"Ho avuto paura di non tornare,, dice la ragazza fantino liberata

"Ho avuto paura di non tornare,, dice la ragazza fantino liberata Breve incontro con Maria Sacco dopo 107 giorni di sequestro "Ho avuto paura di non tornare,, dice la ragazza fantino liberata Era stata rapita il 9 novembre a Milano - Nella notte di ieri è tornata a Spinetta Marengo ALESSANDRIA — «Ho avuto paura, temevo di non tornare più a casa, il tempo non passava mai». Queste le prime parole, incontrando i cronisti, di Maria Giuseppina Sacco, la ventunenne ragazza-fantino liberata nella notte tra sabato e domenica dopo essere stata per 107 giorni prigioniera dei banditi che l'avevano rapita, a Milano, la mattina del 9 novembre scorso. Tanta paura, lo confessa. Ma ora, finalmente, tutto è finito. Maria Giuseppina è libera, è tornata a casa, a Spinetta Marengo, sobborgo alessandrino, dov'è la villa della famiglia. E' tornata, ieri mattina, domenica, verso l'una. Tre ore prima era stata liberata, ancora a Milano, nella zona dell'ippodromo di S. Siro, a pochi metri dalla «scuderia Ramazzotti., i cui titolari abitano in una vicina villa. Era stata la stessa ragazza, quando i rapitori le avevano detto che sarebbe stata liberata nella notte tra sabato e domenica, a chiedere di essere portata nella zona di S. Siro, che conosce molto be- ne. Era stata accontentata. L'hanno fatta uscire dalla prigione dove aveva trascorso 107 giorni, sempre con gli occhi bendati e con i tappi nelle orecchie, caricata in auto e accompagnata nel punto da lei indicato. L'hanno fatta scendere e, prima di fuggire, invitata ad attendere alcuni minuti, per permettere loro di allontanarsi: poi avrebbe potuto togliersi il cerotto che aveva sugli occhi. Cosi Maria Giuseppina ha fatto, ha raggiunto la villa della famiglia Ramazzotti, si è presentata ed ha chiesto di telefonare a casa (sono stati informati anche i carabinieri). Pochi minuti dopo le 22 il telefono di villa Sacco squillava, ha risposto il padre della ragazza, l'imprenditore ingegner Remo Sacco, molto noto anche per essere stato parecchi anni presidente dell'Alessandria Calcio. •Sono Maria, sono libera», ha detto la ragazza. Subito 'ing. Remo Sacco e due degli altri sei figli. Paolo e Caro, sono partiti per Milano, per raggiungere la caserma dei carabinieri di via Moscova, dove nel frattempo la ragazza era stata accompagnata. Un lungo, commosso abbraccio, con il padre ed i fratelli, quindi, sbrigate rapidamente le formalità — un interrogatorio ancora informale, sul quale viene mantenuto il massimo riserbo —, il viaggio verso Spinetta, dove la madre Anna Maria Cenerino e gli altri quattro fratelli — Fabio, Pippo. Francesca e Sofia — vivevano le ultime ore di angoscia di questa terribile vicenda. Ancora abbracci, altre domande: un breve colloquio con il dottor Feola. il capo della Mobile alessandrina che in questi 107 giorni ha seguito la vicenda. Alle 5. finalmente. Maria Giuseppina si è potuta coricare, per gustare nel sonno la gioia per la libertà ritrovata. Soltanto nella tarda mattinata la ragazza è scesa per pochi minuti nel giardino. Cosi abbiamo potuto avvicinarla, era sorridente, apparentemente in perfetta forma. Ha parlato, come abbiamo detto, della paura. «Specialmente al momento del rapimento — aggiunge —. ma anche dopo non ero tranquilla, con quella gente c'è da aver paura sino alla fine». Dice di essere stata trattata «abbastanza bene», anche se l'hanno sempre tenuta bendata, come dimostrano gli occhi arrossati e i segni sul viso. «Il tempo è lungo in quelle condizioni — dice —. pensavo ai miei cari, ai cavalli: cercavo di distrarmi ma non è facile. Ora voglio riprendere al più presto la mia attività — ha proseguito — tornare al mondo dell'ippica. Riprendere la vita normale». «Adesso basta», interviene Remo Sacco: l'incontro, breve, con Maria è finito. Si dice che il riscatto — gli interessati tacciono — sia stato pagato la notte di venerdì: chi afferma un miliardo e mezzo, chi sostiene che i rapitori abbiano preteso cinquecento milioni in "lu- Franco Marchiarci Alessandria. Maria Giuseppina Sacco con il padre e i fratelli

Luoghi citati: Alessandria, Milano, Sofia