I fratelli Lefebvre chiedono una cella diversa da Tanassi
I fratelli Lefebvre chiedono una cella diversa da Tanassi Le prime ore trascorse a «Rebibbia» dai condannati I fratelli Lefebvre chiedono una cella diversa da Tanassi Perché, affermano, «l'onorevole russa» - L'ex segretario socialdemocratico ha voluto mangiare per cena minestra e pollo con vino ROMA —Poco dopo le 15 Mario Tanassi e i fratelli Ovidio e Antonio Lefebvre D'Ovidio si sono separati. Dopo l'espletamento delle formalità di rito, l'immatricolazione e le altre pratiche relative al loro ingresso ufficiale nel carcere di Rebibbia, i fratelli D'Ovidio si sono trasferiti insieme in una cella, Mario Tanassi in un'altra: nella stessa sezione, comunque, ed in due celle attigue, a poco più di un metro di distanza. Ad esprimere il desiderio di una cella diversa è stato Ovidio Lefebvre. Egli, sorridendo, avrebbe confidato ad un sottufficiale degli agenti di custodia che quando è uscito dal carcere ha scambiato qualche parola con i cronisti: -Sa, l'onorevole russa e preferirei starmene solo. Russa anche mio fratello — hs» aggiunto Ovidio Lefebvre — ma è meglio che niente-. Al desiderio di D'Ovidio non ha opposto alcuna obiezione Mario Tanassi il quale si è detto a completa disposizione del personale del carcere. L'ex ministro della Difesa ed i fratelli D'Ovidio sono ospiti della sezione «g 8», al secondo piano, nel versante occidentale di Rebibbia. Il reparto «g 8» ospita detenuti co- muni, ed è ritenuto il più «riparato» dei quattro reparti maschili, quello più raccolto, più distaccato. E' il reparto che fu devastato quasi completamente nella rivolta del 1975: una ribellione che provocò gravi danni alle strutture; i lavori di riparazione sono tuttora in corso. Tanassi e i D'Ovidio occupano le due ultime celle del corridoio. Il reparto «g8» è quello definito «giovani-adulti» e per questo è dotato di particolari impianti, come la sala da musica, altre sale ricreative ed un salone da barbiere. Nelle due celle Tanassi e i D'Ovidio si sono ritirati, come detto, verso le 15,15. Circa un'ora dopo, Ovidio Lefebvre D'Ovidio ha chiesto di fare una telefonata. Ottenuto il permesso, D'Ovidio è uscito dalla cella e si è recato in una sala munita di telefono dove ha parlato per qualche minuto con un fratello. Quindi è rientrato nella cella. Quando è giunta l'ora della cena, da quanto si è potuto apprendere, i fratelli D'Ovidio hanno accettato le pietanze servite agli altri detenuti. Mario Tanassi ha chiesto una minestra, pollo e vino. Sia al loro ingresso nel complesso carcerario sia nelle ore immediatamente successive l'ex ministro e i fratelli D'Ovidio, a quanto si è appreso, si sono mostrati molto tranquilli e apparentemente distesi. Nessuno dei tre. tran¬ ne Ovidio Lefebvre per quanto riguarda la telefonata, ha fatto richieste particolari. Tanassi, che aveva con sé alcuni quotidiani, è entrato nella sua cella e non ha chiesto di uscire. Le celle dei due avvocati e dell'ex ministro della Difesa possono ospitare quattro detenuti. Ampie circa cinque metri per quattro, comprendono due coppie di letti, una di fronte all'altra, uno stipetto ed un attaccapanni per ogni detenuto, un tavolo, il televisore in bianco e nero ed i servizi igienici. Da ieri sera, praticamente dal loro ingresso a Rebibbia, i fratelli D'Ovidio e Mario Tanassi, essendo reclusi «definitivi», cioè detenuti che hanno subito una condanna definitiva e non sono in attesa di altri giudizi, hanno cominciato al pari di tutti gli altri detenuti la normale vita carceraria. Da stamane usufruiranno delle due ore d'aria al mattino, e delle due .al pomeriggio dopo il pranzo, e potranno assistere ai programmi televisivi dal telegiornale della sera fino a quello della notte. Da oggi, inoltre, i tre detenuta potranno ricevere visite di familiari o di amici. Nel primo caso sarà il direttore del carcere a concedere la relativa autorizzazione. Nel caso di visite di estranei, invece, sarà necessario chiedere l'autorizzazione all'Ispettorato del ministero di Grazia e Giustizia. La rubrica «Fantacronache» di Stefano Reggiani è a pagina 11
Luoghi citati: Roma
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