Gli azzurri, con tre gol nel primo tempo, si prendono la rivincita dei mondiali argentini

Gli azzurri, con tre gol nel primo tempo, si prendono la rivincita dei mondiali argentini Gli azzurri, con tre gol nel primo tempo, si prendono la rivincita dei mondiali argentini L'Olanda ha risvegliato la vera Nazionale A San Siro (gremito di folla) la squadra italiana, molto concentrata, impone il suo gioco con autorevolezza - Un Bettega superlativo apre la serie delle reti all'8', Rossi raddoppia su rigore al 18' e Tardelli, con un magnifico tiro di sinistro, la conclude al 43' - Nella ripresa molte sostituzioni (Paolo Conti, Maldera e Zaccarelli in campo tra gli italiani) - Anche Scirea tra i migliori, positivo l'esordio di Collovati Italia-Olanda 3-0 ITALIA: Zoff (46' Paolo Conti); Gonfilo, Cabrinl (70' Maldera); Oria», Collovati, Sclroa; Cautlo. Tardali! (75' Zaccarelli), Rotai, Antognonl, Bottega. OLANDA: Schiller»; Poortvllel, Brandt* (46' Stsvana); Van Kraal, WRdschut, Jansan; Rop, Potare, Willy Van Do Korkhof (70' Motgod), Kltt, René Van Do Korkhof. Arbitro; Rdnoa (Romania). Rati: 8' Bottega, 19' Paolo Rotai (rigore), 43' Tardolll. DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MILANO — La rivincita di Buenos Aires c'è stata, adesso abbiamo soltanto da temere di trovarci gli olandesi di fronte in una gara decisiva del campionato d'Europa del 1980. Perché è chiaro che mentre gli azzurri stanno giustamente godendosi la rotonda vittoria per 3-0, condita da scampoli di gioco validissimo, i «tulipani» stanno meditando la pronta rivincita. Non sono tipi da far scena: picchiano sul campo, vorranno rispondere con il gioco e con i gol appena potranno. La vera Italia-Olanda sarà la «bella», non sappiamo in quale occasione, dopo le partite delio stadio del River Piate e questa di San Siro. Sgombrato il campo dal dubbio, detto che l'Olanda vista ieri a Milano non era la squadra che tutti ricordano per le assenze di alcuni uomini-chiave e per la scarsa preparazione di altri elementi, a causa delia sosta del loro campionato per i geli invernali, va aggiunto con altrettanta serenità che è un vero peccato che gli avversari di ieri non fossero «veri» sino in fondo. Perché la squadra azzurra ha dato una prova più che confortante in fatto di vitalità, di capacità, di concentrazione. La Juve-Azzurra ha conquistato San Siro, stadio che per tre quarti le era inizialmente ostile: l'ha conquistato con il gioco e i gol, e anche per il modo con il quale ha assorbito il bravo Collovati e l'infaticabile Oriali. Questa, più che la partita, è la grande battaglia vinta da Bearzot: ha dimostrato che l'ossatura valida è questa, e che i cambi vengono fatti a ragion veduta e nel momento opportuno. Bettega è stato lo straordinario splendido trascinatore di una squadra che era scesa in campo con la decisione ferma di farsi valere. Nella prestazione di Roberto c'è tutta la determinazione del professionista, ma anche l'entusiasmo del campione che evidentemente ha bisogno di certi stimoli per dare il meglio di se stesso. Ieri c'erano da battere l'Olanda e una parte del pubblico, l'operazione gli è riuscita in pieno, è uscito dal campo in un trionfo di applausi. Con lui Scirea, dominatore della difesa. Se Antognoni avesse dato qualche speranza in più, si potrebbe dire che al di là del risultato la squadra azzurra avrebbe compiuto un passo avanti sulla strada della soluzione dell'annoso problema del centrocampo. Con un Bettega che imposta e va anche a concludere, i problemi del settore sono comunque almeno risolti per tre quarti, visto che Oriali dà il sue apporto in fatto di dinamismo e che in assenza dell'interista è pronto Zaccarelli, senza voler fare classifiche di merito e di qualità fra i due. Un'altra soluzione