Il brusco declino di Mario Tanassi

Il brusco declino di Mario Tanassi Il brusco declino di Mario Tanassi Uomo del Sud. molisano di Ururi. 63 anni, laureato in Scienze politiche a 35 anni. Mario Tanassi è sempre stato bersaglio di polemiche, centro di vignette satiriche, oggetto di feroci corsivi perché accusato di essere l'«amerikano» di casa nostra. Per anni all'ombra di Saragat. è in prima fila nella riunificazione tra i socialisti e poi l'ideatore della successiva scissione. Segretario del partito socialdemocratico ne diventa presidente. Nel dicembre '68 entra come ministro dell'Industria nel governo Rumor. La scalata al potere è al suo massimo quando prende il posto di Gui al ministero della Difesa: è il marzo del '70. Il 3 giugno di quell'anno Tanassi firma la seconda lettera d'intenti per l'acquisto degli aerei Hercules, sebbene da più parti si faccia osservare che non ci sono fondi sufficienti per l'affare. Stando alle dichiarazioni di Ovidio Lefebvre quello stesso giorno e il 18 giugno successivo, tramite il suo segretario Bruno Palmiotti. Tanassi riceve 560 milioni di lire (la prima e la seconda rata delle tangenti). Ma l'attività di Tanassi alla Difesa ha un'altra pecca: la nomina a capo del Sid del generale Vito Miceli, che crea nel settore dei servizi segreti un corpo deviarne dai compiti istituzionali. Alla Difesa ininterrottamente l'ino al febbraio '74 passa poi al ministero delle Finanze. Quando Saragat esce dal Quirinale per rientrare in politica attiva c'è lo scontro di due linee: vince Tanassi. ma la scelta, moderata del nuovo leader non paga. Quando esplode lo scandalo Lockheed la sua fama ha un brusco declino. Perde il congresso di Firenze, dove delegati inferociti lo chiamano «ladro». Si presenta alle elezioni politiche ma non ottiene più il massimo dei voti. Bruno Sargentini, primo dei non eletti, lo accusa di brogli elettorali. Lui attacca la de che — dice — ha imposto ai giornali di offrirlo come capro espiatorio per coprire i democristiani implicati nella vicenda. Nel corso del processo si è sempre proclamato innocente. Prendendo la parola in propria difesa, venti giorni fa. disse: «Giudicatemi senza odio e senza paura».

Luoghi citati: Firenze, Ururi