Sparano, bandito muore L'imputato: «Non c'entro»

Sparano, bandito muore L'imputato: «Non c'entro» Processo in Assise per una rapina di tre anni fa Sparano, bandito muore L'imputato: «Non c'entro» ,! ~ Giovanni Donatiello si dice vittima di un equivoco - Il pm ha chiesto una condanna a 15 anni - Un testimone arrestato per falso Un'altra pagina della Torino «nera» e violenta all'esame dei giudici della seconda sezione d'assise (pres. Lacquaniti. p.m. Sciaraffa). Imputato di rapina e tentato omicidio Giovanni Donatiello. 24 anni. Il processo, cominciato ieri, prosegue e finisce oggi. Il pubblico ministero ha chiesto la condanna del giovane a 15 anni, la Corte deciderà dopo le arringhe dei difensori avvocati Auberti e Maggi. L'imputato dimostra meno anni di quelli che ha. Assiste annoiato alle fasi dell'udienza. Non batte ciglio nemmeno quando un suo amico citato come teste viene arrestato in aula e condannato per falsa testimonianza a 14 mesi di reclusione. E' Vincenzo Sileo. Durante le indagini disse alla polizia che il Donatiello gli aveva confidato di aver partecipato a una drammatica rapina. Ieri, in aula, ha preferito ritrattare e incorrere in un processo direttissimo piuttosto che confermare il verbale. C'è sotto odore di minacce: non per nulla Sileo è il più importali-te testimone d'accusa. Questo il fatto. Prime ore del pomeriggio del 17 luglio di tre anni fa. in corso Vittorio. Sono le 13. il sole batte violento sulla città semideserta. Nel retrobottega della oreficeria di Franca Pelino tre persone chiacchierino serene. Sono la proprietaria, un amico, Gianni Manconi. impiegato, una coinquilina. Alda Olivetti. Franca Perino non ha chiuso la cassaforte e nemmeno assicurato la porta del negozio. Ha soltanto abbassato la saracinesca in attesa dell'ora di apertura. E proprio dalla porta principale poco dopo irrompono due giovani. Sono armati, uno regge una valigia: -Dateci i gioielli». Le donne reagiscono, il trambusto insospettisce una vicina che chiama la polizia. Pochi attimi dopo una pattuglia è davanti alla gioielleria e blocca le vie d'uscita. I banditi se ne accorgono, tentano una sortita. Uno esce, spara all'agente Cele-' stino Lepore e lo ferisce gravemente. Poi raggiunge una «128» (rubata), getta la valigia (che contiene gioielli per 30 milioni) sul sedile posteriore, ma non fa in tempo a sedersi al posto di guida: il brigadiere che comanda la pattuglia gli è corso dietro e spara un paio di raffiche col mitra. Il giovane cade riverso e muore. E' Antonio Trazzullo. 27 anni, tre figli, ex brillante studente universitario, che ha rinunciato alla laurea per darsi alla vita balorda. L'altro bandito fugge per una scala dell'edificio e si sottrae all'accerchiamento di polizia e carabinieri nel frattempo confluiti a decine. Per due giorni resta rintanato in una soffitta abbandonata e poi scappa da Torino. Due mesi dopo è presso è il Do- natiello e si dice vittima di un equivoco. Una cosa comunque è certa: Donatiello e Trazzullo erano amici, e la loro amicizia era nata durante la detenzione di entrambi alle Nuove. * La guardia giurata Walter Borgognone. 25 anni, via Monginevro 144. maneggiando incautamente la pistola, prima di andare in servizio, ha latto partire un colilo che gli ha trapassato la mano sinistra. Al Martini, di via Tofane, e stato giudicato guaribile in 20 giorni. A Roberto Tonello, di 17 anni, residente a Druento. in via Molino 9. ieri mattina, mentre lavorava con un tritacarne elettrico al supermercato Toper. di via Borsi. ha riportalo l'amputazione di due dita della mano sinistra. I medici del Maria Vittoria l'hanno giudicato guaribile in un mese. * Paolo Bosio. 69 anni, è stato trovato morto, a letto, nella sua abitazione, al quarto piano di via Cardinal Massaia 40 3. Si ritiene elle il decesso sia stato provocato da un infarto Giovanni Donatiello'

Luoghi citati: Druento, Torino