a un problema importante, Bearzot può averla trovata con Collovati per il ruolo di difensore centrale. Il milanista ha fatto l'essenziale, non ha cercato numeri, non è scaduto nelle gigionerie di Manfredonia: se Bellugi non si riprende, lo stopper azzurro c'è. Anche se è logico attendere Collovati a più di una controprova internazionale. Questo ha detto soprattutto la gara dell'Olanda, al di là dei tre gol: vi sono alcuni elementi giovani pronti per l'inserimento nello schema Juve. il blocco bianconero sa ritrovarsi quando conta, il carattere della squadra è intatto. Le indicazioni vanno oltre alla limitata difesa opposta dalla squadra olandese, alla quale al momento sono rimasti solo gli schemi, le idee di un tempo, mentre l'interpretazione è parsa sotto tono. L'interessante Wildschut, i due Van De Kerkhof e soprattutto il vivace Jonny Rep. non toccato dal gelo di casa ma abbronzato dal sole della Corsica, sono stati i più validi della squadra. che se non ha potuto esprimersi al meglio sul piano atletico, ha però giocato con cattiveria e durezza, conseguenze dell'orgoglio smisurato dei singoli, che non ci stavano alla brutta figura. Gli stessi scambi di marcatura, di giocatori, operati dal commissario tecnico stanno a dimostrare che se l'Olanda non poteva dare il meglio di se stessa, ha però fatto il possibile per opporsi agli azzurri. E' chiaro che i due gol dei nostri nei primi venti minuti hanno in un certo modo «ucciso» la partita, ma sono stati anche l'evidente frutto della concentrazione con la quale i giocatori di Bearzot sono entrati sul terreno. E ad onore degli azzurri va aggiunto che se non in fasi isolate — come nella ripresa quando iniziarono una sciocca melina con perno Paolo Conti disapprovata dal pubblico e ironicamente applaudita dagli avversari —mai hanno mollato la presa e il ritmo lasciando solo agli olandesi il dimostrativo serrate, che ha consentito al portiere Conti di esibirsi in una bella parata. Gli olandesi possono lamentarsi della severità con la quale l'arbitro romeno Reinea ha punito al 19' di gioco il recupero di Brandts su Tardelli. A noi dalla tribuna è parso che l'olandese abbia colpito prima la palla e abbia poi urtato l'azzurro, ma resta il fatto che l'azione era ficcante, e che in quel momento gli ospiti erano in balia degli uomini di Bearzot, tanto che la loro seconda capitolazione pareva nella logica della gara. Gli olandesi hanno cercato di illudere sulle loro condizioni con una fiammata iniziale, all'avvio dell'arbitro dopo l'esecuzione degli inni e dopo il commosso minuto di raccoglimento in ricordo di Nereo Rocco. Non si era ancora spento il grido «Nereo. Nereo» con il quale il pubblico ha coluto sottolineare l'affetto per il trainer milanista, che gli olandesi si portavano in avanti, attaccavano sulla sinistra con René Van De Kerkhof sul cui cross Zoff era costretto a liberarsi alla meglio e Cabrini doveva salvare in angolo. La replica degli azzurri era però pronta, Cabrini si portava in avanti sulla sinistra e crossava, Bettega al centro entrava di destro ai volo e la palla colpita con torza finiva di poco alta sulla traversa. Era il primo segnale della vena del bianconero, che si ripeteva un minuto dopo lanciando in profondità Paolo Rossi sul quale entrava durissimo Van Kraay per sventare la minaccia con un fallo. Il tempo di due schermaglie a centrocampo, e gli azzurri passavano in vantaggio. Gentile eseguiva una rimessa laterale sulla destra dell'attacco azzurro, toccava per Scirea che centrava a mezza altezza: Antognoni andava incontro alla palla poi Untava l'intervento e la lasciava proseguire per Bettega il quale l'agganciava di destro e la metteva a fil di palo sulla destra di Schrjivers fuori della portata del portiere olandese. I «tulipani» si incattivivano, René Van De Kerkhof colpiva duramente Collovati allo stinco, ma il milanista si riprendeva dopo le cure del massaggiatore. Nascevano le prime baruffe, a un intervento a piede alzato di Willy Van De Kerkhof, Gentile rispondeva con una reazione, un tentativo di gomitata, l'olandese crollava al suolo come se fosse stato colpito da una mazzata, doveva intervenire l'arbitro per ristabilire la calma. Gentile veniva ammonito, il gioco continuava e gli olandesi accusavano la velocità degli azzurri. Come al 18', quando Bettega uscendo da una mischia vedeva Tardelli proiettato in avanti e lo lanciava con precisione: l'azzurro puntava deciso verso la porta avversaria, recuperava Brandts che dava l'impressione di colpire prima il pallone e poi di entrare in contatto con l'avversario. L'arbitro Rainea, severo, indicava il dischetto del rigore e Paolo Rossi trasformava il penalty con una botta secca sulla destra di Schrjivers. Aumentavano gli scontri, Bettega riceveva una dura botta al ginocchio da Poortvliet, zoppicava ma non si toglieva dalla mischia. Gli ospiti avevano un momento di pressione, ma senza arrivare al tiro per merito precipuo di Scirea che chiudeva ogni varco con bella sicurezza. Rispondeva in contropiefe Paolo Rossi ma la botta veniva respinta da Kist, e la palla finiva in corner. Sul capovolgimento di fronte un corner anche per gli olandesi e sul calcio dalla bandierina di Willy Van De Kerkhof, Rep entrava di testa ma commetteva fallo su Zoff. Gli azzurri avevano un momento di rilassamento, i due gol di vantaggio evidentemente non li invitavano a forzare, ma una manovra di Causio riportava la squadra in avanti, e al 41' su corner dello stesso Causio dalla destra, Paolo Rossi di testa entrava in anticipo sulla dilesa e mandava la palla di poco a lato. Due minuti ed arrivava il terzo gol che chiudeva definitivamente la partita. Ancora un cross di Cabrini dalla sinistra, la finta stavolta era di Bettega per Tardelli che colpiva al volo di sinistro mandando la palla nell'angolo basso alla sinistra di Schrjivers, che poteva soltanto accennare un tentativo di parata. Prima della chiusura del tempo, gli olandesi avevano ancora una reazione rabbiosa, creavano una mischia davanti a Zolf e Scirea salvava una situazione pericolosa. Gli azzurri iniziavano la ripresa con Paolo Conti in porta, mentre gli olandesi inserivano Stevens. La partita diventava un po' più equilibrata, non tanto per la crescita dei giocatori in maglia arancione quanto per l'appagamento logico degli azzurri. Non mancavano però gli scontri, all'8' era ammonito Wildschut (come nel primo tempo Gentile) per una botta al ginocchio di Tardelli, quindi gli azzurri si producevano in alcuni spunti corali che trascinavano il pubblico agli applausi e ai quali gli olandesi tentavano di opporsi con la tattica del fuorigioco. La partita col procedere dei minuti si sfilacciava in azioni isolate, in contrasti, e nel finale gli olandesi potevano premere avanzando la loro linea di difesa sulla metà campo, senza peraltro che la porta azzurra corresse seri pericoli. Entrava Maldera al posto di Cabrini. c'era ancora il cambio tra Willy De Kerlhol e Metgod, poi Bearzot mandava al riposo anticipato Tardelli facendo posto a Zaccarelli. Agli azzurri restava il contropiede, mentre gli olandesi creavano l'unica palla gol della partita allo scadere, quando dopo un'azione confusa Kist trovava il varco per aprire verso Wildshut che si presentava solo sulla destra di fronte a Paolo Conti. Il portiere azzurro però non abboccava alla finta dell'avversario e bloccava in due tempi il tiro ravvicinato, prendendosi anche lui la sua fetta di applausi. Bruno Perucca Milano. Rossi e Bettega a fine gara con le maglie olandesi