Noioso jazz contemporaneo

Noioso jazz contemporaneo Noioso jazz contemporaneo TORINO — La musica che vuole evilare le etichette (jazz? rock? free?) appare oggi illeggibile e non accettabile proprio come il comizio di un oratore che sviluppa la propria azione politica escludendo precisi riferimenti alla realtà del passato, del presente. L'equivoco coinvolge l'avanguardia della musica (patrocinata sovente dalla dialettica degli estremismi) e offre all'ascoltatore risultati sterili, fini a se stessi, qualunquisti. Noioso, insomma, questo «jazz., contemporaneo. E' accaduto l'altra sera al teatro Italia di Torino, via Nizza, dove erano in cartellone quattro stars di una oscillante controcultura, di origine britannica, sempre in bilico ira l'attualità e le esigenze di una gastronomia (musicale) ormai avvolta nel cellophane dell'ambiguità. In scena quattro musicisti: Elton Dean ai sassofoni. Keith Tippett al piano. Harry Miller al basso e Louis Moholo alla batteria. Dal quartetto ci si aspettava 1'.. Internazionale» della musica nuova. C'erano i presupposti; mancava l'interazione. Infatti, mentre Tippett e Dean erano riusciti a ricavare fama e sterline vendendo musica pop («King Crinsom» e «Sof Machine»). Miller e Moholo (quanti concerti con Lacy!) potevano inserire il loro messaggio disinteressato nel ménage creativo del nuovo gruppo. L'attesa per tali concertisti si è. durante il recital, gradatamente dissolta mentre il solipsismo di Tippett sovrastava le provocazioni di Dean per distogliere il suo pianista da una abitudine al divismo che sovente è prossima al solipsismo. Tippett suona per Tippett mentre, ci è parso. Dean avrebbe preferito un «sound» di gruppo nel quale coinvolgere il basso di Miller e la batteria africana di Moholo. L'esperimento non è riuscito. Torino non è sempre magica. Ce ne rammarichiamo per Moholo e per Miller che forse hanno sbagliato orchestra. f. mond.

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