Il clima cambia e minaccia il nostro futuro

Il clima cambia e minaccia il nostro futuro Consulto di specialisti giunti a Ginevra da tutto il mondo Il clima cambia e minaccia il nostro futuro DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE GINEVRA — La Terra si va scaldando o raffreddando? Avremo cieli sempre più opachi e grigi, alternanze di siccità disastrose e di piogge senza respiro? Le domande, che non hanno risposto categoriche dagli scienziati, riflettono una nuova torma ansiosa dell'umanità. Il cambiamento del clima diventa uno dei segni di incertezza del nostro tempo. Fino a ieri l'uomo considerava il clima come una forza autonoma e misteriosa, regolata da leggi indecifrabili. Pochi specialisti sapevano che la temperatura media del globo era aumentata di 0.6 gradi centigradi dal 1880 al 1938. per diminuire di 0.4 fino al 1965. Oggi avvertiamo che le variazioni ci coinvolgono, che qualcosa minaccia l'orgogliosa civiltà industriale, edificala con la violenza alla natura. Gli esperti ammoniscono: «Attenzione. Il clima va considerato una risorsa da cui dipende l'economia mondiale. Nel 2000 sei miliardi e mezzo di abitanti della Terra potranno sopravvivere soltanto se non avren.o commesso errori irreparabili». Sono parole di Robert M. White. dell'Accademia americana delle scienze. Presiede la conferen¬ za mondiale sul clima in corso a Ginevra. -Non possiamo affermare che ci sia un cambiamento radicale del clima sulla Terra. La temperatura tenderebbe a diminuire di 0.1 per decennio nell'emisfero Nord, ma l'inquinamento tende a farla aumentare. Possiamo soltanto dire che ogni anno il clima è diverso e che si profilano alcuni rischi per il futuro», mi dice il prof. R. E. Munn. (Istituto di studi ambientali dell'Università di Toronto). «Temperatura e precipitazioni hanno senipre subito mutamenti, come testimonia la storia. Mille anni or sono l'aumento della temperatura nelle regioni del Polo Nord facilitò le nai-igazioni dei Vichinghi e gli insediamenti umani in Groenlandia distrutti nei secoli successivi dal progressivo raffreddamento. Negli Anni Trenta l'Artico si scaldò, per raffreddarsi negli Anni Cinquanta. Il livello del Mar Caspio si è alzato e abbassato negli ultimi cinque secoli con differenze fino a venti metri. Oggi sappiamo che alle cause naturali si sono aggiunte le attività umane». E', in sintesi, il parere dei sovietici E. K. Fedorov e I. P. Gerasimov. del Comitato statale per l'idrometeorologia. Come può l'uomo alterare il regime delle piogge e dei ven¬ ti, provocare aumenti o dimi-' nuzioni della temperatura? Secondo il cinese Chang Chia-cheng. dell'Accademia delle scienze di Pechino, i cambiamenti del clima hanno un andamento ciclico (la Cina sta attraversando un periodo secco e freddo, dopo quello umido e freddo del 1951-60. quello secco e caldo del 1941-1950) per motivi naturali, ma l'uso del suolo e dell'ambiente possono introdurre i fluttuazioni attraverso le emissioni di calore e di gas. la riduzione o l'aumento delle foreste, i sistemi di coltivazione. Il canadese Munn mi fa alcuni esempi: «Le perturbazioni arrivano all'Europa dall'Atlantico settentrionale. Ebbene la loro velocità e la loro direzione possono essere influenzate da fonti di calore artificiale e da inquinamenti. Alle perturbazioni atlantiche di origine naturale si possono aggiungere quelle dovute, per esempio, a un ciclone che attraversando regioni disboscate dell'America ha sollevato e trasportato nella stratosfera tali quantità di polvere da formare una coltre. Questa coltre assorbe i raggi solari con conseguenze immaginabili: freddo, nuvolosità e via di seguito-. Altro esempio: su tutta la Terra laghi artificiali e canali hanno accresciuto del 3.5 per cento l'evaporazione, alterando il ciclo idrologico. Una ondata di gelo invernale può avere origine, almeno in parte, persino da un ritrovato tutt'altro che indispensabile: le bombolette spray. Libertino nell'atmosfera alcuni gas, come il freon, che salgono lentamente sino alla stratosfera (impiegano cinque anni) e distruggono l'ozono. Questo costituisce uno scudo protettivo dai raggi ultravioletti. Se viene indebolito, ecco le anomalie e le perturbazioni nel clima. L'inglese B. J. Mason. del Centro meteorologico di Bracknell. ha citato studi recenti da cui risulta che il danno causato dalle bombolette è due volte superiore alle stime degli anni scorsi. Gli aerei supersonici come il Concorde intaccherebbero invece in misura irrilevante la coltre protettiva di ozono. Arriveremo allo scioglimento delle calotte polari? Quasi tutti gli scienziati escludono l'ipotesi catastrofica nei giro, di decenni, fondando le loro opinioni su modelli matematici che simulano l'andamento del clima. Più probabili alterazioni su scala regionale (i vigneti potrebbero sparire dalla valle del Reno), se aumentassero l'anidride carbonica, gli altri gas. le fonti di ri scaldamento domestico e industriale. Si direbbe che l'uomo abbia agito finora con leggerezza incredibile, per colpa di una scienza che si limitava a sin goli settori. Ogni tecnologia nuova porta con sé incognite da valutare in anticipo. Munn mi fa l'esempio delle centrali nucleari: «Il gas krypton, emesso in quantità accettabili per la salute umana, può cam biare a lungo termine i campi elettrici nell'atmosfera, con aumento delle perturbazioni» Modelli matematici e ricer che dirette del Centro ameri cano per l'atmosfera confermano che tutte le centrali termoelettriche provocano aumenti di temperatura valutati fino a 8 gradi centigradi sopra il Canada e la Siberia. Che fare? Diminuire le attività industriali e i consumi di energia, rinunciare al riscaldamento? La risposta della Conferenza di Ginevra è prudente: cominciamo a ridurre gli inquinamenti e a prevenirli. Sul clima futuro c'é ancora molto da studiare, ma è finito il tempo in cui si credeva di vincere le stagioni con gli impianti di aria condizionata. Mario Fazio

Persone citate: Chang Chia-cheng, K. Fedorov, La Terra, Mario Fazio, Mason, Munn, Robert M. White