Terroristi in un Centro antidroga legano infermiera, bruciano schede

Terroristi in un Centro antidroga legano infermiera, bruciano schede Irruzione delle «Ronde proletarie» in via Monte video 45 Terroristi in un Centro antidroga legano infermiera, bruciano schede Immobilizzati anche i genitori di un tossicomane e due drogati, giunti nel frattempo - Un medico dell'ambulatorio: «E' un gesto davvero inspiegabile: che cosa volevano da noi?> Le ..Ronde proletarie di combattimento» hanno fatto irruzione ieri nell'ambulatorio comunale del Centro antidroga di via Montevideo 45 angolo via Giordano Bruno. Dopo avere immobilizzato un'infermiera e i genitori di un tossicomane, hanno incendiato gli schedari. Prima di fuggire hanno preso dalle scrivanie alcuni fascicoli di pazienti e imbrattato i muri con scritte «rivoluzionarie». Il Centro antidroga è nel palazzo dove si fabbricava il chinino di Stato. Il Comune l'ha restaurato, affidando i locali al comitato di quartiere Lingotto e sfruttando quelli del piano terra per il Centro dei servizi sociosanitari. In 6 camere ha sede l'ambulatorio per i tossicodipenden¬ ti. E' uno dei 5 centri municipali inaugurati a settembre e istituiti per assistere i drogati nella fase più delicata, quella della disintossicazione. Il commando è entrato verso le 17 mentre nell'ambulatorio si trovava l'infermiera Valeria Ardu. 29 anni, corso Francia. Stava parlando con i genitori di un drogato. Ricorda: -Da noi la porta è sempre aperta e non ho fatto caso quando ho sentito gente nel corridoio. Ho continuato nel mio lavoro, ma ad un certo punto nell'ufficio sono entrati quattro giovani e una ragazza. Avevano tutti il volto coperto con fazzoletti e in pugno stringevano pistole-, I terroristi hanno strappato i fili del telefono, poi hanno co¬ stasle"SlanatodatafutrddpAmss stretto l'infermiera e i coniugi ad alzare le mani e voltare la testa verso il muro. Continua Valeria Ardu: -Ci ripetevano: "State calmi, non vi faremo nulla". Li ho visti mentre prendevano i documenti dalle scrivanie e alcuni medicinali dall'armadietto. Infine hanno aperto gli schedari dei nostri pazienti e versato all'interno il contenuto di una tanica. Prima di appiccare il fuoco, ci hanno portati in un'altra stanza-. In quel momento sono entrati due giovani. Erano due tossicodipendenti che avevano un appuntamento con l'infermiera. Anche loro sono finiti contro il muro, le mani alzate. -/ terroristi erano calmissimi, e con noi sono rimasti poco — conclude l'Ardu — 7/ tempo necessario per prendere quello che cercavano e dare fuoco agli schedari: I banditi sono rimasti nel Centro non più di 5 minuti e prima di allontanarsi hanno scritto sulla parete dell'ingresso, con spray rosso: -Attaccare i centri di controllo sociale antiproletario. Ronde proletarie di combattimento*. Per il medico del Centro. Antonello Capalbo. l'azione del commando è inspiegabile. Dice: ., Cosa potevano cercare da noi? I\ farmaci che hanno preso si possono acquistare facilmente in qualsiasi farmacia mentre i documenti non possono servire a nulla. Neanche i ricettari dell'ambulatorio possono essere usati; quelli per acquistare stupefacenti non li teniamo-. Alcuni giorni fa c'è stata una violenta protesta di un gruppo di drogati in via Cherasco 6, dove ha sede l'ambulatorio medico per tossicomani diretto dal prof. Torre. I giovani, tutti del Centro di via Montevideo, contestavano la decisione di non più somministrare il metadone per via endovenosa. Tra i due episodi potrebbe esservi una relazione? Impossibile dirlo, per il momento. II sindaco. Diego Novelli, subito informato dell'assalto, ne ha dato notizia in consiglio comunale. Ha detto: - Ogni commento è inutile, perché ormai tutti la pensiamo allo stesso modo-. Emanuele Monta Le pareti del consultorio comunale imbrattate di scritte - L'infermiera Valeria Ardu, immobilizzata dai banditi

Persone citate: Antonello Capalbo, Ardu, Diego Novelli, Valeria Ardu