Il ministro Rognoni riferisce al Senato di Gianfranco Franci

Il ministro Rognoni riferisce al Senato Il ministro Rognoni riferisce al Senato Oggi ripeterà, anche se con qualche novità, quanto disse venerdì scorso alla Camera ROMA — Il «pasticciaccio brutto» delle rivelazioni sul «caso Moro» sta arrivando al Senato. Il ministro Rognoni "ripeterà stamani alle Commissioni Interni e Giustizia di Palazzo Madama quanto disse venerdì scorso alla Camera anche se. insieme con gli ultimi sviluppi della sconcertante vicenda, avrà certamente qualche considerazione da aggiungere. Il fatto che il «brigatista pentito» sia stato nel frattempo identificato e arrestato come un mitomane che ha cercato di truffare lo Stato con la promessa di far catturare a Salice Terme l'intero stato maggiore delle Brigate rosse, compresi due uomini politici ed un personaggio legato al Vaticano, se da un lato toglie drammaticità e suspense, dall'altro dimostra la necessità di sgombrare definitivamente il campo dal sospetto di possibili intrighi e manovre destabilizzanti sullo sfondo dell'assassinio del leader de. Di qui l'esigenza di una commissione parlamentare di inchiesta che chiarisca fino in fondo quanto è accaduto nei giorni che sconvolsero il Paese tra il 16 marzo ed il 9 maggio dell'anno scorso. Tutti i partiti concordano ora su questa necessità ed il ministro dell'Interno già venerdì scorso alla Camera disse che il governo, che pur in un primo tempo aveva espresso il timore di pericolose sovrapposizioni con l'inchiesta giudiziaria, non avrebbe ostacolato la volontà dei gruppi politici. Le proposte di legge per l'istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta presentate alla Camera sono finora sette: due liberali, una del pdup (Luciana Castellina), una di Democrazia proletaria (Gorla e Pinto). del democristiano Fracanzani, del msi e. ultima in ordine di tempo, quella dei comunisti. Stamani l'ufficio di presidenza della Commissione Interni della Camera, allargato ai rappresentanti di tutti i gruppi politici, stabilirà quando cominciare l'esame, in sede referente, delle proposte e se affidare ad un comitato ristretto il tentativo di lormulare un testo unico. La questione più importante da risolvere è se l'inchiesta parlamentare dovrà essere limitata al «caso Moro» o se dovrà occuparsi dell'intero fenomeno del terrorismo in Italia, allargando cosi di molto il campo dell'indagine e, di conseguenza, i tempi della conclusione. Negli ultimi trent'anni. le proposte di inchiesta parlamentare su argomenti diversi sono state oltre duecento, dal «caso Montesi» alla presenza della Cia in Italia, ma ne sono state accolte soltanto una piccolissima parte, non più di 14 in tutto. Non sempre i risultati sono stati soddisfacenti e mai sonostati rispettati i tempi affidati di volta in volta alle commissioni per completare il proprio lavoro. Gli obiettivi che le varie proposte di legge per una inchiesta parlamentare sul «caso Moro» si propongono di raggiungere sono sostanzialmente identici e possono essere cosi riassunti: accertamenti sull'operato, prima, durante e dopo la tragica vicenda, dei servizi di prevenzione, di informazione e di repressione; le eventuali omissioni nel controllo e nella utilizzazione di informazioni circa possibili azioni contro le istituzioni o contro esponenti politici; le carenze di adeguate misure di protezione nei confronti di Aido Moro: gli errori e le disfunzioni registrate nel corso delle indagini; gli atti eventualmente compiuti per stabilire contatti con i rapitori e se vi siano state trattative ; le responsabilità per la fuga di notizie e la divulgazione di documenti che avrebbero dovuto rimanere segreti; le eventuali connivenze e complicità interne e internazionali con le Brigate rosse e altri gruppi terroristici. Gianfranco Franci

Persone citate: Aido, Fracanzani, Gorla, Luciana Castellina, Montesi, Rognoni

Luoghi citati: Italia, Roma, Salice Terme