Iniziativa di pace dell'Italia per la guerra Cina-vietnamita
Iniziativa di pace dell'Italia per la guerra Cina-vietnamita Messaggi di Andreotti ai presidenti Carter e Breznev Iniziativa di pace dell'Italia per la guerra Cina-vietnamita ROMA — Malgrado la crisi di governo, la Commissione Esteri della Camera esaminerà nei prossimi giorni gli sviluppi del conflitto fra Cina e Vietnam, con l'intervento del ministro Forlani che riferirà sulle iniziative italiane per favorire un ritorno alla pace. Fra i passi compiuti, due lettere sono state inviate da Andreotti a Carter e a Breznev per esprimere la preoccupazione dell'Italia e l'interesse del nostro Paese ad un rapido avvio di negoziati. I due messaggi erano stati consegnati mercoledì 21 febbraio dal presidente del Consiglio dimissionario agli ambasciatori Gardner e Rijov, che rappresentano rispettivamente gli Stati Uniti e l'Urss a Roma. Il testo delle lettere è tuttora segreto perché — salvo fughe preferenziali già verificatesi — di norma analoghi documenti vengono resi noti dopo che i destinatari li hanno ricevuti ed è giunta la loro risposta. Il ministro Forlani esporrà il contenuto dei due messaggi nella seduta straordinaria della commissione considerata sicura nella entrante settimana. Se non prevarrà la prassi che esclude riunioni parlamentari durante le crisi di governo. La richiesta urgente di convocazione è al vaglio della presidenza della Camera e del governo, entrambi orientati ad una risposta positiva data l'eccezionalità della crisi in atto fra Cina e Vietnam e i relativi pericoli per la pace. La diplomazia italiana, sia a livello politico sia tecnico, segue con estrema attenzione il grave conflitto. Già domenica scorsa, quando giunse a Roma la notizia dell'invasione cinese del Vietnam, Forlani aveva immediatamente convocato gli ambasciatori in Italia dei due Paesi e si era lungamente incontrato con l'ambasciatore d'Italia a Pechino, Francisci. che si trovava a Roma da alcuni giorni. Anche la decisione di Andreotti di trasmettere i messaggi a Breznev e Carter è maturata, tre giorni dopo, nei contatti e nelle valutazioni sugli eventi del Sud-Est asiatico che si sono intrecciati a Roma e fra Roma e Bruxelles, capitale della Comunità europea. Come è consuetudine, i nove Paesi comunitari si tengono a stretto contatto nei problemi internazionali che interessano l'Europa unita e ogni decisione, anche se formai mente unilaterale, ha la preventiva sanzione degli altri partners. Sui complessi movimenti diplomatici per riportare la pace fra Cina e Vietnam, ma anche fra Vietnam e Cambogia, viene mantenuto un totale riserbo che non consente — salvo le accennate fughe preferenziali e parziali di notizie — di ottenere particolari sull'azione in corso. E' evidente, tuttavia, che oltre a interventi diretti sulle potenze coinvolte nel conflitto. l'Italia e la Comunità euro pea indirizzano i loro sforzi verso gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, i cui contributi sono decisivi per superare lo stato bellico e favorire il ritiro dei cinesi dal Vietnam e dei vietnamiti dalla Cambogia. In questo senso vanno interpretati anche i messaggi di Andreotti al presidente degli Stati Uniti e al leader sovietico, j j
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