Negozianti sfrattati da padroni di casa che chiedono aumenti esosi dell'affitto

Negozianti sfrattati da padroni di casa che chiedono aumenti esosi dell'affitto Negozianti sfrattati da padroni di casa che chiedono aumenti esosi dell'affitto •Su 4 mila esercenti nostri associati già 150 hanno ricevuto lettere di sfratto. Nella sola provincia di Torino, secondo le nostre indagini gli sfratti relativi ad aziende commerciali raggiungono ormai i 2500-3 mila casi». La denuncia è stata fatta ieri mattina dai rappresentanti della Confesercenti Cassardo e Giustetto. .Agii sfratti — hanno precisato —si aggiungono innumerevoli ricatti a voce, richieste di aumenti esosi nell'affitto, minacce di recesso se il locatario non accetta un "supercanone". E'una situazione pericolosa». La legge dell'equo canone per i negozi non prevede un calcolo dell'affitto, ma si limita alla normativa dei contratti con proroghe automatiche da sei a quattro anni, secondo la data iniziale della stipula ed aumenti d'affitto variabili, dal 15 per cento in più per i contratti più vecchi al 5 per cento per i più recenti. Per le nuove locazioni inoltre è prevista la libera contrattazione e l'applicazione del 75 per cento dell'indice Istat (costo della vita) dopo i primi tre anni, «lì legislatore — ha insistito Giustetto — ha cercato di aiutare il commerciante sfrattato con un'indennità pari a 18 o a 36 mensilità, ma queste cifre sono ormai irrisorie rispetto al reale valore di un'azienda avviata». Il guaio è che l'esercizio non ha armi per difendersi da una richiesta d'aumento del canone con minaccia di sfratto. «Ha sei mesi di tempo dal momento in cui riceve la lettera — precisano alla Confesercenti — ma dove potrà esercitare in seguito la sua attività se non trova un locale nella stessa zona? Ecco perciò che troppo spesso è costretto a cedere al ricatto di affitti esosi. Ne abbiamo alcuni esempi: dal vecchio canone di 40-50 mila lire il proprietario vorrebbe arrivare illegalmente a 200 mila lire il mese». Motivi degli sfratti? .Per lo più lo stato di necessità di lavoro del proprietario stesso oppure di un suo parente stretto — sostengono i rappresentanti della Confesercenti —. Non si ha idea di quante persone scoprano adesso la vocazione al commercio». Per arginare l'ondata di sfratti la Confesercenti chiede anzitutto che .anche i negozi siano inseriti nel decreto di blocco relativo alle abitazioni». Afferma Giustetto: .Occorre inoltre rivedere il meccanismo dell'indennità da corrispondere che sia pari all'effettiva consistenza dell'azienda ed accertare anche la comprovata necessità di lavoro del proprietario che chiede il recesso oltre la sua iscrizione alla Camera di Commercio». Precisa: .Per quanto riguarda l'indennità è difficile stabilire per legge un compenso, ma secondo noi si potrebbe ricorrere all'arbitraggio oppure far riferimento al reddito per giro d'affari che dichiara l'azienda». Infine in caso di sfratto .la consegna dei locali dovrebbe avvenire soltanto dopo la sentenza definitiva della Conciliatura o della Pretura».

Persone citate: Cassardo, Giustetto

Luoghi citati: Torino