Intervento italiano per l'Indocina con messaggi a Carter e a Breznev

Intervento italiano per l'Indocina con messaggi a Carter e a Breznev Intervento italiano per l'Indocina con messaggi a Carter e a Breznev ROMA — Andreotti ha rivolto un appello a Carter e a Breznev perché si incontrino il più presto possibile, anche in mancanza di un accordo sulle armi strategiche, per rilanciare la politica della distensione e isolare i focolai di tensione e di conflitto che minacciano la pace mondiale. Questo il contenuto, rimasto finora segreto, dei messaggi inviati il 20 febbraio dal presidente del Consiglio ai Presidenti degli Stati Uniti e dell'Unione Sovietica all'indomani dello scoppio della guerra fra Cina e Vietnam. Lo ha rivelato il ministro Forlani, parlando ieri alla commissione Esteri della Camera della situazione nel Sud-Est asiatico e delle numerose iniziative diplomatiche subito intraprese dal nostro governo. Forlani ha detto che •soltanto il rispetto della sovranità, dell'indipendenza e dell'integrità territoriale di tutti gli Stati della regione .può assicurare la pace e la stabilità nella penisola indocinese" e ha aggiunto che «é necessaria la cessazione immediata dei combattimenti alla frontiera cino-vietnamita e il ritiro delle forze armate straniere da tutti i territori occupati". L'Italia è. dunque, del parere che le truppe cinesi debbano ritirarsi dal .Vietnam e quelle vietnamite dalla Cam¬ bogia. Forlani. dopo aver riferito dei passi svolti attraverso gli runbasciatori del Vietnam e della Cina, ha quindi parlato dei messaggi con i quali il presidente del Consiglio ha sollecitato Carter e Breznev ad attuare immediate iniziative che servano a riaffermare la volontà di dialogo tra Stati Uniti e Unione Sovietica. •Abbiamo auspicato — ha detto Forlani — non solo die si concludano rapidamente i negoziati Salt 2 ma che, se ciò non risultasse immediatamente possibile, si tenga ugualmente un incontro tra i Presidenti degli Stati Uniti e dell'Unione Sovietica per accelerare la conclusione di tali negoziati e per isolare i focolai di tensione e di conflitto". Il ministro degli Esteri ha osservato che l'appello italiano non deriva da accettazione passiva della logica bipolare della realtà internazionale poiché il nostro Paese intende favorire anzi una proliferazione dei poli di influenza e un equilibrio più articolato che faccia capo, oltre che agli Usa e all'Urss. ai Paesi non allineati, alla Cina, al complesso dei Paesi europei. "Credo però die ci porremmo su una linea astratta — ha affermato l'on. Forlani — se rispetto alle crisi inatto non ci rendessimo conto della influenza che possono esercitare subito, ai fini del loro contenimento, gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica. Ignorare questa realtà significherebbe non rendersi conto dei rischi catastrofici che corriamo tutti quando si attenui o venga a mancare una convergenza di impegno da parte di Mosca e di Washington nel combattimento delle crisi internazionali". Forlani ha infine ricordato la presa di posizione adottata con i partners europei e l'intensa azione diplomatica svolta dai nove Paesi della Cee anche in seno all'Onu •sperando in decisioni che aiutino a promuovere una tregua e il ritiro delle forze armate di tutti gli Stati nelle proprie frontiere". ' Per quanto riguarda in particolare l'Iran, il ministro degli Esteri ha riaffermato la volontà dell'Italia di approfondire le buone relazioni esistenti fra i due Paesi, continuando a contribuire alle attività economiche e alla realizzazione di moderne infrastrutture in quella nazione. « Tale volontà — ha affermato — è stata manifestata con chiarezza e dal governo iraniano sono venute pronte espressioni di rispondenza per il proseguimento di un'amicizia e di una cooperazione che sono nell'interesse comune dei due Paesi". ff.fr.

Persone citate: Andreotti, Breznev, Forlani