Omicidio Ostini, tuffi assolti

Omicidio Ostini, tuffi assolti Da mercoledì i giudici in consiglio, poi è giunta la sentenza a sorpresa Omicidio Ostini, tuffi assolti Tre sole condanne per il rapimento: Antonio Soru a 15 anni, Gianfranco Pirrone e Pietro Paolo De Murtas a 10 DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE SIENA — Nessuno degli imputati nel processo per il sequestro e l'assassinio di Marzio Ostini ha ucciso l'ostaggio. Tre dei dodici accusati alla sbarra sono condannati per il rapimento. Se esiste un'anonima sequestri sarda, gli uomini sotto giudizio non ne facevano parte. Ha deciso cosi la Corte d'assise di Siena dopo un giorno di camera di consiglio. Disatteso il punto di vista dell'accusa privata e dell'accusa pubblica; non creduto il racconto di Andrea Curreli, servo pastore ribelle, che aveva accusato gli antichi padroni. Dice la Corte che gli assasini di Marzio Ostini sono altri. Sono le 20.35 quando gli imputati entrano in aula. Battista Contena, indicato come l'omicida di Ostini, leva in alto le braccia serrate dai ferri e urla: «Innocenti semiis». Non c'è Curreli. manca da alcune udienze e l'altra notte, per motivi di sicurezza, è stato trasferito dal carcere di Montepulciano. Quando entra la Corte, si fa silenzio. Il presidente. Luigi Pappalardo, legge il dispositivo: la pena maggiore è per Antonio Soru. 24 anni, servo pastore di Paulilatino «toccato» da improvvisa fortuna dopo il pagamento del riscatto. E' condannato a quindici anni di reclusione. Dieci anni, la pena per Gianfranco Pirrone detto l'avvocato e per Pietro Paolo De Murtas. Dopo il carcere, tutti e tre saranno sottoposti a tre anni di libertà vigilata. Secondo la Corte, -sono responsabili di tutti i reati connessi al sequestro» ma non hanno ucciso. La lettura è interrotta dalle alte grida di Pirrone e di Soru: «Siete degli assassini, mai fidarsi della giustizia. Delinquenti, noi siamo innocenti». Gridano contro il pubblico ministero, gridano contro la parte civile. Il presidente tenta invano di riportare il silenzio. Continua nella lettura: «Non colpevole Giacomino Bqragliu: non colpevole Battishf Contena. indicati come gli uccisori di Marzio Ostini: non colpevole Melchiorre Contena: non colpevole Bernardino Contena: non colpevole Montaito Marco: non colpevole Pasquale Delogu» e soltanto per lui la Corte non ha dubbi. Condonata la pena a due anni per ricettazione per Giuseppe Soru. padre di Antonio Soru. Innocente del reato di ricet'.azione Pietrino Mongile. Libero infine anche Andrea Curreli: non ha responsabilità nel sequestro, non si deve procedere, per amnistia, per il furto d'auto che aveva confessato. E' stato denunciato per calunnia, rischia 10 anni di carcere. Il pubblico ministero. Federico Longobardi, ha dichiarato che interporrà subito appello. Aveva chiesto per Baragliu. per i tre Contena. per Soru e per Montalto la pena dell'ergastolo: per Pirrone e per De Murtas la condanna a trent'anni. Un verdetto difficile come difficile e drammatico è stato il processo. Per la prima volta in dibattimento sono state indicate le attività criminali di un gruppo di pastori e di servi pastori e si è parlato di fortune nate dal nulla. La tragedia di Marzio Ostini non è stata l'unica. Prima del possidente altre sette persone erano state sequestrate in questa regione, e cinque non erano tornate: Alfonso De Sayons. Luigi Pierozzi. Piero Baldassini (il processo per questi rapimenti, sospeso alle assise di Firenze perché un imputato per la uccisione di Ostini, il servo pastore Giacomino Baragliu. è indicato anche come l'assassino di De Sayons. riprenderà lunedi 12). Piero Malenotti e Bartolomeo Neri. Dopo la scomparsa di Ostini e — ha sottolineato l'accusa privata qui a Siena — arrestato il gruppo che è stato processato, si sono avuti altri cinque rapimenti, ma soltanto una donna. Marta Radoli. è stata uccisa. Le indagini dopo la scomparsa di Ostini non erano state confortanti, poi un servo pastore. Andrea Curreli. aveva parlato: aveva puntato l'indice contro i vecchi padroni, li aveva accusati di aver progettato il sequestro. Anche lui avrebbe dovuto far parte del gruppo, e per questo aveva rubato un'auto, ma era finito in carcere prima del rapimento. Poiché non lo avevano pagato, aveva deciso di parlare. Su quelle indicazioni gli inquirenti avevano poi sviluppato le indagini e compiuto gli arresti. Il servo pastore aveva parlato anche di altri personaggi, gente in qualche modo coinvolta nello sciagurato affare. Aveva fatto i nomi di Giò Maria Manca, patriarca dei sardi che vivono ai confini fra l'Alto Lazio e la Toscana, e di Alberigo Sonnini. sindaco del paese di Radicofani. unico rappresentante democristiano di una provincia «rossa». Venne riaperta l'istruttoria, fu sentito Curreli un giorno mentre il processo alle assise era in corso. E il servo pastore che aveva indicato nel sindaco il «continentale», cioè il personaggio autorevole del gruppo, sembrò correggere il tiro. Aveva visto il sindaco — disse — in aula, glielo aveva segnalato un carabiniere della scorta ma quell'uomo non era il «continentale». Curreli sabato scorso è stato ancora sentito dal giudice, ha fatto una precisazione: «L'uomo che mi era stato indicato dai carabinieri non sarebbe ilsindaco di Radicofani»: i sospet¬ ti dunque rimangono. L'inchiesta sul sindaco e su Giò Maria Manca, decisa dalla procura di Montepulciano, deve quindi ancora concludersi. Ma il sequestro Ostini non è che un episodio di una lunga, tragica storia che si vive in Toscana. Da quando sono cominciati i rapimenti ci sono stati morti ammazzati, gente «giustiziata». Uccisi molti ostaggi, forse per evitare anche il rischio più leggero, e soppressi quanti avevano avuto la sorte di trovarsi presso i luoghi dei rapimenti o dei contatti o del pagamento del riscatto. Cosi, ricordavano gli inquirenti, il 25 febbraio '77. cinque giorni dopo che Carlo Ostini aveva consegnato due valigie con un miliardo e mezzo per riavere il figlio, a Le Piazze di Cetona veniva trovato il corpo di Agostino Puliti, un contadino solitario. Era stata quella una specie di esecuzione; si disse che l'uomo forse aveva assistito a qualcosa che non doveva vedere e gli assassini avevano cancellato a fucilate il rischio che parlasse. E ancora in sardi vennero indicati i banditi che avevano compiuto nuovi sequestri di persona. Si fa il nome di uno di loro. Mario Sale, arrestato nell'estate del '77 ed evaso dal carcere di Siena pochi giorni dopo la cattura. Si dice che sia un «passatore» feroce e avido, che viva alla macchia per la campagna del Volterrano e la Calvana. Ma ci sono anche altri morti: è stato ammazzato a Perugia, con un colpo alla nuca. Mario Buttafuoco, e nella sua agenda gli inquirenti hanno trovato i nomi di Melchiorre Contena. accusato per il sequestro Ostini; a Monsum-' mano un vecchio padrino, Efisio Lai. è stato ammazzatoVincenzo Tessandori Siena. Nove dei dodici imputali per il rapimento Ostini durante un'udienza del processo