Bonn: perse da mesi le tracce dei terroristi della "Baader" di Tito Sansa

Bonn: perse da mesi le tracce dei terroristi della "Baader" Preoccupato rapporto della polizia criminale Bonn: perse da mesi le tracce dei terroristi della "Baader" Ma si registra anche, dal 5 settembre 1977 (rapimento Schleyer), l'assenza di azioni di rilievo nella Repubblica federale tedesca DAL CORRISPONDENTE BONN —Dei terroristi tedeschi ancora in libertà (contro 46 sono stati emessi mandati di cattura e offerte ^grosse taglie) non si sente ;più parlare da mesi. Da un anno e messo, da quel pomerìggio del 5 settembre 1977 in cui rapirono il presidente degli industriali tedeschi Hanns Martin Schleyer dopo aver massacrato i suoi quattro uomini di scorta, non hanno pik compiuto alcuna asiane di rilievo. «Sono come inghiottiti dalla terra», è detto in un rapporto dell'ufficio criminale federale di Wiesbaden, nel quale si ammette che le ricerche «segnano il passo.» e die «non esistono tracce»» dei ricercati. Una «calma sospetta» regna sul fronte del terrorismo, si legge ancora nel rapporto, i cui relatori ritengono altamente improbabile cìie i ricercati abbiano rinunciato alla lotta e avanzano il timore che d'improvviso possano tornare alla ribalta con una azioneclamorosa. Negli anni scorsi, quando la «Frazione Armata Rossa» e il «Movimento 2 giugno» avevano nel Paese l'appoggio ideologico e logistico di migliaia di simpatissanti, era possibile alla polisia seguire i loro movimenti Ora che i terroristi sono scomparsi (non si sa neppure se si trovano in Germania o all'estero, i quattro rilasciati dalla Jugoslavia hanno fatto perdere le proprie tracce) qualsiasi azione preventiva è impossibile. Secondo la polisia criminale, la quale conferma un'analisi fatta dal ministro degli Interni della Vestfalia, Hìrsch, il «nucleo duro» dei terroristi, probabilmente ridotto di numero, è comple¬ tamente isolato. Perduti i simpatissanti dopo le morti dei capi Andreas Baader, Gudrun Ensslin e Jan Cari Raspe nel carcere di Stammheim, abbandonata ogni ideologia, gli estremisti rimasti vivono «come topi di fogna», debbono procurarsi da soli gli appartamenti-covi, rubare o comperare personalmente le automobili, falsificare in proprio i documenti. Probabilmente, dicono gli specialisti della polisia criminale federale, i superstiti hanno escogitato nuove tecniche di mimetissasione. L'ultimo duro colpo inferto agli estremisti fu — secondo la polisia — l'uccisione di Willi Peter Stoll il 5 settembre dell'anno scorso in un ristorante di Dusseldorf. Si scopersero alcuni complici e cinque covi, tre in Renania, uno ad Amburgo e uno a Mannheim. Si scoperse anche che Stoll stava preparando un'asione contro un rappresentante dell'industria, del quale si' tace il nome. Da allora le indagini non hanno più fatto alcun progresso. L'unico rischio è che la «Frasione Armata Rossa» riesca a sviluppare e a propagandare una nuova ideologia, la quale potrebbe portare a una mobilitasione di simpatissanti e di aiutanti. Il «potenziale di protesta.» — Come risulta da un sondaggio compiuto per conto del ministro degli Interni esiste, circa l'S per cento dei tedeschi fra i 16 e i 50 anni è «contagiabile» da idee estremistiche, i due tersi di sinistra, un terso di destra. Tra i giovani il potenziale è assai più alto: su posizione di estrema sinistra (secondo io studio) sarebbe il 30 per cento dei 900 mila studenti universitari, il 22 per cento dei disoccupati e il 14 per cento degli insegnanti e dei docenti. «Il nostro compito primo — dice il ministro degli Interni Gerhart Baum. un liberale — è quello di ristabilire tra i giovani democratici fiducia nella democrazia». Un buon esempio per debellare il terrorismo potrebbe venir dato dalla magistratura, se si decidesse a processare a piede libero, e non in detensione, la terrorista pentita Astrid Proli che da quattro anni lavorava in Gran Bretagna. Ha rinnegato la violensa ed è disposta a presentarsi spontaneamente al processo in Germania. Ma la magistratura tiene duro, rifiuta i «favoritismi» proposti dai politici, e anche dalla polisia. Tito Sansa

Persone citate: Andreas Baader, Astrid Proli, Baader, Gerhart Baum, Gudrun Ensslin, Jan Cari Raspe, Martin Schleyer, Stoll, Willi Peter Stoll

Luoghi citati: Amburgo, Bonn, Germania, Gran Bretagna, Jugoslavia, Mannheim, Renania, Wiesbaden