Teng: "Ancora 10 giorni"
Teng: "Ancora 10 giorni" Teng: "Ancora 10 giorni" (Segue dalla 1* pagina) alla possibilità di un intervento sovietico. Teng ha comunque detto di ritenere che i «rischi» possano essere evitati anche se non possono essere esclusi completamente. Egli ha inoltre dichiarato che in guerra «un certo numero dì perdite è inevitabile dall'una e dall'altra parte». Teng ha quindi riferito che quando fu raggiunto l'accordo sulla normalizzazione dei rapporti cino-americani. Washington avrebbe voluto da Pechino l'impegno a astenersi dal ricorso alla forza. «Ma rifiutammo — ha aggiunto — perché non potevamo legarci le mani». Dall'odierno intervento di Teng gli ambienti diplomatici di Pechino credono di poter dedurre i veri obiettivi della «lezione» della Cina al Vietnam. 1) La Cina mirerebbe a; mantenere l'esistenza della «Kampuchea democratica» dei khmer rossi sotto un go¬ verno indipendente non diretto da Hanoi, pur non pretendendo di reinsediare Poi Pot a Phnom Pehn. Si fa rilevare che Hanoi non ha chiuso la porta ad un eventuale ritorno di Sihanouk. come ha confermato una dichiarazione del vice ministro degli Esteri vietnamita Phan Hien rilasciata a due parlamentari americani nei giorni scorsi. 2) I cinesi non mirano ad una vittoria militare sul campo, ma semplicemente a obbligare il Vietnam a ritirare parte delle sue truppe impegnate in Cambogia concedendo in tal modo respiro alla guerriglia dei kmer rossi per impedire il consolidamento del nuovo regime filovietnamita e un suo riconoscimento legale da parte della comunità internazionale. 3) La Cina intenderebbe' mostrare la sua fermezza di fronte all'«egemonismo sovietico» e impedire alla sua «Cuba in Asia», il Vietnam, di comportarsi arbitrariamente nel Sud-Est asiatico. (Ap-Ansa)
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