«Il pci è un partito che deve governare»

«Il pci è un partito che deve governare» Al congresso provinciale «Il pci è un partito che deve governare» È la tesi che ha ottenuto gli applausi più calorosi - Col rifiuto di rinunciare al marxismo 11111 ; : [ 1111111 f 11111 r 11111111111 < 111 ! 11111 r r 111 j 1111 [ 1111 Con gli interventi dei primi dieci dei 695 delegati, il diciassettesimo congresso provinciale pel è entrato ieri sera nel vivo del dibattito. Quale clima si respira nella gremita sala del Teatro Nuovo? -Un'atmosfera di grande attenzione-, dice Vittorio Buscagliene, responsabile del settore stampa e propaganda del partito. Decodificata, l'espressione del funzionario significa che sia la relazione introduttiva del segretario Renzo Gianotti sia i primi interventi dei delegati non hanno fatto trapelare rilevanti novità rispetto al dibattito precongressuale. E come al solito l'appuntamento provinciale è stato preceduto da una fitta serie di contatti periferici: 334 congressi di sezione. 9 mila iscritti coinvolti. 3600 interventi, oltre 15 mila riunioni per spiegare le tesi congressuali. Se non sono prevedibili clamorose prese di posizione sulla linea generale del partito e sulla strategia che s'è dato, si può tuttavia misurare l'intensità del consenso sui singoli punti trattati dal segretario Gianotti. Come? Attraverso gli applausi che la platea ha tributato al relatore. I delegati hanno applaudito con maggiore intensità in tre occasioni: quando Gianotti ha sostenuto che i comunisti «non sono disposti a rinunciare al marxismo-, che la «costruitone del socialismo è un obiettivo irrinunciabile-, che il pei «è un partito che deve governare-. Su quest'ultimo punto Gianotti ha detto: «La soluzione più seria sarebbe un governo di unità che comprenda i comunisti (...) ma siamo pronti a tornare all'opposizione ben sapendo che è un passo indietro per noi e per i problemi del Paese». Un delegato ha cercato di condensare con uno slogan, ripetuto spesso peraltro nei cortei di queste settimane, la sua «filosofia»: «Se vogliamo davvero cambiare, la classe operarla deve governare».

Persone citate: Gianotti, Renzo Gianotti, Vittorio Buscagliene