Rallegriamoci di queste stelle

Rallegriamoci di queste stelle Rallegriamoci di queste stelle Tra i migliori ristoranti italiani, la Guida Michelin ne ha incluso uno di Torino e uno di Costigliole d'Asti - Riconoscimento al «Cambio» Pioggia di riconoscimenti sulla cucina piemontese. Una pioggia di stelle che per un anno faranno da riferimento a chi pretende il meglio. Le ha distribuite la Guida Michelin. una specie di Olimpo del buon mangiare (in questi giorni sta uscendo l'edizione 1979, poco meno di 200 mila copie, che saranno distribuite in Italia e all'Estero). Nella famosa Guida entrano soltanto i ristoranti che raggiungono la perfezione o quasi. I primi si meritano il voto più alto: due stelle. 'Per ottenerle occorre lavorare una vita intera, senza commettere errori», spiega un ristoratore torinese, che non nasconde di aspirare all'ambito riconoscimento («quest'anno me l'aspettavo»), anche se «fuori dal libretto rosso dei buongustai ci sono lior di locali che avrebbero meritato più attenzione da parte dei giurati oell'omino di gomma». Le due stelle italiane sono dieci: San Domenico di Imola; Cantarelli di Samboseto (Parma); Fini di Modena; Gualtiero Marchesi di Milano; Antico Martini e Harry's bar di Venezia; Dodici apostoli di Verona; Charleston di Palermo e i piemontesi Guido di Costigliole d'Asti (menù e vini tipici regionali suggeriti con garbo e perizia dal proprietario), e Al gatto nero di via Turati 14 a Torino (specialità: insalata di pesce; costata alla fiorentina; misto di carne o pesce alla brace). Il Gatto nero è da anni il fiore all'occhiello sul fronte dei risto¬ ranti piemontesi. Gilberto Vani nelli. gran maestro di cucina e di ! cortesie, non nasconde una punta d'orgoglio: «£' la quarta volta consecutiva che otteniamo le due stelle». I meriti? «Oh. pei questo, bisogna chiederlo ai clienti». I quali vengono da ogni parte del mondo e si portano via un ricordo lieto di Torino, del Piemonte e della sua ospitalità. E una promessa: •Torneremo». Toscani di Altopascio, Gilberto Vannelli e il suo clan conducono il locale in modo familiare sin dai temi di piazza Carlina, dove la fortuna del ristorante ha cominciato a muovere i primi passi vent'anni fa. L'ambiente è gradavole, l'atmosfera particolarissima (vi si muovono le persone che contano: managers. professionisti, attori, ma anche .una riffa schiera di anonimi gourmots in pellegrinaggio reverente») In cucina si usano carni scelte; sotto la griglia bruciano carbone, legno d'ulivo e bacche di ginepro; nell'aria si spandono profumi e sapori raffinati. Il locale è aperto tutti i giorni, tranne la domenica e il lunedi al mattino. Prezzo per un pasto: 15-25 mila lire. Accanto a Guido e Al gatto nero, la Michelin indica la fitta rappresentanza di ristoranti piemontesi che hanno avuto una stella. Locali che — secondo il libretto rosso, ogni anno atteso con trepidazione da clienti e proprietari — «mentano una soste durante l'itinerario gastronomico di chi viaggia molto, ma anche di chi vuole cambiare anche solamente di tanto in tanto» Ci sono novità, conferme e ■■decapitazioni». Tra le prime, l'approdo al Gotha culinario del ristorante abituale di Cavour, il Cambio, che ha riaperto i battenti nel novembre '73. -E' una sorpresa oer noi — dice Teresio Mo, il direttore —. Non ce l'aspettavamo. I giudici della Michelin sono severi, pignoli. E la perfezione, si sa. si raggiunge in anni di lavoro. Evidentemente, abbiamo bruciato le tappe e i clienti sono contenti di noi». Soddisfazioni anche per i ristoranti Al Cantuccio di Arona. L'ancienne auberge di Mengozzo (Novara). Batezar da Renalo di Saint-Vincent, Emiliano di Stresa, tutti indicati con una stella Qualche delusione. Per il torinese Bastian contrario, ad esempio, cancellato dalla mappa dei migliori. Titolari (e amici) ci sono rimasti male: «Non ne sappiamo nulla, sarebbe un vero* peccato». Amarezza anche per chi aspettava riconoscimenti e non li ha ottenuti nonostante l'impegno e le capacità riconosciute. Ma anche una certezza: non tutto il meglio si vede. Chissà quante «perle» sono nascoste in vallate e pianure piemontesi aspettano solo d'essere scoperte durante il week-end. Oppure s'accontentano della fama finora acquisita, soddisfatte di stare nella guida personale d ogni cliente. Renato Romanelli

Persone citate: Antico Martini, Cavour, Gilberto Vani, Gilberto Vannelli, Gualtiero Marchesi, Renato Romanelli, Teresio Mo