Tornano in servizio perché «indispensabili» 400 dei mille alti ufficiali mandati a casa

Tornano in servizio perché «indispensabili» 400 dei mille alti ufficiali mandati a casa Proposte e polemiche per il provvedimento in vigore dal 31 marzo Tornano in servizio perché «indispensabili» 400 dei mille alti ufficiali mandati a casa ROMA — Per il nostro esercito 2975 fra generali e colonnelli sono più che sufficienti: cosi ha stabilito lalegge n. 804. e di conseguenza oltre un migliaio di alti ufficiali delle forze armate, a partire da 31 marzo prossimo, saranno posti in aspettativa; fra di loro, una buona parte (400 circa) verranno richiamati in servizio, perché «indispensabile», e cioè perché il posto che occupano in determinati ruoli, secondo quanto afferma il ministro della Difesa, non può essere lasciato scoperto. Su questo punto l'ex presidente della commissione Difesa. Palco Accame, è abba-, stanza scettico: «i4 Ruffini, durante i lavori della com-, missione Difesa, su questo punto ho detto chiaramente: se parli di problema umano e sociale, va bene, se parli di funzionalità, mi trovi molto meno d'accordo». Accame sostiene, insieme con il suo partito, il psi. che i mille alti ufficiali messi «in aspettati¬ va», potrebbero essere impiegati assai più utilmente nella creazione di un servizio che al nostro Paese manca in maniera integrale, e cioè la «difesa civile». In un conflitto moderno, la difesa civile è importan-' tissima. L'esempio del Friuli sta a dimostrarlo: «Se invece di essere un terremoto, — ha detto Accame — fosse stata un'esplosione nucleare, a che cosa sarebbero sei-triti i cannoni e i carri armati schierati laggiù? A niente, mentre una difesa civile, organizzata da ex militari, che hanno esperienza sul come utilizzare uomini e mezzi, e cononoscenza dei terreni, avrebbe potuto rendere servizi preziosi». In effetti la «mini epurazione » comporta dei problemi di carattere umano rilevante. «Immaginate che cosa si prova, dopo anni di servizio e una vita spesa al servizio del Paese — ci ha detto uno dei protagonisti della vicenda — a trovarsi con la carriera troncata, alltm-, provviso, quando si sente di avere ancora energie e idee». E la critica che sia Accame sìa altri esponenti dellacommissione rivolgono ai passati ministri della Difesa, e all'attuale, è quella di aver trascurato il problema del «riciclaggio» di questo personale esuberante sin da quando, nel '73, fu varata la legge che prevedeva i tagli nell'organico. Pino a quel momento, oltre agli ufficiali in servizio permanente effettivo, nei ranghi delle forze armate c'erano i pari grado «a disposizione», vale a dire i colleghi che non erano riusciti, dopo varie prove, a ottenere un incarico vacante, ma che venivano promossi egualmente. Sono quelle le vittime principali dell'epurazione. La legge 804 d'altronde ha decretato la scomparsa del ruolo «a disposizione»; d'ora in poi sarà promosso solo chi andrà a coprire un posto vacante. «E' un mestiere che si fa per scelta — ci ha detto Accame — ed è una carriera che deve avere, se si vuole essere ' razionali, un vertice ristretto. E' chiaro che fino a quando qualcuno è seduto su una' certa poltrona, non ci potrà essere seduto nessun altro. Quindi, da certi livelli in su, le possibilità di carriere sono limitate. A questo fa da contrappeso però un'assoluta sicurezza, di fronte alle incertezze della vita "fuori" dell'istituzione forze armate». La legge 804 prevedeva che il limite massimo fosse il 31 dicembre ; ma questa data è stata rinviata, con un decreto convertito in legge pochi giorni or sono, al 31 marzo 1979, per consentire uno studio più approfondito della situazione, da parte del ministro della Difesa. Molti alti ufficiali sulla «lista nera» non hanno però atteso la data del 31 dicembre, e hanno rassegnato le dimissioni in gesto di protesta. Marco Tosattl

Persone citate: Accame, Ruffini

Luoghi citati: Friuli, Roma