«Esaltata» con un volantino l'uccisione dei 2 commercianti

«Esaltata» con un volantino l'uccisione dei 2 commercianti Milano - Dai Nuclei comunisti per la guerriglia proletaria «Esaltata» con un volantino l'uccisione dei 2 commercianti Il gioielliere di Milano e il macellaio di Venezia assassinati perché hanno ucciso due rapinatori "in nome del sacro valore della merce,, MILANO — I «nuclei comunisti per la guerriglia proletaria- plaudono agli assassini di Pierluigi Torregiani (orefice milanese) e Lino Sabbadin (macellaio veneziano): è questo ilsenso di un volantino trovato ieri mattina nella cabina telefonica di piazza Cavour, davanti al palazzo dei giornali. Tempo fa Torregiani e Sabbadin avevano sparato contro alcuni rapinatori che erano entrati nei rispettivi negozi: l'orefice aveva ucciso un malvivente, il macellaio ne aveva ferito mortalmente uno. Venerdì scorso i due commercianti sono stati assassinati, e subito ha preso una certa consistenza l'ipotesi di una «risposta-, della «malavita». Poi sono sorti i dubbi: poteva invece trattarsi di un 'azione di terrorismo politico? Nella medesima sera del duplice omicidio, una telefonata all'Ansa di Mestre aveva rivendicato i delitti ai •proletari armati per il comunismo»; il grtorno successivo, alla redazione milanese di «Radio popolare» era arrivata un'altra telefonata, di smentita. Il dubbio rimaneva: delinquenza comune o politica? Il volantino di ieri è inequivocabile. Non c'è nessuna differenza, dicono i «nuclei comunisti per la guerriglia proletaria». La saldatura tra delinquenza comune e terrorismo politico è qui per la prima volta sancita ufficialmente, e non solo più a livel- lo di constatazione pratica. «Non ci interessa sapere — dice il dattiloscritto — se queste azioni sono state compiute da combattenti comunisti o da anonimi proletari: quello che ci interessa, una volta per tutte, è seppellire il cadavere della "ortodossia comunista", che ripropone discriminanti aberranti nei confronti di elli quotidianamente esprime antagonismo di classe». / malviventi ricordano in proposito anche Monza, a fianco di Milano e Venezia: probabilmente si riferiscono a un attentato contro l'officina di Umberto Pasquale, avvenuto qualche settimana fa, pochi giorni dopo che il proprietario, poi arrestato, aveva ferito gravemente un giovane, sorpreso, all'interno, a rubare. «Questo tipo di azioni — prosegue il comunicato — sono interne al processo rivoluzionario in atto» e tendono a «riaprire la possibilità di un processo reale di guerra civile». In pratica, il «ragionamento» è questo: i due commercianti, «in nome del 'sacro' valore della merce, hanno sparato addosso a dei proletari che intendevano riprendersi una parte di quel reddito che ogni giorno il capitale e le sue strutture estorcono alla classe operaia». Per. questo «la giustizia, proletaria ha posto fine alla loro squallida esistenza». Le rispettive «esecuzioni» sono da considerarsi «uno degli aspetti più maturi attraverso cui si esprime il livello dello scontro di classe che assume sempre più i connotati della guerra di classe». Nella parte conclusiva, prima della firma, il volantino ha un «nota bene» che dice «alla dichiarazione di guerra dell'Associazione orafi precisiamo che: 1) consideriamo questa dichiarazione come atto di guerra nei confronti del proletariato; 2) risponderemo con azioni di guerra ad ogni esecuzione nei confronti del proletariato». Il rituale con cui il volantino è stato fatto trovare è il solito: una telefonata anonima. Ornella Rota

Persone citate: Lino Sabbadin, Ornella Rota, Pierluigi Torregiani, Sabbadin, Torregiani, Umberto Pasquale

Luoghi citati: Milano, Monza, Venezia