senza l'improvvisata allegria dei giornaletti satirici giovanili. Fra ergastoli e assoluzioni, dov'è finita la verità delle tangenti Lockheed o la responsabilità di piazza Fontana? Chi farà il processo alle gerarchie militari del Sid? Chi paga per Seveso? Chi è l'Antilope? Chi è responsabile dei virus napoletani? Chi fa scappare gli imputati? Chi protegge Sindona? Dov'è Crociani? Chi ha inventato l'equo canone, chi compra i giornali, che fine ha fatto la riforma fiscale, che succede nelle Partecipazioni Statali?, e così viaSe poi si volesse proprio stimolare l'intervento della classe dirigente, occorrerebbe inventare rubriche fantasiose e inaspettate, dalle quali scaturissero verità involontarie. Naturalmente, questo è un menabò immaginario e — nella stampa italiana d'oggi — francamente impossibile. La classe dirigente continuerà a parlare a se stessa, i lettori s'illuderanno di farne parte, e molte domande resteranno ancora senza risposta.

Persone citate: Crociani, Mozart, Raniero La Valle, Sindona

Luoghi citati: Alba, Germania, Italia, Nomi, San Paolo, Seveso, Stati Uniti