Terza rete in autunno (a sedici miliardi l'anno)

Terza rete in autunno (a sedici miliardi l'anno) Rai: previste mille assunzioni Terza rete in autunno (a sedici miliardi l'anno) ROMA —In autunno, salvo contrattempi ritenuti improbabili, la terza rete Tv vedrà la luce. Questa la scadenza fissata ieri dal consiglio d'amministrazione della Rai che ha definito in una lunga seduta tutti gli adempimenti relativi al nuovo canale. Approvate con un unico voto contrario, quello del liberale Compasso, le ultime decisioni riguardano il personale e i costi della rete. Per quanto riguarda il primo, la Rai, che ha previsto per la rete e l'attuazione del decentramento dell'attività radiotelevisiva nelle sedi regionali 1185 assunzioni, ha ribadito che queste verranno fatte secondo criteri di rigida economicità. Vediamo come. L'azienda, che ha già procesuto ad un numero, abbastanza alto di assunzioni, ha previsto un piano di recupero di 650 unità all'Interno: le prime 500 entro il biennio 1979-'80 e le restanti 150 entro il 1983. In pratica, si tratta di un piano organico che mira a recuperare progressivamente un congruo numero di dipendenti attualmente tenuti a disposizione o comunque sottoutilizzati. Intanto, per fronteggiare i primi impegni della terza rete, il consiglio d'amministrazione ha dato il nulla osta all'assunzione immediata dì 87 unità. Ciò, ribadiscono alla Rai, consentirà comunque di contenere al massimo le spese per il personale. Lo stesso criterio di economicità è stato seguito per quanto riguarda l'attuazione del palinsesto definito nei giorni scorsi. Alla rete, che verrà a costare 16 miliardi e duecento milioni l'anno, è stato concesso per l'ultimo trimestre '79 un primo stanziamento globale di quattro miliardi e cinquanta milioni così suddivisi: 2,75 miliardi per i programi, uno per i servizi giornalistici e trecento milioni per le trasmissioni scolastico-educative. Prima di fissare i «budgets» per il 1980, gli stanziamenti, informa una nota dell'ufficio stampa, «saranno sottoposti a verifica in base alle esperienze della fase di avvio». Nella scorsa settimana i consiglieri d'amministrazione della Rai avevano approvato il nuovo palinsesto settimanale della nuova rete che prevede programmi culturali e di spettacolo, oltre che educativi, due ore e mezzo di trasmissione al giorno, di produzione regionale, interregionale e nazionale, nonché 21 edizioni di mezz'ora del «Tg-3», che probabilmente si chiamerà «Rai Regione - Quotidiano di informazione regionale» (in onda alle 19,30 con replica al termine delle trasmissioni). 'Abbiamo votato con estrema soddisfazione la terza rete nel suo insieme — ha detto il de Adonnino — convinti che in questo sistema misto il servizio pubblico debba essere presente anche a livello regionale accanto all'iniziativa privata». Unica voce discorde quela del liberale Compasso. «Si tratta di una rete ripetitiva di generi tradizionali, film e sceneggiati — ha spiegato motivando il suo voto contrario — che risulta quindi avulsa dalla vera realtà regionale. Inoltre, come liberali abbiamo sempre ritenuto opportuno collegare l'attuazione della terza rete alla regolamentazione dell 'emittenza locale». g.fe.

Persone citate: Adonnino

Luoghi citati: Roma